Recensione: Iron Flowers di Tracy Banghart

by - venerdì, luglio 27, 2018

Scrigno,
La nostra Giulia ha letto per voi il romanzo di Tracy Banghart uscito con la DeA l 29 Maggio. 


TITOLO: Iron Flowers 

AUTORE: Tracy Banghart 

EDITORE: DeA 

GENERE: Fantasy, Young Adult

PREZZO: € 6,99


Non tutte le prigioni hanno le sbarre. In un mondo governato dagli uomini, in cui le donne non hanno alcun diritto, due sorelle non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra. Nomi è testarda e indisciplinata. Serina è gentile e romantica, e sin da piccola è stata istruita per essere un esempio di femminilità, eleganza e sottomissione. Sono queste le doti richieste per diventare una Grazia, una delle mogli dell’erede al trono. Ma il giorno in cui le ragazze si recano nella capitale del Regno, pronte a conoscere il loro futuro, accade qualcosa di inaspettato che cambierà per sempre le loro vite. Perché, contro ogni previsione, è proprio l’indomabile Nomi a essere scelta come compagna del principe, e non Serina. E mentre per Nomi inizia una vita a palazzo, tra sfarzo e pericolosi intrighi di corte, sua sorella, accusata di tradimento per aver mostrato di saper leggere, viene confinata sull’isola di Monte Rovina, un carcere di donne ribelli in cui, per sopravvivere, bisogna combattere e uccidere. È cosi che entrambe si trovano prigioniere, l’una di una gabbia dorata e l’altra di una trappola infernale. Per le due sorelle la fuga è impossibile: un solo errore potrebbe significare la morte. E allora, quando non c’è soluzione, l’unica soluzione è cambiare le regole.
Un romanzo ribelle, all’insegna del girl power. Una storia che spinge a dire basta e a reagire. Perché nessuno ha il diritto di decidere per te.


Dall’odio nasce l’amore. Dalla curiosità nasce il sapere. Dall’oppressione nasce la ribellione.

In una notte fredda e oscura, una bambina, che di nome faceva Nomi, volle imparare a leggere e suo fratello gemello, Renzo, la aiutò. Lui andava a scuola, sapeva leggere e sapeva quanto fosse importante trasmettere questa conoscenza. Nomi era ingorda di sapere, tutti i libri che Renzo possedeva li divorava sotto al bagliore della luce di una candela, di notte, in una cameretta che condivideva con sua sorella maggiore, Serina.

Il suo era un segreto. Non poteva condividerlo con nessuno, neanche i suoi genitori. Solo Serina e Renzo ne erano a conoscenza. Se solo avesse confessato alla persona sbagliata il suo talento, sarebbe stato il Supremo in persona a decidere della sua vita. Infatti, a Viridia per le donne è vietato saper leggere. La pena? Nessuno la sapeva, del resto nessuno era a conoscenza di donne in grado di leggere. Chi era così pazzo da azzardare una cosa del genere? Trasgredire alle regole era impensabile.

Così Nomi passava le giornate custudendo il suo pericoloso segreto e lavorando in casa, pulendo e osservando sua sorella Serina mentre veniva educata per divenire una Grazia che sarebbe poi stata offerta all’Erede insieme ad altre due ragazze.

Alla sera, però, tutti e tre i fratelli si riunivano su di un letto e, complice la notte, si raccontavano le storie dei libri di Renzo. Una Nomi sempre più ribelle leggeva e rileggeva alla sorella maggiore le sue favole preferite, fin tanto che Serina le imparò a memoria, parola per parola.

Passarono gli anni e giunse il momento della scelta per l’Erede.

Serina si trovava a Palazzo con Nomi in attesa del verdetto finale. La giovane ribelle non riusciva a capacitarsi di come la sorella volesse rimanere imprigionata per il resto della sua vita in una gabbia dorata, alla mercè del Supremo e di suo figlio.

A volte il destino ha un modo sadico di agire. Un incontro e uno sguardo, hanno fatto si che fosse pronunciato il nome di Nomi al posto di quello di Serina. Il fato, però, non aveva ancora scoperto tutte le sue carte.

Un libro, una leggenda raccontata a memoria e Serina finisce sul Monte Rovina, la prigione da cui non si fa ritorno. Le due sorelle, separate e animate da un fuoco dentro da troppo tempo represso, lotteranno per salvarsi e sopravvivere.

Serina e Nomi si ritroveranno a vivere due realtà diverse, tra combattimenti mortali e balli sfarzosi, con un solo pensiero fisso: reagire ad un governo che opprime le donne, riducendole ad un misero oggetto.

Sarò sincera, all’inizio la cosa che più mi ha attratto del libro è stata la copertina assolutamente magnifica e ben fatta. Ancor prima di leggere la trama sapevo che questo sarebbe stato uno dei rari casi in cui “l’abito fa il monaco”, grazie al cielo non mi sono sbagliata.

Leggendo mi sono innamorata delle due protagoniste, soprattutto di Serina, il cui personaggio ha avuto una crescita durante l’evolversi dell’intera storia impressionante e straordinario, molto più interessante della storia di Nomi.

Il romanzo è raccontato dal punto di vista di Serina e Nomi, ogni capitolo è pieno di suspence con un alternarsi di sfide, che siano tra il dedalo di corridoi a Palazzo o tra le insidie del Monte Rovina, che vi terranno incollate alle pagine.

Lo stile della scrittrice è semplice, scorrevole e vi terrà incollate alle pagine. La storia rievoca la battaglia che stiamo lottando per l’emancipazione della figura femminile in tutto il mondo ed è un grido di incoraggiamento a tutte le donne che stanno combattendo quotidianamente per la loro vita.

Intriso di “Girl Power” non poteva che essere un buon libro. Oltre al governo opprimente, le due protagoniste lottano contro il tumulto di emozioni che si scatena dentro di loro, e sono in cerca di se stesse e del loro posto nel mondo. Rabbia, invidia, paura, vergogna, orgoglio e vendetta saranno la brace che renderà vivo il fuoco nei loro cuori.

Come detto prima, ho trovato molto più interessante i capitoli in cui si raccontava di Serina, anche se alcuni capitoli riguardanti Nomi erano degni di nota. Sarebbero stati molto più interessanti se solo la scrittrice avesse approfondito la vita di corte o anche solo i personaggi maschili.

Molti aspetti mi hanno rimandato a due romanzi che io ho personalmente amato, The Selection di Kiera Cass e Red Queen di Victoria Aveyard, e non ho potuto evitare un confronto.

Il finale lascia intendere il proseguimento della storia con un altro emozionante romanzo che sicuramante attenderò impaziente, anche se avrei preferito una conclusione migliore e con meno punti interrogativi.

Ho amato il mondo costruito dalla Banghart, originale e autentico, e anche il modo in cui l’ha descritto. Ottimo sotto molti punti di vista, Iron Flowers è un young adult che vi terrà incollate alle pagine. Assolutamente consigliato!

4 stelle su 5 

A presto, 
Giulia 












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