BLOGOTOUR- ESTRATTI: La luna di Nephele di Laura Gaeta

by - sabato, maggio 12, 2018


Scrigno,
oggi partecipiamo al blogtour del nuovo romanzo di Laura Gaeta e vi presentiamo qualche estratto solo per voi!


Titolo: La Luna di Nephele

Autrice: Laura Gaeta

Editore: self publishing

Genere: contemporary romance

Formato: ebook/cartaceo

Prezzo: € 2,99 / € 11,90

Data pubblicazione: 15 maggio 2018

Nephele Goodwin e Hudson Lewis non avrebbero mai pensato che un viaggio in aereo avrebbe cambiato la loro vita. 

E invece è proprio quello che succederà.

Un’archeologa alla ricerca di riscatto professionale e un attore desideroso di essere consacrato nell’Olimpo di Hollywood: due perfetti sconosciuti legati da un disegno beffardo che il destino ha voluto per loro.

Due estranei, così diversi da essere simili, che arriveranno a odiarsi e a volersi allo stesso tempo, in un gioco delle parti che li porterà a combattere una guerra fatta di sotterfugi e desideri repressi. 

Un lungo percorso, da Boston fino alla sorniona Folegandros, in cui upgrade negati, convivenze forzate, loschi nemici da cui difendersi e misteri irrisolti li porteranno a buttare ogni maschera per fronteggiarsi in scontri più o meno leciti. Una canzone, un simbolo, la Luna: muti testimoni di ciò che potrebbe portarli al compimento dei loro desideri o alla più completa disfatta.

Riusciranno a tagliare i fili che il fato usa per muoverli o si lasceranno ancora una volta corrodere dal bisogno di celarsi al mondo?


«Oh, che fortuna, Miss Goodwin! Ci sarebbe la possibilità di un upgrade. Un posto in business non è stato ancora assegnato e visto che fra cinque minuti chiuderemo…»
Che adorabile ragazza!
«Mio. Subito. Lo prendo».
I cinque minuti più lunghi della giornata stanno volgendo al termine.
Mi immagino comodamente seduta su una fantastica poltrona in prima classe e pregusto già il sapore del cocktail che mi serviranno, quando una voce mi riporta sulla terra nel giro di un nanosecondo.
«Buongiorno».
Lo guardo da sopra la spalla e… E niente.
Non ho parole.
Un adone sceso in terra. Un dio, in tutto e per tutto.
Sono tentata di testare un pettorale con un dito per verificare che sia di carne e non di marmo, quando la mia nuova amica assistente ruba la mia attenzione.
«Aspetti! Lei è Hudson Lewis! Ho visto tutti i suoi film! Oh, Dio, due persone famose nell’arco di cinque minuti! E pensare che oggi non avrei nemmeno dovuto lavorare!»
L’adone mi guarda incuriosito mentre io gli riservo solo un’occhiata sdegnata, visto che comunque l’ho esaminato per bene solo pochi secondi fa.
Non mi va di fare la parte della scema che parte in quarta solo perché ha accanto un attore di serie B, sebbene bello e perfetto e muscoloso come un dio dell’Olimpo.


«Mandi dei segnali un po’ troppo contraddittori, Pasticcino».
La voce virile rimbomba nel suo petto, dove ho poggiato la testa.
Le sue mani calde passano lentamente e senza timore lambendo la nudità della mia schiena, accarezzandomi e calmandomi, come se fossero destinate solo a far questo.
Il suo odore è… È brezza marina e cuoio.
Bianco e nero. Dolce e salato.
Il battito del suo cuore è profondo, ipnotico.
«Calma, o il cuore ti schizzerà fuori dal petto», sussurra.
Mica male i sussurri, però.
Forse l’ho giudicato male, in questo momento sta mantenendo la calma, e lo sta facendo per me!
Forse è una brava persona. Forse stiamo morendo e lui tiene i nervi saldi, solo per aiutarmi.
«Non mi calmerò finché non sarà tutto finito».
«Oh beh, in realtà è finito già da un bel pezzo. Direi che forse non è nemmeno cominciato. Turbolenza passeggera».
Mi stacco immediatamente dal mio salvatore, che in un nanosecondo è già tornato a essere l’Ignobile Stronzo di Riace, e lo guardo fisso negli occhi.
«Mi spieghi allora cosa stavi facendo?» sibilo, mentre in me sale sempre più la voglia di fargli del male.
«E me lo chiedi? Approfittavo della situazione!» ghigna.


«Pasticcino, inutile che sgrani gli occhioni, con me non attacca» mormoro al suo orecchio.
«Sei impossibile!»
«Ah, io?»
«Sì, tu! Sei un coglione!»
«E tu una psicopatica!»
«Imbecille!»
«Isterica!»
«Cretino!»
«Stronza!»
«Idiota!»
«Ti odio!»
E la bacio, la divoro, la anniento.
E mi bacia, mi divora, mi annienta.
Le sue mani fra i capelli, le labbra morbide, la sua pelle sotto le dita.
Stringo la sua carne, divoro la sua anima.
Mi perdo in lei e con lei in un bacio che sa di offesa, di predominio, di odio, di desiderio fin troppo represso.
Siamo chimica, siamo istinto, siamo carne fatta di fuoco.
Sempre più famelici, sempre più voraci, come se anche ora l’uno volesse averla vinta sull’altra.
Il suo odore è ovunque, inebriante veleno.
Tossico.







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