Recensione: Pizzo di K.C. Wells

by - mercoledì, maggio 02, 2018

Scrigno,
oggi la nostra Kei vi parla di Pizzo, il primo volume di A Material World, di K.C. Wells tradotto dalla Quixote translations.


TITOLO: Pizzo

AUTORE: K.C. Wells

SERIE: A Material World Tale #1

GENERE: Contemporaneo

PREZZO: € 1,99 su Amazon

DATA DI USCITA: 30 Aprile 2018


Quando Dave e la sua fidanzata si lasciano, Shawn prova a non farsi troppe illusioni sul suo migliore amico. Dopotutto, Dave è ancora etero, giusto? Sbagliato. Dave rivela di essere bisessuale e il cuore di Shawn comincia a battere più forte. Ama Dave da così tanto tempo, ma non ha intenzione di compromettere la loro amicizia dicendogli quello che prova davvero.


Però, quando Dave scopre il piccolo kink di Shawn, comincia un capitolo tutto nuovo per i due amici, anche se Shawn non riesce a smettere di preoccuparsi: se non ci fosse alcun kink, Dave sarebbe lì? Shawn sarà così coraggioso da scoprirlo?


Cosa c’è di peggio di avere una cotta da capogiro per il proprio miglior amico e troppa paura per confessarsi? Shawn è certo che Dave, il suddetto amico, sia etero fino al midollo, e questo è tutto ciò che gli impedisce di farsi sfuggire il segreto. I suoi timori appaiono ben fondati: Dave ha avuto una serie di fidanzate — l’ultima delle quali è un modello decisamente inarrivabile dalle precedenti — e non ha mai dato ad intendere di interessarsi agli uomini. Preoccupato dalla possibilità di rovinare la loro amicizia, Shawn si è dunque rassegnato a tenere per sé la propria crush, e a tollerare di malagrazia le cene romantiche organizzate per lui dalla madre invadente. Un giorno, tuttavia, accade l’impossibile: Dave confessa di aver flirtato con un uomo, e nel cuore di Shawn si riaccende la trepidazione. Da questa battuta d’apertura, Pizzo, in originale Lace, segue gli incontri appassionati dei due protagonisti — incontri che prendono a girare proprio intorno al particolare tessuto del titolo… intrigati? Spero di sì, perché questo racconto di K.C. Wells è davvero un piccolo gioiello che merita di essere letto d’un fiato e riletto con gusto. 


Dave stava esaminando la lingerie con interesse. «Oh, molto carine. Perciò immagino di non essere l’unico che ha un annuncio da fare. Lasciami indovinare, non sei gay, sei bi e hai una fidanzata che in qualche modo sei riuscito a tenermi segreta.» Accennò al cassetto con la testa. «C’è un sacco di biancheria carina qui dentro.» Piegò la testa da un lato. «Come sto andando?» 

La brevità di questa storia la rende più che accessibile a lettori che non possono impegnarsi con romanzi lunghi; pensate a Pizzo come un piacevolissimo vizio da concedersi tra una pausa di lavoro e l’altra o in un pomeriggio rilassato, e non stupitevi se vi scoprirete a sfogliare una pagina dopo l’altra. Nonostante la trama non sia particolarmente elaborata e carica di colpi di scena, il racconto è ben strutturato e si snoda in tutta scioltezza, seguendo Shawn e Dave passo passo mentre si scoprono (emotivamente e letteralmente). Non manca inoltre una dimensione sentimentale decisamente approfondita, che si colloca in maniera del tutto logica proprio nell’imprevisto che precede il climax finale, portando il lettore ad apprezzare ancor di più la tenera conclusione del tutto. 

È chiaro che, in un ritmo abbastanza serrato, a calcare la scena più di frequente siano i protagonisti stessi. Sia Shawn che Dave sono ben caratterizzati e divertenti, hanno un’ottima chimica e le loro scene insieme sono da cardiopalma. Ho esultato per la scelta del pairing anche perché comprende un personaggio bisessuale, un orientamento che viene incluso un po’ più sporadicamente — e talvolta è decisamente mal gestito. Fortunatamente, non è questo il caso. 

Dovendo lasciare le luci della ribalta ai due innamorati, i personaggi secondari rimangono sullo sfondo e ricalcano modelli più tipici di questo genere: dalla madre di Shawn, che tenta di orchestrare un fidanzamento per il figlio, al palestrato Jake, che aiuta Dave nel momento più nero per la coppia. Pur mantenendosi su una linea nota, comunque, ho apprezzato anche i loro interventi. L’unico personaggio che non ho affatto gradito è stato Tristan: a mio parere l’autrice avrebbe potuto renderlo sgradevole in mille modi diversi, piuttosto di ammonticchiare diversi stereotipi da commedia romantica (gli uomini gay si intendono di cocktail, sono parrucchieri, ostentano la propria sessualità, eccetera) allo scopo di rendere questo personaggio odioso a Shawn. L’ho trovata una scelta un po’ pigra e in contrasto con la scelta di trattare (con successo) uno dei kink che meno si vedono nel genere m\m. Non al punto da rovinarmi la lettura, ma si sarebbe potuta sviluppare in maniera diversa. L’autrice si è comunque riscattata più che abbondantemente quando si è trattato di introdurre e sviluppare l’argomento pizzo, per l’appunto, stabilendo un perfetto equilibrio tra le scene erotiche e l’influenza delle stesse sulla sfera emotiva dei protagonisti.


E dai, Dave, dimmi qualcosa. Il cuore di Shawn batteva forte e i palmi delle mani erano sudaticci. Nessuno, neanche una singola anima che vivesse e respirasse, conosceva la verità, e ora Dave sapeva. Shawn non aveva intenzione di dirlo a nessuno della sua famiglia, perché, cazzo, c’erano alcune cose che non dovevano essere condivise, giusto? Ma Dave? 

Ormai era troppo tardi, il gatto era fuori dal sacco. 
Non dovrebbe essere “le mutandine sono fuori dal cassetto”? 

A coronare il tutto, lo stile di scrittura è fluido e pulito: scorre senza alcuna difficoltà, invogliando il lettore a tuffarsi nel racconto e permettendo all’immaginazione di dipingere con chiarezza le scene più vivide e appassionate. Fin dalle prime battute è lampante che l’ottimo lavoro di traduzione — base assolutamente imprescindibile per un prodotto finale di tutto rispetto — è stato ulteriormente curato, affinato e messo in risalto da un’impaginazione che non affatica la lettura. La qualità del prodotto finale lascia davvero colpiti, dal momento che è nettamente superiore rispetto a molti ebook che si trovano in commercio e che, dopo qualche pagina, lasciano ad intendere di non aver visto un editor nemmeno con il binocolo.

5 stelle su 5, ben meritate!
Alla prossima, 
Kei


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