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Recensione: Mille notti di te e di me di Laura Gay
Buon pomeriggio lettori. La nostra Angela oggi vi parla del romanzo di ultima uscita di Laura Gay, targata Newton Compton Editori.
Scoprite insieme a noi la sua opinione.
Allora, dividerei il tutto in due parti: una che riguarda la storia, l'altra la parte stilistica. Cominciamo dalla storia, quella che mi ha messo un po' in difficoltà. Per quanto non sia originale, devo dire che mi sarebbe piaciuta se i riferimenti a dei grandi successi (che mi sono venuti in mente andando avanti con le pagine) non fossero stati tanti, troppi, palesi e continui.
Ritrovare richiami a due film, uno più moderno dell'altro, ha reso ai miei occhi le vicende narrate meno credibili. E non parlo del tema in sé, ossia il milionario che si innamora della ragazza povera, no, questo è uno spunto che mi piacerà sempre, se elaborato in maniera diversa. Parlo invece degli spunti che sono stati presi da un capolavoro come “Pretty woman” film che conosco a memoria, del quale sono state riprese una o più battute, e già questo non va bene. E parlo anche di scene descritte che richiamano in maniera lampante un altro successo moderno, questa volta, che è la serie di 50 sfumature. Ripeto non mi sto riferendo all'uomo ricco ma, ad esempio, alla passione del protagonista per le auto e il fatto di possederne tante, alla “safe word”, alla presenza di una donna nonché socia del personaggio che lo ha iniziato a un sesso diverso e a un modo di pensare diverso.
L'impressione è stata quella di usare troppo il leitmotiv che ha portato al successo altri lavori scritti e diretti in precedenza. È chiaro che questa è la mia PERSONALISSIMA considerazione nata su ciò che il libro mi ha suscitato.
Per quanto riguarda lo stile, invece, devo dire che l'Autrice ha tutto il mio rispetto, stima e complimenti. Benché sia parecchio che non leggo testi narrati in 3 persona, affezionandomi quindi a quelli scritti in prima, devo dire che il risultato è stato davvero perfetto. Una naturalezza che caratterizza l’intero racconto e che ci riporta all’interno di essa come se ci fosse un contatto diretto e non una terza persona a narrarci i fatti. Davvero complimenti. La grammatica è perfetta, nessun refuso, nessun errore, un editing il cui risultato è un lavoro svolto alla perfezione.
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