Non sei tu. Sono io.

No, seriamente. Sono io. Non solo il mio nome significa letteralmente “sfortuna”, ma questa è la storia della mia vita.

Tutto quello che tocco si trasforma in merda. Un appartamento in fiamme – che giuro di non esser stata io la responsabile – significa che vivo di nuovo a casa dei miei genitori amanti del sesso. Evviva, io!

Ecco perché ho bisogno del mio nuovo lavoro come assistente personale di Cameron Reid per rimettermi in piedi. Tre mesi in questo lavoro e posso tornare a casa e, si spera, ricordare di spegnere la mia piastra ogni tanto.

Amen.

Alla carta, il mio lavoro è facile. Fai il caffè. Prenota appuntamenti. Mantieni tutto in ordine. Fino a quando non entra il mio capo, mezzo nudo, senza indossare nient’altro che una piccola asciugamano bianca di cui sono fatti i miei sogni. 

Ora, niente è facile – eccetto la nostra attrazione reciproca. Ma lui è il mio capo, e sai cosa si dice sul mescolare il lavoro con il piacere: a meno che tu non faccia porno, non ne vale la pena.

O lo è?