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Recensione in anteprima: Il vero gentiluomo di Grace Burrowes
Ciao lettori! Eccomi qui a parlarvi dell'ultima uscita della Leggereditore del mese di Gennaio. Il vero gentiluomo è disponibile dal 24 Gennaio sia in edizione digitale che cartacea.
Se volete sapere la mia opinione continuate a leggere.
Tremaine St Michael è un facoltoso commerciante di lana, completamente dedito al lavoro. Sempre in giro per il mondo alla ricerca dei migliori affari, raramente soggiorna a lungo nello stesso posto, finché nel Kent, ospite nella tenuta di un caro amico, il conte di Bellefonte, le cose sembrano prendere una piega inaspettata. L'incontro con l'affascinante e riservata lady Nita Haddonfield non lo lascia indifferente, e per una volta Tremaine spera di poter finalmente conciliare gli affari con il piacere. Le cose, tuttavia, non vanno secondo i suoi piani: anche se in età da marito, infatti, la giovane donna non vuole sentir parlare di matrimonio, preferendo di gran lunga dedicare le proprie energie ad aiutare le persone bisognose della contea. Ma, si sa, al cuore non si comanda, e suo malgrado Nita inizia a provare interesse nei confronti del sensuale commerciante, un sentimento destinato a crescere e che, a lungo andare, le sarà impossibile nascondere. Anche perché Tremaine non è certo un uomo che si arrenda facilmente, e farà di tutto pur di scalfire le ritrosie della dolce Nita.
In un'epoca durante la quale le giovani fanciulle non pensavano ad altro che partecipare ai balli, al loro debutto in società e a trovare un buon pretendente con cui sposarsi e metter su famiglia c'è lei, Nita Haddonfield, uno delle sorelle del conte di Bellefonte, Nicholas.
Nita è abituata a farsi rispettare, ha preso le redini della tenuta dopo la scomparsa dei suoi genitori, ha dovuto assistere alla morte del padre, e questo in qualche modo l'ha segnata, l'ha resa consapevole e desiderosa di voler aiutare gli altri, non solo come levatrice – come era sua madre - ma come medico. È testarda e va contro tutti e tutto, suo fratello e le sue sorelle, incurante persino delle malattie che corre.
Da rientro da una delle sue visite a Addy Chalmers e alla sua neonata scopre che la casa ospiterà un ospite.
Treimane St. Micheal è un uomo d'affari che ha sempre ottenuto tutto quello che desiderava, almeno nel lavoro, che arriva alla tenuta di Bellefonte per trattare con il conte Nicholas delle vendita di un gregge di pecore. Treimane non sa però che la trattativa per quegli animali è più lunga di quanto immaginava e che il fratello di Nita vuole mettere come dote alla sorella Susannah per il matrimonio con Norton Nash.
I pochi giorni di permanenza per Treimane diventano settimane e vengono scanditi dalla conoscenza con Nita.
Si ritrovano vicini, condividono lunghe passeggiate a cavallo, si prendono cura di un piccolo agnellino appena nato e insieme vanno a far visita ai bisognosi e agli ammalati. Per Nita – e per il lettore - St Micheal sarà una scoperta. Non è il classico protagonista dei romanzi storici borioso e pieno di sé, al contrario è sicuro negli affari e impacciato nell'esprimere i suoi sentimenti. Corteggia Nita, la capisce, capisce il suo bisogno di far del bene, ne è affascinato.
Nita è ribelle, spericolata per quei tempi, e assolutamente imprevedibile. Non è come le sue sorelle che amano stare sedute davanti al fuoco a leggere o a sentir declinare sonetti, e in alcune situazioni prende l'iniziativa con Tremaine, dimostrando una donna temeraria e combattiva. Non ha paura di sporcarsi, non teme il freddo e la pioggia, è pragmatica ma al tempo stesso dolce e gentile.
Ho adorato entrambi i personaggi; non cercano l'amore, non credono di essere pronti, eppure quando arriva lo riconoscono e cercano di sopravvivergli. Non cercano l'anima gemella ma è quello che trovano l'uno negli occhi dell'altra. Nita troverà la persona che la sa ascoltare, quella che non le dirà cosa è giusto fare ma che le starà accanto; e Tremaine troverà la donna che riesce a smuovere i suoi angoli, che lo fa a aprire e confidarsi. Semplicemente si completano senza neppure accorgersene.
Posso dire con certezza che leggere Il vero gentiluomo è stata una scoperta e un salto indietro nel tempo, mi è piaciuto perché, per quanto a volte sia stato prolisso, fin troppo nelle descrizioni, è un libro a 360 gradi. Non vi troverete catapultati solo nella storia d'amore di Nita e Tremaine ma nelle avventure della famiglia Haddonfield, imparerete a conoscere i caratteri delle sorelle e dei fratelli, cosa gli piace e quello che fa loro paura. Camminerete per le vie di quella cittadina del Kent, tra gli abitanti con la mentalità ristretta che non vedono di buon occhio una donna lavoratrice, ancor meno che vuole diventare dottore, e il medico del paese che non crede e non vede i passi avanti della medicina.
Insomma, in questo romanzo c'è tutto e io ve lo consiglio. Per chi ama il romanzo storico e per chi vuole approcciarvisi, grazie alla scrittura fluida e coinvolgente di Grace Burrowes, Il vero gentiluomo è il libro che fa per voi!
4 stelle su 5
Se volete sapere la mia opinione continuate a leggere.
Tremaine St Michael è un facoltoso commerciante di lana, completamente dedito al lavoro. Sempre in giro per il mondo alla ricerca dei migliori affari, raramente soggiorna a lungo nello stesso posto, finché nel Kent, ospite nella tenuta di un caro amico, il conte di Bellefonte, le cose sembrano prendere una piega inaspettata. L'incontro con l'affascinante e riservata lady Nita Haddonfield non lo lascia indifferente, e per una volta Tremaine spera di poter finalmente conciliare gli affari con il piacere. Le cose, tuttavia, non vanno secondo i suoi piani: anche se in età da marito, infatti, la giovane donna non vuole sentir parlare di matrimonio, preferendo di gran lunga dedicare le proprie energie ad aiutare le persone bisognose della contea. Ma, si sa, al cuore non si comanda, e suo malgrado Nita inizia a provare interesse nei confronti del sensuale commerciante, un sentimento destinato a crescere e che, a lungo andare, le sarà impossibile nascondere. Anche perché Tremaine non è certo un uomo che si arrenda facilmente, e farà di tutto pur di scalfire le ritrosie della dolce Nita.
In un'epoca durante la quale le giovani fanciulle non pensavano ad altro che partecipare ai balli, al loro debutto in società e a trovare un buon pretendente con cui sposarsi e metter su famiglia c'è lei, Nita Haddonfield, uno delle sorelle del conte di Bellefonte, Nicholas.
Nita è abituata a farsi rispettare, ha preso le redini della tenuta dopo la scomparsa dei suoi genitori, ha dovuto assistere alla morte del padre, e questo in qualche modo l'ha segnata, l'ha resa consapevole e desiderosa di voler aiutare gli altri, non solo come levatrice – come era sua madre - ma come medico. È testarda e va contro tutti e tutto, suo fratello e le sue sorelle, incurante persino delle malattie che corre.
Da rientro da una delle sue visite a Addy Chalmers e alla sua neonata scopre che la casa ospiterà un ospite.
Treimane St. Micheal è un uomo d'affari che ha sempre ottenuto tutto quello che desiderava, almeno nel lavoro, che arriva alla tenuta di Bellefonte per trattare con il conte Nicholas delle vendita di un gregge di pecore. Treimane non sa però che la trattativa per quegli animali è più lunga di quanto immaginava e che il fratello di Nita vuole mettere come dote alla sorella Susannah per il matrimonio con Norton Nash.
I pochi giorni di permanenza per Treimane diventano settimane e vengono scanditi dalla conoscenza con Nita.
“Quando le sorrideva la primavera giungeva in anticipo nel Kent. Gli occhi di Tremaine St Micheal producevano lievi grinze agli angoli, piegava la bocca e il buonumore che trasmetteva le toglieva il fiato.”
Nita è ribelle, spericolata per quei tempi, e assolutamente imprevedibile. Non è come le sue sorelle che amano stare sedute davanti al fuoco a leggere o a sentir declinare sonetti, e in alcune situazioni prende l'iniziativa con Tremaine, dimostrando una donna temeraria e combattiva. Non ha paura di sporcarsi, non teme il freddo e la pioggia, è pragmatica ma al tempo stesso dolce e gentile.
“Poi arriva lui, sicuro di ciò che vuole, che a quanto pare comprende anche me. Mi piace far parte dei suoi obiettivi.”
Ho adorato entrambi i personaggi; non cercano l'amore, non credono di essere pronti, eppure quando arriva lo riconoscono e cercano di sopravvivergli. Non cercano l'anima gemella ma è quello che trovano l'uno negli occhi dell'altra. Nita troverà la persona che la sa ascoltare, quella che non le dirà cosa è giusto fare ma che le starà accanto; e Tremaine troverà la donna che riesce a smuovere i suoi angoli, che lo fa a aprire e confidarsi. Semplicemente si completano senza neppure accorgersene.
Posso dire con certezza che leggere Il vero gentiluomo è stata una scoperta e un salto indietro nel tempo, mi è piaciuto perché, per quanto a volte sia stato prolisso, fin troppo nelle descrizioni, è un libro a 360 gradi. Non vi troverete catapultati solo nella storia d'amore di Nita e Tremaine ma nelle avventure della famiglia Haddonfield, imparerete a conoscere i caratteri delle sorelle e dei fratelli, cosa gli piace e quello che fa loro paura. Camminerete per le vie di quella cittadina del Kent, tra gli abitanti con la mentalità ristretta che non vedono di buon occhio una donna lavoratrice, ancor meno che vuole diventare dottore, e il medico del paese che non crede e non vede i passi avanti della medicina.
Insomma, in questo romanzo c'è tutto e io ve lo consiglio. Per chi ama il romanzo storico e per chi vuole approcciarvisi, grazie alla scrittura fluida e coinvolgente di Grace Burrowes, Il vero gentiluomo è il libro che fa per voi!
4 stelle su 5
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