Lo scrigno delle lettureMike OmerNella mente del serial killernewton compton editoriProdottoFornitoDaRecensione in anteprimathriller
RECENSIONE: Nella mente del serial killer di Mike Omer
Buongiorno lettori,
esce vi parliamo di Nella mente del serial killer, un thriller edito Newton Compton Editori.
Titolo: Nella mente del serial killer
Autore: Mike Omer
Serie: Zoe Bentley Mistery #1
Genere: Thriller
Editore: Newton Compton Editori
Autore bestseller del Washington Post
A Chicago sono state ritrovate due donne, prima strangolate, poi imbalsamate e infine messe in posa come se fossero ancora vive. Si tratta di scene talmente raccapriccianti che l’FBI corre in aiuto della polizia locale e interviene, convocando immediatamente la psicologa forense Zoe Bentley. Lavorerà in coppia con l’agente speciale Tatum Gray, un cane sciolto impulsivo e con scarsissimo rispetto per le regole. Non potrebbe andare peggio per Zoe, che invece è rigorosa e organizzata. Ma nonostante le differenze, dovranno fare di tutto per calarsi insieme nei meandri più oscuri della mente dell’assassino, cercando di studiarne le fantasie più perverse. In caso contrario, altre donne moriranno. Quando però, durante lo svolgimento delle indagini, affiora un indizio che collega in modo inquietante quegli omicidi all’infanzia di Zoe, il cacciatore potrebbe diventare improvvisamente preda…
Zoe è una trentatreenne che lavora come psicologa forense per l'FBI, una ragazza determinata, con una mente brillante ma che spesso soffre di incubi, che conosceremo nel dettaglio mano a mano che il libro procede. Bruna, occhi verde chiaro intensi, una bella ragazza che non cerca un fidanzato, ha una sorella minore, Andrea e da poco si è trasferita a Dale City visto che lavora alla sede FBI a Quantico.
Tatum è un agente speciale, un uomo che non segue molto scrupolosamente le regole, è stato trasferito da Los Angeles come punizione-premio dopo una lunga operazione sotto copertura che ha dato fastidio a qualcuno agli alti piani. Alto, spalle larghe, capelli corvini, occhi castani è un tipo piacente intorno alla quarantina. Ha un nonno vivace, Marvin, un gatto odioso e al momento non ha una relazione dopo l'ultima finita male.
Zoe annuì, eccitata alla prospettiva. Era il primo profiling in tempo reale che le veniva richiesto da quando era entrata nell’unità. Restringere un gruppo di duecentodiciassette sospetti a dieci sarebbe stato un compito complesso persino nell’arco di un mese: sarebbe riuscita a farcela in una settimana?
Mentre Zoe sta lavorando su un caso di un serial killer che abbandona le sue vittime sull'autostrada, Tatum viene mandato dal loro capo a Chicago ad aiutare la polizia su un caso di donne trovate uccise ed imbalsamate. Quando Tatum scopre che la polizia si sta avvalendo di un sedicente profiler che non gli da alcuna fiducia, chiede ed ottiene l'intervento di Zoe. I due iniziano a lavorare ai casi, scontrandosi spesso sia con la polizia locale che tra loro. Mentre il killer continua ad uccidere le sue vittime, la polizia sembra brancolare nel buio e Zoe si ritrova a rincorre fantasmi del suo passato che non fanno altro che complicare tutto.
Zoe è una protagonista che o si ama o si odia. Io l'ho apprezzata sia per la sua spavalderia, per la sua intelligenza fuori dal comune, la sua capacità ad entrare nella mente dell'assassino e il suo costante senso di protezione verso la sorella minore. Ho amato anche i momenti in cui Zoe è in difficoltà, quando il passato torna a tormentarla e la fa precipitare nel panico come quando era appena una quattordicenne spaventata. Ho capito anche i suo sfoghi quando non viene presa sul serio, a costo di sembrare solo una rompiscatole presuntuosa e il bisogno di essere presa sul serio.
Tatum è un personaggio interessante, ho amato molto il suo rapporto con il nonno combina guai, il suo essere così testardo e poco incline a seguire gli ordini. E' stata una buona accoppiata con Zoe perché nonostante le divergenze di opinioni e i caratteri totalmente all'opposto, nel proseguire della storia trovano un loro equilibrio, chissà che la loro collaborazione futura non porti ad un'evoluzione del loro rapporto, la shipper che è in me un po' ci spera.
Decise di optare per un’espressione facciale complicata. Conosceva la ricetta perfetta per i manager infuriati: un terzo di penitenza, un terzo di umiltà e l’ultimo terzo suddiviso in egual misura tra umorismo e simpatia. Da servire freddo, con un po’ di lime e qualche scusa, non necessariamente sentita.
Questa prima avventura di Zoe e Tatum mi è piaciuta moltissimo. Mi ha spiazzato l'autore, perché una certa scena che mi aspettavo giusto verso il finale l'ha piazzata in un momento inaspettato ed è stata una scelta vincente. Preferisco sempre le narrazioni alternate in prima persona ma in questo caso l'autore ha usato la terza persona e ha alternato le narrazioni con qualche flashback del passato di Zoe e qualche intermezzo del serial killer che però a differenza di altri libri, non rivela niente di così importante su chi è ma solo su come si comporta, cosa sta facendo e cosa vorrebbe fare, niente insomma che rovini la suspence che in un thriller è fondamentale.
Ero così rapita dagli eventi da aver accantonato una parte importante, mi serve un seguito ora, non fraintendetemi è un autoconclusivo ma diciamo che l'autore si è giocato un jolly finale che mi fa pregare la Newton di pubblicare il seguito al più presto
5 stelle su 5
Alla prossima,
Manuela.
Manuela.
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