Una volta varcata la soglia della casa dei Cane, Rachel troverà affetto, quello incondizionato e spontaneo, troverà delle amiche – Sum e Oliva, rispettivamente sorella e fidanzata di Will, ma troverà anche Aaron, il fratello maggiore, che sarà tutt'altro che felice di avere tra i piedi una ragazza di città.
Aaron è ferito, deluso e amareggiato. Dopo la fine del suo matrimonio ha promesso a se stesso che nessuna donna lo scalfirà più, nessuna donna sarà così importante da farlo soffrire di nuovo, fino a quando Rachel entrerà nella sua vita.

Rachel e Aaron sono due personaggi orgogliosi, difficilmente lasciano l'ultima parola all'altro, e proprio per questo i battibecchi tra di loro saranno presenti in quasi tutto il romanzo. Quando Rachel decide di rimanere a Wood Hole, quando inizia a lavorare nella stessa radio di Aaron, presentando insieme a lui il suo programma, tutto diventerà più difficile, coesistere per loro non sarà per niente facile. E mentre Rachel prende in mano la sua vita scopre anche che suo nonno, l'uomo che le ha scritto la lettera – una di tante – soffre di una malattia degenerativa. Rachel imparerà a conoscere suo nonno attraverso il suo rimpianto, il suo dolore e sarà un percorso lento, fatto di alti e di bassi, di conversazioni all'apparenza senza senso e anche di finzione. Ma non solo. Rachel legherà con sua madre, la sentirà vicina, ripercorrerà la sua storia d'amore con il padre attraverso i suoi diari, le sue parole, ed è stato proprio questo a colpirmi più di tutto. Penso che Rachel trovi se stessa anche attraverso sua madre, quel legame che non ha mai avuto ma che è pronto a crearsi anche ora.



Il personaggio di Rachel è una figura che mi ha fatto tenerezza, è una ragazza che solo in quel piccolo paesino conosce il vero significato dell'essere amati, dell'amicizia e dell'amare. Lei che è cresciuta con un padre come Il Generale viene catapultata in un mondo di colori e molto spesso non sa come comportarsi. L'ho apprezzata negli incontri con suo nonno, il modo in cui riesce a perdonare il padre, a darsi una nuova occasione, e per questo mi viene da perdonarla per la sua immaturità e ingenuità. Rachel, a mio avviso, alterna quest'ultima con la voglia di crescere, il tentativo di farlo, e tutto si riflette nel rapporto con Aaron. Ho trovato poco sviluppo – battibecchi a parte – nel loro rapporto. Al contrario ho capito di più l'astio di Aaron, l'ho giustificato, e gli ho visto fare più passi avanti rispetto a lei, anche se mi sarebbe piaciuto leggere qualcosa in più su di lui, sulle sue emozioni e paure.

Tutti i miei domani, in conclusione, è una storia che non presenta colpi di scena eclatanti, una scrittura diretta, semplice, senza fronzoli, che di certo vi arriverà. È un romanzo sulle seconde possibilità, sulle opportunità che bisogna assolutamente cogliere, che ci invita a non aver paura di ricominciare, di scoprire e scavare nel nostro io. È anche una storia dove l'amore è il tema principale, visto sotto tante forme e sfaccettature. L'amore per la famiglia, l'amore per la musica, l'amore di un uomo verso una donna, l'amore per un amico. E non si può rimanere indifferenti a questo sentimento.




3.5 stelle su 5


A presto,
Elena