RECENSIONE | Silence di Tim Lebbon

by - mercoledì, dicembre 05, 2018

Scrigno,
Francesca ha letto per voi Silence, il thriller di Tim Lebbon pubblicato dalla Newton Compton Editori


TITOLO: Silence

AUTORE: Tim Lebbon

EDITORE: Newton Compton

GENERE: Thriller

PREZZO: 9,90€ cartaceo, 2,99€ digitale


Un terribile flagello dilaga in Europa e l’unica speranza per sopravvivere è rimanere in perfetto silenzio… Nell’oscurità di una fitta rete di grotte sotterranee, vivono creature cieche, abilissime nella caccia. Grazie al loro udito sono in grado di individuare e catturare qualunque preda. I cunicoli sigillati hanno trattenuto per secoli la loro furia, fino a che una spedizione speleologica in Ucraina, in diretta televisiva, non apre un varco, scoperchiando quell’ecosistema come un vaso di Pandora. A emergere dalle tenebre è uno sciame di creature feroci, simili a pipistrelli, che in un attimo si avventa sul gruppo di scienziati. Le telecamere continuano a riprendere per ore lo scempio, offrendo uno spettacolo raccapricciante. Due testimoni della carneficina sono Ally e suo padre Huw, incollati davanti allo schermo. Se la minaccia dovesse diffondersi in tutta Europa nessuno sarebbe più al sicuro. Perché gridare, persino sussurrare, può rivelarsi fatale. Ally, affetta da sordità, è abituata a vivere in silenzio. E adesso, la sua abilità è l’unica speranza di salvezza per la sua famiglia: dovrà riuscire a trovare un posto sicuro per aspettare la fine del pericolo. Ma avrà davvero fine? E in quale mondo sarà costretta a vivere?


Ally, affetta da sordità a causa di un incidente stradale è abituata a vivere in un mondo senza più suoni né rumori, e lo fa con una voglia e una forza incredibili per una ragazzina della sua età. Ed è veramente ciò che ho apprezzato maggiormente in questo romanzo che, vi anticipo fin da ora, non mi ha convinto totalmente come thriller. Ally e la sua famiglia vivono in Gran Bretagna. Lei ha mille progetti per il suo futuro, progetti che vede sgretolarsi durante una sera qualunque, quando in tv trasmettono in diretta la scoperta di grotte misteriose in Ucraina. Tutto sembra procedere per il meglio, una nuova scoperta, entusiasmo da parte degli speleologi che partecipano attivamente alla spedizione, quando improvvisamente il panorama cambia, rivelando creature mostruose che fuoriescono da quelle grotte e che hanno tutta l’intenzione di distruggere l’umanità. Ally si ritroverà in un mondo capovolto, un mondo dove non si vede futuro, e se all’inizio si vuole far credere che il problema non sia così catastrofico come sembra, in realtà l’apocalisse è vicina. 

Ad Ally e la sua famiglia non resta altro da fare che fuggire, il più lontano possibile, anche se si renderanno conto ben presto che l’unica soluzione per restare in vita è proprio rimanere in silenzio. Un silenzio a cui Ally ormai è abituata. Un silenzio che però rimbomba nella sua testa con lo stesso rumore dello stridere dei freni della macchina sulla quale viaggiava in compagnia dei nonni quando la sua vita è cambiata drasticamente. 

“I mostri erano un peso che gravava su ogni istante del risveglio e con essi mi giungeva all’orecchio il suono che faceva sempre da colonna sonora a ogni mio incubo. Lo stridio dei freni.”

Poca suspance nella prima parte del romanzo, che è incentrato molto di più sui dettagli. L’autore infatti si preoccupa di descrivere in maniera quasi maniacale i sentimenti di Ally e dei componenti della sua famiglia, sia ciò che la nostra giovane protagonista vede attraverso le immagini del suo fidato IPad. Più che un thriller lo avrei catalogato come un horror. Scene molto crude e sanguinolente, anche fin troppo vivide e reali, ricche di troppi particolari, anche se, probabilmente è ciò che un lettore cerca in un romanzo del genere. La seconda parte del romanzo, quella riguardante la fuga di Ally e la sua famiglia, è decisamente molto più dinamica e ricca di suspance, ma di certo ho fatto non poca fatica nel procedere nella lettura. Ciò che ha reso il romanzo interessante ai miei occhi è proprio Ally. La sua personalità mi è piaciuta particolarmente, i suoi pensieri mai scontati, il suo modo di affrontare le difficoltà e in primis il suo nuovo stato di sordità. Lei non si dà mai per vinta, anche se capisce sin da subito la gravità della situazione. I suoi sogni e le sue ambizioni non sono paragonabili a quelli dei ragazzi della sua età, e il suo silenzio forzato sicuramente non sarà un pretesto per piangersi addosso, ma un punto di partenza da cui ricominciare a vivere (apocalisse e mostri permettendo). 

“Non avevo mai permesso alla mia situazione di influenzare o limitare i miei sogni. Essere sorda era la caratteristica che mi rendeva unica.”

La sua sordità, il suo silenzio è proprio ciò che salverà Ally e la sua famiglia dai mostri alati, evanescenti, con denti aguzzi e completamenti ciechi. Questi esseri, infatti, sembra siano attratti dal rumore, un rumore che non fa più parte della vita di Ally. 

Avrei decisamente preferito meno particolari, non tanto nelle scene cruente, che comunque in un thriller sono ciò che il lettore cerca, ma soprattutto per quanto riguarda i personaggi. A volte l’autore si perde in dettagli, che a mio parere sono irrilevanti e rallentano la lettura, soprattutto nella prima parte del romanzo (come accennato prima). La suspance vera e propria inizia da metà romanzo circa, e migliora decisamente la situazione. Un thriller molto strano, atipico direi, che comunque non mi sento di bocciare totalmente. 

3,5 stelle su 5

A presto, 
Francesca. 

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