RECENSIONE | Eliza di Sara Caporilli

by - mercoledì, dicembre 04, 2019

Lettori,
oggi la nostra Vienda ci parla di Eliza di Sara Caporilli, uscito con la Newton Compton.


TITOLO: Eliza

AUTORE: Sara Caporilli

EDITORE: Newton Compton

GENERE: Romance

PREZZO: ebook 4.99



La giovane Eliza non ha mai conosciuto la libertà. Vive segregata e alla mercé del suo padrone, il re della contea di Laschcote. Le uniche persone che le è permesso frequentare sono la sua balia e un prete. Ha provato a fuggire, ma il tentativo è miseramente fallito. Più che vivere, Eliza sopravvive, almeno finché non incontra Leonard, un giovane e affascinante comandante, che le permetterà finalmente di scappare. In fuga insieme a lui verso il regno di Tingcote, Eliza scoprirà chi è e quanta forza si nasconde in lei. Ma quello che nessuno dei due sa è che ci sono dei segreti che stanno per venire alla luce, in grado di mettere a rischio le loro vite e persino il forte sentimento che hanno cominciato a nutrire l’uno per l’altra.

C'era una volta un amore da favola

Finché lui era vivo io non potevo andare avanti.
Leonard ruppe il silenzio frenandone i ricordi.
«Una volta mi avete detto che vi ha spezzato».
Lo guardai. Allungò cauto la mano verso la mia. Annuii così da lasciarmi confortare. 
«Lui ha tentato, ci è andato vicino, ma voi vi siete sempre rialzata, non vi ha mai spezzato», affermò sicuro.



Quando penso ad Eliza l’unica parola che mi viene in mente è spezzata.
Eliza ha vent’anni e non ha mai conosciuto altro che le mura di un palazzo. Un palazzo dove lei era un fantasma, succube dei voleri del suo padrone, il re Sigismund. Eppure lei è una bellissima ragazza, minuta, con occhi grandi e castani, dello stesso colore dei suoi lunghi capelli. Che male poteva aver mai fatto? Per chi stava pagando? Tutto però cambiò una sera, quando un comandante alto, possente, con dei bruni capelli ha pietà di lei e decide di portarla con sé, lontano da quel luogo maledetto. 
L’uomo si chiama Leonardus Filuppus Fay, figlio del conte Fay, proprietario dei terreni a ovest di Tingcote.
Con lui è facile essere se stessa, è facile poter pensare che al mondo esista ancora del bene. Che le persone siano ancora buone. 

Basta così poco per sorprendervi.
Avete gli occhi di una bambina. 

Al suo fianco Eliza pensa di essere davvero al sicuro, ma la vita non è mai facile ed è piena di sorprese. Sorprese che porteranno i nostri protagonisti a fare scelte difficili, a giocare ad una partita a scacchi, dove il potere, il desiderio e il possesso fanno da padroni. Durante il loro percorso incontreranno tanti amici e alleati, come Accursio, con la sua lingua tagliente, pronto sempre a dire scomode verità, o come Medea, una semplice cameriera che si rivelerà una vera amica. In questo percorso, però, non mancheranno di certo gli ostacoli e, fidatevi, ce ne saranno davvero molti. 

Io sono Eliza Savoni Cornac Fay […] e sarò forte. 

Ammetto che quando ho iniziato a leggere questo libro era molto scettica. Dalla trama sembrava una storia letta e riletta, dove la protagonista viene salvata dal suo principe eppure mi sono dovuta ricredere. 
Eliza è una donna forte, che sa accettarsi davvero, dove in un primo momento prova vergogna di sé stessa, ma che poi, riesce a perdonarsi e ad accettarsi. Percorso non facile in un tempo dove le donne venivano viste come cose, pronte a essere utilizzate dagli uomini in qualsiasi modo a loro aggrada.
L’amore dovrebbe essere semplice, conciliarsi a pieno con le vite di chi tocca. 
Questa storia davvero ci fa capire come a volte l’amore non è tutto, ci fa capire fin dove si è disposti a spingersi per le persone a noi care, anche se queste sono ignare di noi. Ci fa capire veramente cosa vuol dire camminare a testa alta, accettando tutti i nostri demoni. 
Credo che la cosa più importante, però, che ci insegna questa storia sia la speranza. È il credere, che nonostante si è perso tutto, la vita è degna di essere vissuta.

Gli ultimi capitoli li ho letti veramente con ansia. L’intero romanzo ti porta a leggere con foga, insomma devi sapere cosa accede. Ma via via che la storia volge al suo termine dentro di me sentivo due “voci” molto contrastanti tra loro. Una mi incitava a finire al più presto il romanzo, in modo da sapere le sorti dei personaggi, ma l’altra mi intimava di chiude il libro e di non riaprirlo, troppe emozioni tutte insieme, dove in ogni pagina c’era qualcosa di grosso da assimilare.

Tutti i personaggi sono davvero ben costruiti, con un proprio carattere e con un qualcosa che lo distingue da un altro, un piccolo tratto che mai l’abbandonerà.

Per chiedere credo davvero sia una storia che merita di essere letta con attenzione, un racconto che merita di essere vissuto, nonostante delle volte sia davvero spietato.

5 stelle su 5

Alla prossima,
Vienda

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