RECENSIONE | Sei sospetti per un delitto di Raffaele Malavasi
Lettori,
Manuela oggi ci parla del nuovo thriller di Raffaele Malavasi dal titolo Sei sospetti per un delitto.
TITOLO: Sei sospetti per un delitto
AUTORE: Raffaele Malavasi
GENERE: Thriller
EDITORE: Newton Compton Editori
PREZZO: ebook 4.99/cartaceo: 14.90
Mentre la folla defluisce dal salone nautico di Genova, un fuoristrada invade il sottopassaggio pedonale di accesso al polo fieristico e investe decine di persone. Quando cessa la sua corsa, due uomini escono dall’abitacolo e, armati di coltelli, lasciano dietro di sé una scia di morte. A fine giornata si contano sette vittime e ventotto feriti. Tra questi un poliziotto, casualmente presente durante l’azione terroristica, colpito mentre tentava di salvare due bambini. Si tratta di Riccardo Giustini, il collaboratore più alto in grado nella squadra coordinata dall’ispettore Gabriele Manzi. Sono passati due mesi dalla tragedia, quando alla squadra di Manzi viene segnalata la sparizione di Nino Barbieri, un giovane convertito all’Islam che in passato è stato indagato per il suo coinvolgimento nella causa fondamentalista. L’ispettore Manzi avrà ancora bisogno dell’aiuto dell’ex poliziotto Goffredo-Red Spada e della giornalista Orietta Costa per ritrovare Nino, prima che una nuova ondata di terrore si abbatta su Genova.
Torniamo per le strade e i vicoletti di una Genova meravigliosamente illustrata da Raffaele Malavasi, autore genovese e mente diabolica di questa serie che segue le vicende di Gabriele Manzi, Goffredo Spada e Orietta Costa già conosciuti nei precedenti “Tre cadaveri” e “Due omicidi diabolici”.
In questo nuovo capitolo veniamo a conoscenza di un fatto terribile, un attentato perpetrato da terroristi che si fanno chiamare “ Combattenti di Dio“ proprio al salone nautico, dove hanno trovato la morte sette persone e ci sono state alcune decine di feriti tra cui Giustini, un sottoposto dell'Ispettore Manzi. Il giovane ha salvato due bambini dalla furia omicida dei due attentatori, rischiando la vita in prima persona, è sopravvissuto ed ora passa il suo tempo tra una intervista radiofonica e un'ospitata televisiva.
L'Ispettore Manzi si ritrova ad indagare su un caso di scomparsa del giovane Nino Barbieri, genovese convertito all'Islam e già sospettato di essere un fondamentalista. Le indagini della squadra della DIGOS avevano avuto esito positivo ma per il giudice non c'erano prove che lo incriminassero, anche se l'attentato al salone l'ha riportato al centro dei sospetti, ufficialmente nessuno sta indagando su di lui. Ora il giovane è scomparso e la madre del ragazzo si rivolge a colei che pensa possa essere di aiuto, la giornalista Costa che ha seguito con dedizione la vicenda dell'attentato al salone e le precedenti accuse. La donna è una vecchia conoscenza dell'Ispettore Manzi e di Red, l'ex collega che oramai si occupa della sua attività di escape room e del figlio Lorenzo, o almeno così dovrebbe fare.
Per i pezzi grossi della polizia e della DIGOS la scomparsa del Barbieri è un segno chiaro della sua colpevolezza e del suo coinvolgimento nell'attentato, discorso chiuso. Ma Manzi e i suoi fedeli collaboratori sono persone scrupolose, testarde e vogliono avere tutte le certezze al di la di pregiudizi e convinzioni, così procedono con le indagini e scoprono che le cose non sono così esattamente come appaiono.
Orietta segue una sua pista per trovare il giovane scomparso, convinta di aiutare una madre disperata, ma finisce in una bruttissima situazione, per fortuna interviene Spada che almeno evita che venga uccisa. Mentre la donna è in ospedale, è incapace di stare tranquilla e con un po' di insistenza e il coinvolgimento dell'ex poliziotto, arriva a credere che il Barbieri è innocente e che qualcuno sta cercando di addossargli colpe non sue.
Il battito delle lunghe ciglia che aveva accompagnato la richiesta era molto invitante, peccato che lui avesse altri pensieri per la testa. «Lo farei volentieri, ma devo occuparmi di un’altra urgenza. In compenso troverai Dondero ad attenderti con ansia. Ci ha tenuto a informarmi che non vedeva l’ora».
Dicendo questo prese la voluminosa valigetta che il medico legale stava trasportando, la tipica borsa da dottore a dispetto della sua atipica specialità. Lei lo guardò interrogativa. Le ci volle qualche istante per capire che la stava solo accompagnando fino al pianerottolo successivo.
Anche in questa nuova storia il mio preferito rimane l'Ispettore. Sempre cauto ma pronto a mettersi contro il capo perché la situazione gli sembra meno cristallina di quanto affermano, generoso e un po' goffo con il gentil sesso, non ho ancora deciso con chi lo vedrei meglio ma sono contenta che dia qualche segnale di crescita anche in quel senso, è un uomo buono e merita di trovare qualcuna che lo ricambi. Amo il modo quasi paterno con cui tratta i giovani sottoposti Santamaria e Orsi, non potrebbe fare a meno di loro anche se a volte almeno con il ragazzo una tirata di orecchi sembra necessaria, ma è già sotto organico e non può permettersi di perdere nessun altro della sua squadra.
Ho ritrovato con piacere anche Red e la Costa, una coppia con del potenziale inespresso ma che sembra procedere nelle giusta direzione. Certo la giornalista è sempre una donna testarda, ficcanaso e con una propensione a ficcarsi nei guai che non ha eguali ma dimostra anche un carattere indomito e appassionato che le fa prendere punti. Lui è sempre un po' diffidente, con questioni irrisolte che non lo lasciano vivere in pace oltre ad essere uno dei perni sul quale ruota la trama orizzontale che continua e anche in questo racconto tesse la sua trama, subdola e minacciosa, credo che la morte dell'amata moglie ci riserverà altre sorprese.
Orietta scrollò il capo, sconsolata. Non si era illusa di poter persuadere Giannichedda a cambiare idea, i pregiudizi su cui poggiavano le convinzioni della DIGOSerano talmente radicati e diffusi da non ammettere discussioni. In ogni caso, sentire ribadire quella posizione in modo così ottuso e pervicace da chi, tutto sommato, aveva appena mostrato verso di lei un briciolo di umanità, la fece sprofondare nella rassegnazione.
L'autore ancora una volta è riuscito a sorprendermi, la risoluzione del caso mi ha lasciato a bocca aperta. Apprezzo che vengano alternati i capitoli tra i protagonisti principali questa volta inframezzate da una voce misteriosa che ci da la possibilità di farci una certa idea su alcuni sviluppi e la consueta presenza del piccolo Lollo, il figlio di Spada, anche lui punto fondamentale della trama orizzontale che citavo sopra e di cui non vi dirò nulla di più.
Se proprio devo trovare un difetto vorrei più spazio per la medico legale, ha una personalità frizzante e perspicace che vorrei avesse più interazioni almeno con l'Ispettore, potrebbe essere più interessante di Elisa, la giovane sensitiva conosciuta nel secondo capitolo, che sembra la prescelta dal Manzi, almeno per ora. Un'altra storia intrigante e ben sviluppata che mi ha lasciato davvero spiazzata con la risoluzione e ahimè anche con l'epilogo che mi fa agognare già il volume successivo.
5 stelle su 5
Alla prossima,
Manuela
Manuela
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