RECENSIONE IN ANTEPRIMA: Ogni volta che sono solo con te di Amabile Giusti

by - lunedì, novembre 05, 2018

Buongiorno lettori! Esce domani per Amazon Publishing il nuovo romanzo di Amabile Giusti, Ogni volta che sono solo con te.




Quando l’amore arriva è come pioggia che nutre la terra: anche il cuore più indurito ricomincia a battere

Harrison Duke, fascino selvaggio e pessimo carattere, è un ex scrittore di successo. Il burrascoso divorzio da una vanesia diva di Hollywood, il flop del suo ultimo romanzo e un pericoloso attaccamento alla bottiglia lo hanno spinto a rifugiarsi in una baita sperduta fra le montagne del Wyoming.

Tormentato da un triste segreto e in cerca di una nuova dimensione, Harrison vive in solitudine, lavora duramente ed evita ogni contatto umano, specie femminile. Tornare a scrivere è fuori discussione ma un giorno il suo ex agente gli propone di concedere un’intervista a Leo Tucker, giovane giornalista di talento, e Harrison a malincuore accetta. Salvo pentirsene non appena realizza che Leo è diminutivo di Leonora.

Quello che avrebbe dovuto essere un breve incontro si prolunga inaspettatamente, e i due sono costretti a condividere per giorni la spartana baita, isolati dal mondo, con effetti disastrosi.

Non è facile sopportarsi quando si è più che determinati a odiarsi. Ma cosa potrebbe succedere se la convivenza forzata si rivelasse più piacevole del previsto?



Harrison Duke ha passato tre fasi nella sua giovane vita. La prima da scrittore di successo, ragazzo prodigio, vincitore di alcuni premi letterari, sposato con una delle attrici più belle di Hollywood che partecipava ad eventi mondani e presenziava ai talk show. Quando scopre il tradimento di sua moglie arriva la seconda. Si attacca alla bottiglia e va a letto con tutte le donne che incontra.

Harrison Duke oggi sta vivendo la terza fase. È un ex scrittore, un uomo cinico, aspro e solitario che vive in una baita sulle montagne del Wyoming insieme ai suoi animali. Rifugge da ogni forma di civiltà e di compagnia umana. Nessun televisore, niente internet, a malapena possiede un telefono, mal funzionante, e un pick-up che è più un vecchio catorcio che un mezzo per spostarsi.
L’unico contatto che ha con la sua vecchia vita è il suo ormai ex agente, Herb. Per qualche strana ragione, Harrison si è lasciato convincere a concedere un’intervista a Leo Tucker, a detta del suo amico, un giovane e in gamba giornalista.
Quello che non immagina è chi è davvero quella persona mandata lì da Herb.


Leonara, il diminutivo di Leo, è una giovane ragazza di venticinque anni, giornalista per la pagina culturale del New York Chronicle, che vede all’improvviso coronare il suo sogno. Quando il suo capo le propone di intervistare Harrison Duke, Leo, non ci pensa due volte e parte subito per il Wyoming. Non si aspettava di certo che l’uomo che ha sempre idolatrato e a modo suo amato, appena la vedesse scappasse via, ricoprendola di fango dalla testa ai piedi. Per quanto all’inizio rimane sconvolta dai suoi modi, Leonora non si arrende, è decisa a fare quell’intervista e l’unico modo per farla è presentarsi direttamente a casa sua.


“Non posso andarmene. Sono confinata in questa parte del mondo con un pazzo.” 


Leo e Harrison non si sopportano e il destino ci mette lo zampino quando a causa del maltempo sono confinati su quelle montagne, senza nessuna via per ritornare al paese. Una casa i cui spazi sono nati per accogliere un solo individuo non è pronta per due, soprattutto quando queste due persone non perdono occasione e modo per discutere.
Harrison non accetta quella convivenza, ancor meno è disposto a vedere la sua sgradita ospite non fare nulla e oziare tutto il giorno. Ad attendere Leonora infatti, oltre a degli strambi animali, in primis un maiale domestico che sembra sorriderle e capirla, ci sono dei lavori pesanti, resi ancora più tali dai modi burberi dell’ex scrittore.


Se Harrison è taciturno e burbero, Leonora è una ventata d’aria e di colore nella sua vita grigia. Vuole parlare, vuole sapere, vuole cucinare per lui. Tutte cose che Harrison non sopporta. Non vuole parlare, non vuole rispondere alle sue domande, non vuole affezionarsi a nessuno, del suo cuore a pezzi non è rimasto ormai più nulla. O così almeno crede. Scoprirà presto che la presenza di Leonora, per quanto ingombrante, è destinata a cambiarlo, a fargli provare qualcosa. Non solo la mera attrazione che attribuisce ad anni di astinenza.


“Si può uccidere qualcuno in molti modi, e le parole possono essere armi non meno affilate dei coltelli.” 


Il protagonista maschile mi ha lasciata più e più volte perplessa. Secondo il mio punto di vista c’è una differenza nemmeno troppo sottile tra l’essere burbero e l’offendere, neppure troppo velatamente. Lui non ci va leggero con le parole, non si pone problemi a trattare male Leonora e il modo in cui lo fa, ciò che dice, a volte non mi è piaciuto per niente. Sono affascinata dagli uomini rudi, scontrosi, soprattutto quando hanno motivo per esserlo, ma Harrison sotto questo aspetto non mi ha colpita nemmeno un po’. L’attrazione e l’odio che sembra provare per Leonora vanno a braccetto, camminano fianco a fianco per tutto il romanzo, tanto che ad un certo punto mi sono chiesta come l’autrice avrebbe giustificato il loro innamoramento.

Mi sono messa nei panni di Leonora, in quella pelle che fin da piccola ha dovuto sopportare tanto. Un brutto anatroccolo deriso dalla sua stessa famiglia, da una mamma bellissima, un padre senatore che non la consideravano carina, che volevano di più, sempre di più da lei. Harrison in qualche modo le ricorda quegli anni e mi ha fatto tenerezza. Da donna a donna. Perché è brutto quando qualcuno ti ributta nel passato, ti ricorda quando non ti vedevi né sentivi bella.
Sono due personaggi che presi singolarmente ho giustificato, magari capito, ma in coppia proprio no.


Quando Leonora fa ritorno a casa sua, Harrison capisce cosa lo lega a quella donna, vede con i suoi occhi l’effetto che la sua partenza ha sul suo mondo, persino sui suoi animali. L’amore vuol dire anche proteggere l’altro da qualsiasi cosa possa ferirlo e dietro il tradimento di sua moglie, Harrison nasconde un altro segreto, un’altra verità.
La loro relazione è una costellazione di tira e molla, di passi avanti e molti altri indietro, e starà solo a loro fermarsi un attimo e far vincere un sentimento piuttosto che la paura di rimanere nuovamente feriti.


“Quando ti dimentichi di controllarle, le tue emozioni affiorano in modo pericoloso. Sono fatte di sangue che scorre in un corpo trasparente.” 


Ho già letto Perché la notte appartiene a noi della stessa autrice, ed è stato proprio quel libro, insieme alla trama di Ogni volta che sono solo con te a spingermi a leggerlo. Avevo delle aspettative e devo purtroppo ammettere che non sono state soddisfatte a pieno.

Amabile Giuste ha uno stile di scrittura diretto, senza fronzoli, a tratti ricercato, a volte duro ma che arriva. Punta l’obiettivo e scocca la freccia, su questo non c’è dubbio.
Ho avuto però la sensazione che l’autrice non abbia bilanciato troppo l’introspezione dei personaggi, troppa, soprattutto nei primi capitoli, con lo svolgimento della storia d’amore.

Si sono insultati, si sono scontrati e poi… non ho visto, assaggiato e assaporato il momento in cui Harrison si innamorava di Leonora. È successo e basta, e mi sento un po’ orfana di questo avvenimento, che a parer mio è il più bello.


E niente, ragazze… non mi sento di sconsigliarvi questo romanzo perché Amabile Giusti è un’autrice che va letta, che in qualche modo, positivo o negativo che sia, colpisce. Se volete vivere per qualche giorno in una baita sui monti del Wyoming e avere a che fare con due personaggi come Harrison e Leonora e i loro buffi animali questo libro fa per voi.

Come sempre aspetto la vostra opinione.


3,5 su 5

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