Recensione: Fino a tardi per vedere l'alba di Kody Keplinger

by - venerdì, giugno 08, 2018

Buon Venerdì lettori! Oggi la nostra Kei vi parla di un romanzo uscito alla fine di Maggio edito dalla Newton Compton Editori.





Un'autrice tradotta in 22 Paesi
Autrice del bestseller Quanto ti ho odiato

È una vera e propria guerra quella che è scoppiata al liceo Hamilton: l’odio tra il team di football americano e quello di calcio è insostenibile. E Lissa è stanca. Non aveva immaginato che fidanzarsi con Randy, il quarterback della squadra, significasse venire costantemente piantata in asso in nome di qualche vendetta. In almeno tre occasioni la macchina di Randy è stata bombardata da uova, mentre lui e Lissa cercavano un po’ d’intimità. È arrivato il momento di porre un freno a tutto questo: Lissa non ha più intenzione di contendersi le attenzioni del suo ragazzo con un branco di scimmioni sudati. Lei e le altre ragazze hanno in mente un piano per mettere fine a quella sciocca rivalità una volta per tutte: nessuna si farà più avvicinare dal proprio fidanzato finché le squadre della scuola non faranno pace. Uno sciopero in piena regola. Ma Lissa e le altre non hanno messo in conto una nuova forma di competizione: quella tra maschi e femmine. Vince chi è in grado di resistere ai propri istinti. Peccato che Lissa si senta irrimediabilmente attratta da Cash Sterling, il leader dei ragazzi…
In un liceo americano le rivalità sportive degenerano in una guerra senza esclusione di colpi



Nel bene e nel male, gli anni del liceo sono tra le fasi più intense che ogni persona si trova ad affrontare nel corso della vita. Tutto sembra amplificato: le amicizie sono legami indistruttibili, le vecchie conoscenze da cui ci si è allontanati si guardano da lontano, con rimpianto profondo, gli atleti della scuola sono veri e propri semidei classici che combattono all’ultimo sangue, e le storie d’amore sono un gran bel pasticcio, su tutta la linea. Ne sa qualcosa Lissa, che, da quando ha iniziato una relazione con Randy, il quarterback della squadra di football della Hamilton High, è diventata testimone dell’acerrima disputa tra la squadra del suo ragazzo e il team di calcio del liceo. La contesa si è trascinata più a lungo della Guerra di Troia e pare proprio che nessuno si ricordi come sia iniziata. C’è sempre un nuovo scherzo di cattivo gusto da vendicare, in un’infinita catena di botta e risposta. Lissa, però, comincia ad essere davvero stanca di sacrificare i momenti di tranquillità con il suo ragazzo, solo per vederlo lanciarsi nell’ennesima impresa. È ora di impugnare le redini della situazione, e se i maschi non ne voglio sapere di frenare il cavallo… ci penseranno le ragazze a convincerli. Perché Lissa ha un piano: uno sciopero in piena regola che costringerà entrambe le squadre a rappacificarsi, se non vogliono perdere il privilegio dell’intimità con le rispettive fidanzate. La strategia si preannuncia difficile, ma vincente. Non fosse per quel minuscolo dettaglio che Lissa cerca di nascondere perfino a se stessa. Quella forza misteriosa e irresistibile che continua ad attirarla verso Cash Sterling.


“So che nella maggior parte delle scuole esistono rivalità con gli altri istituti, ma alla Hamilton High non funzionava così. No. Le battaglie più accanite si combattevano sul fronte interno. Tutto aveva avuto inizio quando Logan era in prima. Proprio quell’anno, il consiglio d’istituto aveva deciso di creare una squadra ufficiale di calcio, finanziata dalla scuola. Non conosco tutti i dettagli, al tempo frequentavo la seconda elementare e qualsiasi vicenda che non riguardasse i pony non era degna del mio tempo, ma in una cittadina piccola come la nostra, dimezzare i fondi della squadra di football per destinarli a un altro sport autunnale fu un piccolo scandalo.” 



Fino a Tardi per Vedere l’Alba ricade in un genere di romanzi che ho sempre trovato molto interessanti: la rivisitazione in chiave diversa di un’altra opera (in questo caso si tratta di una commedia classica, ma non vi rivelerò di quale si tratti: chi se ne intende sicuramente avrà intuito, e chi non è esperto come la sottoscritta avrà senz’altro una piacevole sorpresa). Non si contano film e libri che si propongono di fare la stessa cosa — basti pensare alle mille variazioni di Romeo e Giulietta, o a Sogno di una Notte di Mezz’Estate, solo per citare un paio di opere — ma non tutti convincono del tutto. La decisione di sfruttare l’ambiente scolastico per questo retelling è, a mio parere, la carta vincente di questo libro. Il liceo si presta bene come campo di battaglia tra i due sessi, senza rendere il conflitto esageratamente disastroso. Le preoccupazioni di tutti i giorni vanno di pari passo ai bisticci e alle discussioni tra amiche, le riunioni di guerra si trasformano in pigiama party e l’aspro scontro tra le due squadre sportive si riduce ad una serie di scherzi perlopiù inoffensivi. Di fatto, la scuola è il territorio in cui i ragazzi cominciano a confrontarsi con il mondo degli adulti, spesso sbattendo contro realtà scomode, come l’insicurezza, provocata tanto dal timore quanto da desideri talvolta difficili da ammettere. Ci si sente contemporaneamente invincibili, unici detentori di una verità assoluta, e del tutto privi di punti di riferimento nel cercare di scoprire la propria identità. Ecco allora che entra in gioco la sfera sociale. Amici e nemici ci dicono chi dovremmo essere. Talvolta l’immagine che ci viene cucita addosso non è positiva — qualcosa che le ragazze del romanzo notano e cercano di comprendere, soprattutto per ciò che riguarda la loro sessualità, scoprendo di aver metabolizzato per prime concetti e pregiudizi che a ben guardare non rispecchiano la realtà. Sfumature che fanno la differenza tra un’ambientazione ben riuscita, realistica e tangibile, e i soliti luoghi comuni che spesso svalutano questo piccolo universo.


In questa cornice si muovono personaggi altrettanto curati. La coppia protagonista spicca tra gli altri, senz’altro. Lissa non viene osannata come la creatura più perfetta sulla faccia della Terra, né viene presentata come una bisbetica acida. È intelligente e responsabile, ma anche (e soprattutto) impositiva, autoritaria e talvolta inflessibile. Le une e le altre caratteristiche non vengono divise al millimetro in pregi e difetti: si compenetrano, talvolta entrano in conflitto, ma la rendono umana. È proprio la sua vena di rigore a renderla un’ottima leader per il gruppo delle ragazze, ma la sua maturità intralcia i suoi momenti di debolezza e fragilità. Lissa ha lampi di genio e fa piccoli grandi sbagli, i “casini monumentali” che l’inesperienza bolla come irrisolvibili. Ho inoltre apprezzato moltissimo il fatto che il suo punto di vista rimanga consistente dall’inizio alla fine, senza che il suo carattere venga stravolto dalla storia d’amore.
Cash viene trattato allo stesso modo della sua controparte femminile: è affascinante, sì, ma il suo aspetto fisico non è tutto. È spiritoso e attento, intraprendente e dimostra di avere una sensibilità che lo rende ricettivo nei confronti degli alti e bassi di Lissa. Ne consegue una chimica plausibile e niente affatto forzata, che si posa tanto sull’attrazione reciproca quanto su un genuino rapporto di amicizia. Non mancano gli sbagli, gli errori nell’interpretare i segnali dell’altro e gli inceppi: né Lissa né Cash si lanciano all’avventura con il manuale del perfetto corteggiatore alla mano, e in un sottobosco di romanzi rosa caratterizzati da prime fiamme “perfette” il loro legame è davvero una boccata d’aria fresca.


«Ieri sera,» gli ricordai. «Nella mia stanza. Mi hai comprato con i fiori e poi mi hai piantata in asso. C’eri anche tu, sono sicura che ricordi.» 
A un tratto nel suo cervello si accese la lampadina. «Cosa? Quella? Quella non è stata una sveltita, piccola. Una sveltina la puoi fare solo se non stai con una ragazza. Ma noi siamo innamorati, quindi va bene.» 

«Non per me,» mormorai. «Mi hai ferita. Mi sono sentita usata. Sono stanca di essere scaricata per la vostra stupida faida, Randy. Ieri sera mi ha dato parecchio fastidio. È da un po’ che mi dà fastidio, a dire la verità.» 



Anche i personaggi secondari sono ben caratterizzati; forse solo le squadre maschili sono rappresentate in maniera più sommaria, ma d’altra parte si tratta pur sempre di gruppi ben nutriti di ragazzi, suddivisi in due squadre completamente diverse. Dalla quarta di copertina temevo di ritrovarmi a leggere l’ennesimo libro in cui i rapporti tra ragazze si sarebbero ridotti ad una compilation di insulti e rivalità basati su un niente di fatto… e non nascondo che, incontrando le tensioni iniziali che intercorrono tra alcuni membri del gruppo di Lissa, stavo per storcere il naso. Vale tuttavia la pena di continuare a leggere: via via che lo sciopero prende piede, le antipatie tra le ragazze si attenuano, lasciando il posto a riflessioni personali. La pausa forzata dalle relazioni offre una prospettiva diversa, in cui tutte — chi prima e chi dopo — si rendono conto del profondo biasimo rivolto contro la sfera intima femminile, in tutte le sue varietà. Perché avere molteplici relazioni è considerato indice di popolarità, tra i ragazzi, mentre corrisponde ad uno stigma per le ragazze? E perché, parimenti, non avere alcun rapporto rende automaticamente delle santarelline, o ancora peggio delle sfigate? Sono molte, le domande che emergono durante le riunioni di guerra del gruppo, e poco alla volta le stesse protagoniste capiscono quanto spesso siano loro stesse vittime e fautrici dei pregiudizi. Lo sciopero inizia in funzione di una rinnovata pace tra i ragazzi, ma in ultima battuta si rivela fondamentale per permettere alle ragazze di far pace con loro stesse, accettando l’idea che non esiste un modo “giusto” per vivere la propria sessualità. C’è chi è pronta ad abbracciarla e chi invece preferisce aspettare, chi la soffre come un impegno sgradevole e chi invece la ritiene la cosa più bella del mondo, purché non sia corredata da una relazione fissa. Le uniche relazioni assolutamente inaccettabili sono quelle in cui la fiducia e il consenso non sono limpidi e uno dei partner manipola l’altro. È un bel messaggio, che nei romance purtroppo non si vede abbastanza spesso.

In definitiva, Fino a Tardi a Vedere l’Alba è un piccolo gioiello del genere, che non sacrifica i momenti di introspezione e crescita personale sull’altare della seduzione spicciola. Vi farà ridere, vi farà sospirare e perfino arrabbiare, proprio come succede ai suoi protagonisti — ma arrivati alla fine, scoprirete con loro che ne sarà valsa la pena.


5 stelle su 5

Alla prossima!


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