Regola numero uno per la figlia della proprietaria della squadra? Non uscire con i giocatori.

Specialmente non con i tight end irascibili e tatuati con problemi a controllare i propri impulsi.

Ecco perché Dominic Walker è completamente fuori dal mio radar. Più o meno. Fare da babysitter al piantagrane della squadra quando viene costretto a fare volontariato per la fondazione per cui lavoro significa che non posso proprio evitarlo.

Vorrei che fosse possibile, però. Perché una volta che inizio a conoscerlo, mi è quasi impossibile ignorare le emozioni che suscita in me. In poco tempo, mi ritrovo a infrangere tutte le mie regole. Spero solo di non ritrovarmi col cuore spezzato.

Dominic Walker è sempre stato una testa calda e la sua reputazione lo precede. Quando arriva nei Washington Wolves sembra non riuscirsi a scrollare di dosso l’etichetta che gli affibbiato mentre giocava nella squadra precedente. Il suo carattere irascibile e scontroso di certo non aiuta, ma nasconde molto di più. Ha molto di più da dare e da far conoscere, è un animo dolce, anche se è sempre pronto a mettersi sulla difensiva. Cinque anni fa ha perso una delle persone più importanti per lui e da quel momento è entrato in una spirale di rabbia e dolore, un dolore fortissimo che continua a trascinarlo giù.

Faith Pierson è la figlia di Allie Sutton e Luke Pierson, rispettivamente proprietaria e allenatore della squadra. Il football è il suo elemento, è cresciuta con la squadra e con tutto quello che la circonda. Dopo l’esperienza di un amore finito male con un giocatore, ai tempi dell’università, ha deciso che i giocatori non saranno più possibili amori. Ma cosa succede quando deve portare uno scorbutico giocatore sulla giusta strada?

Quando Dominc conosce Faith pensa già di sapere chi si trova davanti, la giudica come una ragazza viziata che ha ottenuto il posto solo perché le è caduto tra le mani. Non si ferma neanche un attimo a pensare che sia una ragazza che è partita dal basso, come tutti gli altri, per arrivare finalmente a fare quello che ama, dirigere il Team Sutton, la fondazione benefica dei suoi genitori. Dominc viene inserito nel Team Sutton con l’intento di canalizzare quello che ha dentro nel modo giusto e per dargli l’opportunità di dimostrare chi è veramente, vista la prima impressione non positiva alla squadra. Sarà la scelta giusta?

Il loro inizio è a dir poco scoppiettante, prendono posizione su fronti opposti, giudicandosi a vicenda e non se le mandano a dire. Una guerra di sguardi e parole, entrambi determinati a non cedere.

I protagonisti di questo romanzo sono anche TurboGirl e NickIlMuratore, due persone con cui rispettivamente Dominic e Faith dialogano. C’è un legame molto forte, possono essere se stessi e Dominic, in particolare, riesce a far uscire una parte di sé che non mostra a nessun altro. Potremmo dire che sono le anime gemelle “digitali” dei nostri amati protagonisti.

Dopo l’astio iniziale tra Faith e Dominic si instaura una tregua e l’attrazione inizia a farsi spazio, tanto che sarà davvero difficile ignorarla. Per quanto Faith sia determinata a stare lontana dal giocatore, le sue certezze crollano nel momento in cui Dominc mostra un lato nuovo di sé di cui è impossibile non innamorarsi. Tuttavia, c’è un ostacolo tra di loro che potrebbe mettere in pericolo l’amore che sta nascendo.

Credo di averlo ripetuto in ogni recensione dei libri precedenti dell’autrice, tutti autoconclusivi, ma non posso non dirlo nuovamente. Questa è una famiglia in cui ci si sente subito accolti e si respira il profondo amore che c’è tra di loro, non solo amore romantico. Mi fa sentire a casa ed è entusiasmante quando succede. L’interazione tra i vari personaggi è bellissima e tornano in scena personaggi che abbiamo già conosciuto. Non temete, se non li conoscete sono sicura che vi incuriosiranno e siete in tempo per recupere le loro storie.

La cosa che ho apprezza molto è che, nonostante un pizzico di dramma, la storia non viene scossa e mantiene il suo aplomb. Non so bene come spiegarlo, ma in alcuni il “segreto/problema” crea un po’ il finimondo all’interno della storia mentre qui è semplicemente il punto di partenza per affrontare i problemi di Dominic. Probabilmente anche così non sono riuscita a spiegarmi bene, ma se lo leggerete capirete a cosa mi riferisco.

Cos’altro posso dire? Ho amato sia Faith, con la determinazione, sia Dominic, con il suo animo gentile. Non lasciatevi ingannare dal suo aspetto da bad boy, è decisamente un bravo ragazzo!

La Bugia è un romanzo che mi ha catturato e non mi ha lasciato andare fino a quando non sono arrivata alla fine. L’ho finito in poche ore e sono molto soddisfatta. Mi ha fatto divertire e innamorare, mi ha regalato tante emozioni e questa è la cosa più bella che un libro possa fare. Karla Sorensen, sembro un disco rotto, lo so, con la sua semplicità arriva dritta al cuore.

Io non posso fare altro che restare in attesa del prossimo libro che si prospetta molto interessante. Avevo proprio bisogno di quest’altra generazione di Washington Wolves!

5 stelle su 5

A presto,

La vostra Alexia