BLOGTOUR + RECENSIONE: Il genio e la musa di Elizabeth Hunter
Scrigno,
oggi partecipiamo al blogtour de "Il genio e la Musa", scritto da Elizabeth Hunter e arrivato in Italia grazie alla Hope Edizioni. Una copia cartacea del libro sarà messa in palio proprio dalla casa editrice sulla sua pagina sabato 11 agosto, basta partecipare al Giveaway che concluderà anche questo blog tour. In questa tappa analizziamo i personaggi!

TITOLO: Il genio e la musa
AUTORE: Elizabeth Hunter
EDITORE: Hope Edizioni
PREZZO: € 3,99 (In offerta a € 0,99 dal 1/08 al 15/08)
Quando Kate Mitchell decise di indagare sul misterioso ritratto esposto nella galleria degli ex studenti, non aveva la minima idea di come la sua vita sarebbe cambiata. Pensava di sapere ciò che voleva nella vita: aveva un ragazzo meraviglioso, una carriera promettente e un percorso chiaro per il suo futuro. Come potrebbe un semplice ritratto cambiare tutto questo? Una fotografia. Una scultura. Un dipinto… un indizio dopo l’altro Kate impara che frammenti del passato potrebbero lasciare segni inaspettati anche sul suo stesso futuro. Ed esattamente come era finita nello studio di un irascibile scultore? Un ritratto potrebbe avere tutte le risposte, ma apprenderne i segreti cambierà tutto ciò che Kate pensava di sapere sull’amore, l’arte e la vita. Una singola immagine può raccontare più di una storia e, alla fine, una giovane artista scoprirà che ogni vera storia d’amore è un’opera d’arte unica.
Kate raccolse una maglietta da lavoro usata che era caduta a terra e la poggiò sullo schienale di una sedia; spesso Javi si spogliava per rimanere in canottiera dopo aver finito di lavorare, col sudore che gli colava dalle braccia e dalla schiena per via del calore della fiamma ossidrica e del peso delle maniche di pelle. Ebbe una visione del ricordo di lui la settimana prima: stava davanti l’abbozzo di una nuova opera e indossava solo un paio di jeans, i gambali di protezione in cuoio e una maglietta intrisa di sudore. Javi aveva colto il suo sguardo e la fissava, e lei aveva dovuto combattere l’impulso di afferrare la sua macchina fotografica. Nessun uomo l’aveva mai colpita quanto quel ragazzo, ormai aveva smesso di provare a negarlo. Era diventato la sua passione. Poteva non essere bello in maniera classica, ma qualcosa di quel rozzo scultore la attirava. «Come una falena con la luce,» sospirò, mentre forzava la porta per aprirla. Accese le luci dell’ufficio e iniziò a cercare nelle borse degli obiettivi quando la porta si spalancò. Kate sussultò e, indietreggiando, il suo piede si incastrò nella gamba di una sedia, facendola inciampare e poi cadere. Arrivò a terra lanciando un urletto e Javi irruppe nella stanza. «Cazzo, Katie! Che diavolo stai facendo qui? Pensavo che qualcuno mi stesse derubando!» Sbatté le palpebre confuso e mise da parte il lungo tubo d’acciaio che aveva in mano. Lei aggrottò le sopracciglia e si strofinò la fronte nel punto in cui aveva sbattuto contro la scrivania. «Stavo solo prendendo un obiettivo! Non avevo neppure pensato che tu fossi qui, Javi. Tutte le luci erano spente.» Lui si inginocchiò accanto a lei, spingendole indietro i capelli per controllarle la fronte. «Ho lavorato fino a tardi,» disse con voce rauca. «Sono crollato sul letto che ho sul retro. Hai sbattuto qualcos’altro o solo la fronte? Fammi vedere. Non sta sanguinando, ma ti spunterà un bernoccolo.» Javi spostò la sedia e con un gesto gentile liberò la caviglia di Kate. Era nudo dai fianchi in su e lo sguardo della ragazza fu attratto dai suoi muscoli definiti sui fianchi e sull’addome. «N…no,» balbettò mentre con gli occhi divorava il suo petto dipinto con colori brillanti. «Sto bene.» La maggior parte dei suoi tatuaggi rappresentava delle fiamme. Lei aveva già studiato i motivi blu e verdi sulle braccia e sulle spalle di Javi, ma non aveva mai visto quel fuoco luminoso rosso e dorato che lambiva il suo busto e si estendeva sul suo petto. Non riusciva a smettere di fissarlo.
Salve
a tutti, cari vacanzieri. In questa estate torrida, che non sta
lesinando i colpi di caldo nemmeno a chi fugge in cerca di
refrigerio, vi porto una ventata d’aria fresca con la nuova tappa
del Blogtour dedicato al nuovo romanzo di Elizabeth Hunter, Il Genio
e la Musa. Come ben sapete, ogni “checkpoint” del viaggio di
questo libro si concentra su un aspetto particolare, che si tratti di
trama, stile di scrittura o contenuti, motivo per cui non mi
soffermerò sull’insieme di questi elementi. Per lo Scrigno,
discuteremo un aspetto essenziale per un romanzo ben riuscito: i
personaggi. Prima, tuttavia, un accenno di trama per darvi un’idea
delle dramatis personae de Il Genio e la Musa.
La
giovane Kate Mitchell, studentessa ventiquattenne, ha uno splendido
ragazzo, una carriera stimolante e ricca di occasioni davanti a sé
e, soprattutto, le idee chiare. Un giorno, ne è certa, anche i suoi
lavori saranno esposti nella galleria degli alumni, al posto d’onore
insieme alle tante opere d’arte degli studenti che l’hanno
preceduta. È proprio nella galleria, però, che la sua vita
tranquilla viene sconvolta da un misterioso ritratto firmato da
O’Connor, l’artista di cui lei stessa si sta occupando nel
proprio percorso accademico. La particolarità del ritratto è tale
da spingerla a seguire le tracce che conducono da un’opera
all’altra, scoprendo il filo conduttore che le unisce e i tasselli
di una storia passata che, nel bene e nel male, influenzerà il suo
presente.
Se
questo assaggio vi ha incuriositi, spero che i personaggi che andrò
ora a presentarvi vi attirino ancor di più. Il Genio e la Musa è
una storia che parla di arte, in ogni sua forma, e l’arte non può
che trarre la propria anima da coloro che la plasmano. Fotografi,
scultori, pittori… i volti e i nomi che popolano le pagine di
questo romanzo veicolano l’essenza della loro umanità nei propri
lavori, a volte senza saperne spiegare il motivo o vedere l’immagine
di fondo, ma con tutto il trasporto e la passione di chi, senza arte,
non riesce a vivere.
Kate
è senz’altro il personaggio che più di tutti ha lasciato il
segno, degna protagonista di questo libro. La sua natura
tendenzialmente pragmatica non preclude la sua sensibilità, e la sua
intelligenza va di pari passo alla curiosità di scoprire l’immenso
amore tra Reed O’Connor e Samantha Rhodes, artisti di incredibili
talento…ma, in essenza, persone. Sagome in chiaroscuro, con i
propri lati d’ombra e di luce, le proprie fragilità, i problemi di
comunicazione, di fiducia e, talvolta, con i propri errori madornali.
Malgrado la storia sia uno spezzato tra passato e presente, la storia
personale di Kate non viene affatto spinta in secondo piano: al
contrario. È proprio mentre è impegnata nella sua ostinata ricerca
che la ragazza rivoluziona la propria vita… incontrando Javier.
“La
ragazza vide una cicatrice all’angolo
della bocca comparire mentre lui la osservava: Javier Lugo poteva
anche essere famoso nei circoli artistici, ma non sarebbe mai stato
una celebrità.”
Javi
non è il genere di persona con cui ci si relazione facilmente.
Asociale e brusco com’è, il fatto che sia amico di Reed sembra
quasi uno scherzo. Malgrado il suo caratteraccio, devo dire che
preferisco di gran lunga la sua schiettezza, la sua passione e i suoi
atteggiamenti protettivi alla bellezza convenzionale, di cui Javi sa
benissimo di non essere particolarmente dotato. La sua
caratterizzazione fa mangiare la polvere ad una lunga lista di
protagonisti bellocci e dannati, che non possono vantare una
profondità emotiva superiore a quella di una pozzanghera.
“Kate,
credo che se davvero vuoi comprendere Reed O’Connor,
devi prima comprendere Samantha Rhodes.”
Veniamo
infine alla coppia di artisti. Come si può capire dalla citazione
che ho riportato per voi, Non c’è Reed senza Sam, ed entrambi non
sussistono senza il proprio talento artistico. È attraverso le opere
d’arte che Kate li conosce pian piano, e il modo in cui i pezzi si
influenzano a vicenda rivela quanto profondo sia il legame tra queste
due personalità dinamiche, sanguigne, decise ed emotive che si
intrecciano sulla tela, tra le lenti fotografiche e nel metallo.
Tentare di racchiudere il loro amore in poche righe è davvero un
compito arduo, perché il sentimento dipinto dalla Hunter è
complesso e sfaccettato, motivo per cui mi fermerò qui, ma per
concludere vi posso dire che è davvero raro trovare un libro in cui
le singole componenti del mosaico di fondo si incastrino con tanta
naturalezza.
5
stelline su 5.
L'autrice:
Si descrive come curiosa, avventuriera e affabile. Viaggia molto per lavoro quindi le è difficile scegliere solo tre città ma ama Venezia, New York e Addis Ababa, da cui viene il suo fidanzato. (Venezia sarebbe la sua preferita e non lo dice solo soltanto per i lettori italiani. Adora anche Napoli).
Vive in California e ama quel posto, le altre città semplicemente le piace visitarle. Il suo più grande sogno (oltre la scrittura) è visitare ogni continente. Al momento è a quota quattro.
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