Salve Scrigno, come state? Oggi sono qui per parlarvi dell’ultimo romanzo pubblicato in Italia di Annika Martin. Questo romanzo segue un po’ la scia dei precedenti libri, di cui trovate la recensione sul blog.

Il sogno di mia è quello di lavorare nello spettacolo, calcare il palco di Broadway e invece si ritrova con un vestito da gattina, a servire le ordinazioni a persone ricche e spocchiose.
Il destino vuole che un giorno Mia consegni il pranzo a Max Hilton, la sua nemesi, la persona che durante il suo periodo adolescenziale ha odiato con tutta se stessa.

Max è il playboy più ambito di New York, il suo libro “Le dieci regole d’oro per scegliere la ragazza più hot della stanza” è primo in tutte le classifiche e a quanto pare molte persone, molti uomini trovano questo libro molto utile e con grandi risultati.
Ma se le regole scritte da Max si ribaltassero, se quelle stesse regole che gli uomini utilizzano per fare colpo sulle donne venissero utilizzate dalle donne sugli uomini?
Mia, assieme alle sue amiche architetta un piano per piegare alla sua volontà Max. La cosa funzionerà? Le stesse regole adottate dagli uomini faranno colpo anche sulle donne?

Scrigno, Le dieci regole del miliardario perfetto si può definire come un romanzo ironico ma ammetto che mi è mancato qualcosa per tutta la lettura del libro. Se devo essere sincera, i personaggi non mi sono rimasti impressi. Trovo che Mia sia piuttosto anonima come protagonista, l’ha trovato un po’ con la testa sulle nuvole per buona parte del libro e molte volte anche irritante.
E poi, parliamoci chiaro, accetto il fatto che New York sia un mondo un po’ pazzo, ma chi andrebbe in giro a fare consegne con un vestito da gattina? Più lo leggevo e più me ne stupivo di una cosa del genere.

Max è il classico playboy spocchioso, sexy da morire e irresistibile per ogni essere umano che respira. Trovo assurdo però il motivo per cui abbia scritto il suo libro, che non vi dirò per non fare spoiler, ma che una volta svelato mi ha fatto scoppiare a ridere.

Max e Mia insieme hanno alchimia, su questo non c’è dubbio, ma nel complesso questo romanzo non mi ha lasciato nulla, nessuna emozione, nessun brivido.
Le dieci regole del miliardario è scritto bene, si legge in un battibaleno, ma ammetto che se i primi due li ho adorati da morire, questo per me lascia il tempo che trova ed è un vero peccato. Per non parlare poi del finale, altrettanto assurdo.

Insomma, Le dieci regole del miliardario è un libro ironico, una storia scorrevole che vi terrà compagnia per qualche ora ma se vi aspettate di più, temo, rimarrete delusi.