RECENSIONE: Due omicidi diabolici di Raffaele Melavasi

by - mercoledì, giugno 05, 2019

Buon pomeriggio lettori,
oggi Manuela ci parla di un thriller edito Newton Compton Editori dal titolo Due diabolici omicidi.
Siete pronti a saperne di più?


TITOLO: Due omicidi diabolici
AUTORE: Raffaele Malavasi
EDITORE: Newton Compton Editori
GENERE: Thriller
PREZZO: ebook 2.99


Mentre l’attenzione di Genova è concentrata sulla visita di papa Francesco, la Squadra Omicidi dell’ispettore Gabriele Manzi è in fermento a causa di un delitto brutale avvenuto in città: una donna è stata sequestrata nel suo appartamento e uccisa barbaramente. Era una vedova cinquantenne che lavorava da casa come sarta. Ma c’è un dettaglio inquietante sulla scena del crimine, un’incomprensibile scritta di sangue lasciata sugli indumenti della vittima. Mentre la polizia indaga e la giornalista Orietta Costa comincia a muoversi alla ricerca di informazioni, Goffredo Spada, l’ex poliziotto noto in tutta la città per aver risolto il caso dei “delitti danteschi”, viene convocato all’abbazia di Santo Stefano: il parroco, che si occupa anche di esorcismi e di sette parareligiose, ha ricevuto minacce anonime che gli fanno temere per la propria vita. Che cosa si nasconde dietro la nuova ondata di violenza che ha colpito Genova? L’indagine di Manzi, Spada e Costa si prospetta ben più complessa di quanto avrebbero potuto immaginare…




Questo libro è il secondo capitolo che segue le vicende di Gabriele Manzi, Goffredo Spada e Orietta Costa, conosciuti già nel volume “Tre cadaveri” e uscito lo scorso anno sempre per Newton, per cui vi consiglio di leggere prima il volume precedente per capire al meglio alcune vicende, come ho fatto io.

Gabriele Manzi è un ispettore di polizia della Squadra Mobile di Genova da oramai tre anni, capelli castani, occhi azzurro ghiaccio, ha superato la quarantina e ha un divorzio alle spalle. Un uomo sicuro di se, sembra un po' rigido e pignolo ma in questo secondo capitolo lo si inquadra meglio e si scopre che forse è pronto a voltare pagina e a rimettersi in gioco in futuro come uomo.

Goffredo Spada detto Red è un ex collega di Manzi, un anno fa ha perso la moglie Anna, uccisa dal fratello di un serial killer a cui davano la caccia da mesi, ma la sua morte ha ancora qualche tassello mancante ed è infatti la sottotrama gialla che l'autore inserisce abilmente in ogni libro e che ti lascia sempre con qualche punto di domanda. Goffredo ha lasciato la polizia, ha interrotto i rapporti con l'amico Manzi e i suoi ex colleghi perché li ritiene in qualche modo responsabili di avergli impedito di salvare la moglie. Ora gestisce una escape-room e cerca di crescere il figlio Lorenzo, un bambino dolce e gentile che è stato vittima di bullismo per colpa dei capelli rossi che ha ereditato dal padre. 

Orietta Costa è una bella donna che sa di esserlo, ha i capelli e gli occhi scuri, sulla quarantina anche lei, un certo feeling con Spada iniziato con il caso precedente e una determinazione ad essere una brava giornalista di cronaca nera. Ha la spiccata tendenza ad indagare dove non deve e a rischiare la vita ma è brava nel suo lavoro, forse la migliore e la sua irruenza le fa scrivere i pezzi migliori del giornale.

Per non parlare dell’appuntamento serale con la giornalista. Troppe cose da gestire gli procuravano ansia. Avrebbe dovuto delegare di più, ma si rendeva conto di essere nella sostanza un incorreggibile accentratore.

In questo secondo caso, l'Ispettore Manzi si ritrova ad indagare su un omicidio di una donna che faceva la sarta, benvoluta da tutti, lavorava per pagare i debiti del marito deceduto, insomma una che non sembra avere un nemico al mondo. Spada viene coinvolto nella protezione di un conoscente amico del suo parroco, un prete che pratica l'esorcismo, che si occupa di indagare su casi di pedofilia nella chiesa, insomma un personaggio che potrebbe avere più di un nemico. Quando le cose per Spada precipitano e si ritrova indagato per omicidio, la sua amica Orietta e l'Ispettore Manzi decidono di collaborare per cercare di trovare il vero colpevole e far scagionare l'amico, inoltre i casi sembrano avere un collegamento che a prima vista non sembrava.

I protagonisti sono ben caratterizzati ma l'Ispettore Manzi è il mio preferito. Lo ritengo un uomo complicato, con dei problemi a fidarsi di nuovo delle donne in generale e sembra anche immune alle dimostrazioni di interesse che suscita, senza fare nomi è sicuramente un bel tipo oltre l'aspetto. Amo che cerca sempre di coinvolgere l'ex collega, perché lui sente la sua mancanza e non riesce a rassegnarsi ad uscire dalla sua vita, ritiene che Spada lo accusi ingiustamente di avere a che fare con l'ordine superiore di essere escluso dal caso di sua moglie e fa di tutto per ritrovare la loro amicizia. 

Spada mi fa tenerezza perché è un personaggio amareggiato, triste e diffidente, dopo la morte della moglie Anna ha tagliato i ponti con tutti e si ritrova a gestire il figlioletto con non poche difficoltà. E' un uomo intelligente e ha un buon fiuto per le indagini, tanto che non riesce a stare per troppo tempo lontano dall'investigare e si fa trascinare sempre in un nuovo caso, nonostante il suo lavoro sia oramai un altro. Mi piace il suo rapporto amichevole con la Costa, sono in qualche modo due anime affini e in questo secondo romanzo ho apprezzato una punta di gelosia verso di lei quando la convince a chiedere aiuto a Manzi, nonostante l'atteggiamento ostile dell'Ispettore nel caso precedente.

Orietta mi piace abbastanza, ma trovo che sia davvero un'incosciente che più volte rischia la vita solo per fare indagini che non competono a lei. E' ossessionata dal volere essere la migliore e l'arrivo di un collega nuovo la destabilizza al punto che cerca in ogni modo di avere l'esclusiva sul caso della morte della sarta prima e con il caso del prete poi, non è disposta a condividere il suo lavoro con l'affascinante nuovo elemento della redazione. Mi piace molto il suo rapporto con Spada, nonostante entrambi non abbiano ancora preso coscienza del fatto che tra loro potrebbe nascere qualcosa di più di un'amicizia, ci vedo del potenziale per un nuovo inizio, se lo meritano.

“Va bene, ma non venirmi a dire che non ti ho avvisato”, pensò Manzi mentre, con lo sguardo dimesso di chi accetta la cruda realtà, transitava davanti al commissario. Come fu uscito, questi richiuse subito la porta dietro le sue spalle. Non ne fece un dramma. Era abituato alla grettezza e all’opportunismo del suo capo. E, soprattutto, aveva già deciso che sarebbe andato avanti lo stesso.

Ci sono poi dei comprimari interessanti come il sovraintendente Riccardo Giustini, la spina nel fianco di Manzi. E' un ragazzo giovane e il bello della Questura, che passa da momenti di pigrizia e poca collaborazione ad azioni determinanti per le indagini, che lasciano il suo superiore esterrefatto. C'è Gianluigi Balduzzi, un assistente capo vicino alla sessantina, che vorrebbe sempre fare la cosa giusta. Poi ci sono gli agenti Antonio Santamaria e l'assistente capo Orsola Wells, due giovani che fanno tutto quello che l'Ispettore richiede, hanno un rapporto di referenza che a volte è sin eccessivo ma fanno del loro meglio per essere di aiuto al loro capo, che rispettano e stimano tantissimo. C'è Caterina Delogu, la bella e preparata medico legale che forse ha un debole per l'Ispettore e c'è il Commissario Dondero, superiore di Manzi, una figura poco presente, un uomo che sembra integerrimo e che non nasconde di avere un certo astio per Goffredo Spada, un comportamento inspiegabile che lascia il lettore un po' perplesso e con qualche domanda senza risposta almeno per ora. 

L'autore ha uno stile fluido e ricco di dettagli sui luoghi che fanno da sfondo alla trama. Ha caratterizzato molto bene sia i personaggi principali che i comprimari che ha reso comunque interessanti nonostante fino ad ora non abbiano un ruolo di particolare rilievo. Scrive capitoli alternati in terza persona brevi dei tre protagonisti con qualche intermezzo del piccolo Lorenzo, di cui non rivelerò nulla di più perché dovete leggere per capire. Anche questo volume ha avuto un intreccio avvincente e ricco di dettagli e di depistaggi, con una risoluzione del caso assolutamente spiazzante e geniale come il primo libro, senza contare la sottotrama gialla che prende corpo e lascia il lettore con la curiosità di avere il seguito già tra le mani. 

5 stelle su 5
Alla prossima,
Manuela.

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