Presentazione: Twin Game di Brenda Mill

by - lunedì, febbraio 20, 2017

Buon pomeriggio, gioie dello scrigno.
Manca ormai poco all'uscita dell'attesissimo, nuovo romanzo di Brenda Mill.
Nel frattempo scopriamo insieme la trama e qualche estratto...



Data di pubblicazione: 3 marzo 2017

Titolo: Twin Game

Autore: Brenda Mill

Numero di pagine: 574

Prezzo: 2,99€

Anno di pubblicazione: 2017

Editore: Self-Publishing

Genere: Erotic Suspense

Sinossi:
Un metro e novanta di muscoli, capelli color platino e occhi di ghiaccio. Padre Adam direbbe che assomiglio a un angelo, io dico che assomiglio a un prete e non so se mi dispiaccia di più la prima o la seconda opzione.

Riusciresti a sopportare due croci per raggiungere l’illusione della felicità? Ethan e Adam Lost sono l’uno la fotocopia dell’altro, a esclusione della loro personalità. Il primo fratello, infatti, si esibisce come stuntman professionista tra le sbarre del Next, il locale più trasgressivo e popolare di Brooklyn. Il secondo, invece, si dedica anima e corpo alla carriera ecclesiastica da ormai cinque anni. Due vite apparentemente inconciliabili fino alla lettura di un testamento che potrebbe rendere uno dei due schifosamente ricco. Settecentotrenta giorni, questo è il tempo che separa Ethan oppure Adam dalla riscossione di un’immensa fortuna. Con una sola, piccola e apparentemente irrilevante condizione: sposarsi e generare un erede.




«Stringi le gambe, falle aderire alla moto come se da un solo gesto potesse dipendere la tua vita. Le mani, poi, ancorale al manubrio e non allentare la presa per nessuna ragione.» Ethan inizia la sua lezione, facendo quello che non ha mai osato: toccarmi.
In un primo momento arrossisco, poi mi volto verso di lui e lo osservo per fargli comprendere che ha la mia massima attenzione.
«Sta’ attenta alla faccia, molti stuntman se la sono spaccata a causa del cupolino!» lo indica con un’aria serissima.
«Tutto chiaro e poi?» fisso Ethan con aria di sfida.
«E poi… fai amicizia con la gabbia», annuncia enfatico, dandomi un colpo sulle chiappe e invitandomi a mettere in moto la sua Heritage.
Eseguo l’ordine e mi lascio andare, schizzando da una parte all’altra della prigione senza paura e senza alcuna esitazione. Conosco molto bene le moto e, anche se mia madre mi ha sempre sconsigliato di guidarne una, non ho mai potuto stare lontana dal richiamo che un rombo produce nel mio cuore. Mi sento un po’ come una sirena attirata dalle onde, forse si tratta della stessa sensazione che pervade Ethan quando sale in sella per dominare il pubblico. Lui mi osserva apparentemente soddisfatto e vagamente felice. Io continuo a percorrere la gabbia in lungo e in largo. Non posso scappare e, a dirla tutta, anche se potessi non ci proverei. Sto bene qui e non vorrei essere in nessun altro posto al mondo.
«Fermati!» esclama Ethan mettendosi sulla mia strada.
Decido che è tempo di interpretare la mia parte con il massimo dell’impegno. Giro attorno a lui e sorrido con aria provocante, senza fermarmi nemmeno per un attimo. Voglio sconvolgerlo, fargli perdere letteralmente quella sicurezza che sbandiera in continuazione come se fosse il vessillo di un’importante casata. Ethan proprio non comprende il mio atteggiamento e prova in ogni modo ad ostacolarmi il passaggio.
«Spostati!» lo minaccio a tutto gas.
Ma lui non si muove, non ha paura e come al solito continua la sua lotta. Prego per cinque secondi e poi impenno di fronte a lui. Chiudo leggermente gli occhi e ritorno al suolo.
Ethan, finalmente, con un balzo riesce a bloccare la mia folle corsa e finisce anche lui per terra.
«Ti ammazzerai molto prima del previsto se non la smetti, devi ascoltarmi, io sono il tuo insegnante e so cosa è meglio per te», Ethan si dimostra deciso, oserei dire intransigente.
Lo è anche quando mi sfiora il seno e mi bacia con la stessa passione del giorno precedente. Questa volta non mi tiro indietro, mi lascio sopraffare dall’attrazione che nutro per lui. Allungo le braccia verso le sue enormi spalle e, dopo averle sfiorate, le palpeggio con forza crescente. Sfilo, poi, il maglione di Ethan e mi concentro per qualche secondo sulla sensazione che i suoi addominali lasciano sul mio addome. Il contatto con la pelle di quest’uomo genera in me una sensazione indescrivibile. Sto bene e non mi pento dell’accordo con la signora Lost. Perché non avrei potuto fare scelta migliore, anche se lo sto ingannando. In fondo sono questi i rischi del mestiere, quando la parte diventa così reale che è impossibile distinguere la fantasia dalla realtà. E il ruolo ti piace così tanto che non potresti più farne a meno.





Padre Adam sorride quando i nostri sguardi s’incrociano ed io proprio non posso fare a meno di ricambiarlo. Le fossette che ha al centro del mento quando lo fa, si distendono in maniera magistrale. Per qualche secondo vengo attratta persino dalle sue mani che stringono il rosario con la stessa forza e determinazione di sempre.
«In cosa posso esserti utile, Alyson?» Lui rompe il ghiaccio, osservando, all’altezza del seno, le increspature della t-shirt che indosso.
«Ho bisogno di parlarti», cerco di mantenere la calma, anche se la situazione sta assumendo una brutta piega. Se si potesse misurare la carica erotica tra noi, il termometro esploderebbe in pochi secondi.
«Solo parlare? Non mi sembra che l’oratoria sia la tua arte migliore. Ci sono cose in cui riesci decisamente meglio, se posso permettermi…» Padre Adam si sfiora la mascella e poi scende sempre più in basso, fino all’incavo del collo ormai scoperto dal colletto. Posso immaginare che con tale gesto lui voglia dare il via a una vera e propria provocazione.
«Mi stai confondendo. Vuoi farmi impazzire, non è vero?» chiedo esterrefatta e incerta riguardo ad ogni cosa.
«Certo che voglio farti impazzire. Voglio entrarti nella testa, nel corpo e arrivare a scorrerti nelle vene», annuncia Padre Adam in tono alquanto apocalittico.
Forse è lui la fine del mondo.
Forse è lui lo sfacelo totale.
«Per adesso pensiamo al corpo, tutto il resto verrà dopo.» Allungo le mie mani verso il suo fondoschiena, senza che nessuno ci veda. E insieme percorriamo quel corridoio che, per fortuna, non può raccontare quello che abbiamo intenzione di fare.
Vietato, il sesso tra noi è vietato. E tutto il resto, compreso l’amore, lo è anche di più.

Brenda Mill nasce a Lecce. Nel suo nome e nelle sue vene scorre tanto il sangue del sud quanto il sangue americano. Appassionata fin da piccola di serie televisive statunitensi, ha coltivato la passione per la Grande Mela con gli anni. I suoi studi sono balzati dal liceo classico al sociopsicopedagogico, per approdare in conclusione alla facoltà di lettere e filosofia. Ha iniziato a scrivere per diversi giornali online fino a diventare un’articolista specializzata nel lusso. Detesta i rettili e le persone che non si fanno gli affari loro. Non esclude di essere stata nelle vite precedenti un incrocio tra Xena ed Elisa di Rivombrosa. Adora il caos e, come ogni donna, tutto ciò che brilla e non può permettersi. Inganno Globale è stato il suo romanzo d’esordio, da allora, come un fiume in piena, non si è più fermata nella stesura di opere dalle sfumature dark e fortemente suspense.

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