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REVIEW PARTY | Il re delle cicatrici di Leigh Bardugo
Scrigno,
oggi vi parlo del nuovo romanzo di Leigh Bardugo. Il re delle cicatrici è il primo romanzo della dilogia King of Scars ed è ambientata nel Grishaverse.
TITOLO: Il re delle cicatrici
AUTORE: Leigh Bardugo
SERIE: King of Scars #1
EDITORE: Mondadori
PREZZO: € 10,99 ebook/ € 20,90 cartaceo
Nikolai Lantsov, sovrano di Ravka, corsaro, soldato, secondogenito di un re disonorato, ha sempre avuto un'innata propensione alle situazioni difficili, ma questa volta sembra dover fare i conti con qualcosa di impossibile, qualcosa che nessuno, tra la popolazione di Ravka, potrebbe mai immaginare. Come se non bastasse, per arrestare l'avanzata dei nemici che si assiepano lungo i confini del regno, il giovane re deve trovare un modo per riempire le casse dello Stato, stipulare nuove alleanze e fermare il nuovo pericolo che minaccia quello che un tempo è stato il glorioso esercito Grisha. Al suo fianco, però, c'è la fedele Zoya Nazyalensky, leggendario generale Grisha, che non si fermerà di fronte a nulla pur di aiutare Nikolai ad affrontare e sconfiggere il potere oscuro che alberga nelle profondità del suo cuore e che, rafforzandosi di giorno in giorno, minaccia di distruggere tutto quello che ha costruito. Zoya sa infatti che, come i Grisha non possono sopravvivere senza Ravka, tantomeno Ravka può sopravvivere a un re tanto indebolito. Nello stesso momento, nelle terre fredde del Nord, Nina Zenik sta combattendo la sua personale guerra contro coloro che vorrebbero spazzare via per sempre i Grisha. Ma per sconfiggere i pericoli che la attendono, sarà costretta a scendere a patti con il proprio terrificante potere e ad affrontare il dolore profondo e lacerante che porta nel cuore. Re, generale e spia di Ravka: tutti e tre nel corso del loro viaggio dovranno spingersi oltre i confini tra scienza e superstizione, magia e fede, rischiare il tutto per tutto per salvare una nazione spezzata, e accettare che alcuni segreti non sono fatti per restare sepolti e che certe ferite non sono destinate a guarire.
Il re delle cicatrici è il primo volume della dilogia dedicata a Nikolai, personaggio che abbiamo conosciuto nella trilogia Tenebre e Ossa. Infatti, questa dilogia è ambientata dopo gli eventi avvenuti nella trilogia. È necessario, quindi, leggere i libri del Grishaverse? Assolutamente sì. A mio avviso, se si decide di leggerlo senza aver letto niente del Grishaverse non si capisce un bel niente.
Se decidete di recuperare il mondo del Grishaverse vi consiglio di leggere la trilogia Tenebre e Ossa composta da Tenebre e Ossa, Assedio e Tempsta, Rovina e Ascesa. In seguito leggete la dilogia Sei di Corvi composta da Sei di Corvi e Il regno corrotto. Infine, potete leggere la dilogia King of Scars composta da Il re delle cicatrici e La legge dei lupi.
Nikolai Lantsov è il nuovo re di Ravka. Dopo la guerra contro l’Oscuro, spetta a lui il compito di risanare la città e al contempo guardarsi le spalle dai nemici che bramano di vedere il suo regno cadere. Tuttavia, tra equilibri di potere e innovazioni sempre più grandi, Nikolai deve anche combattere contro qualcosa di molto più potete che alberga dentro di lui. Ma non sarà da solo perché al suo fianco ha Zoya Nazyalensky, la sua potente generale Grisha.
Potrei raccontarvi ancora qualcosa sulla trama, ma rischierei spoiler e non voglio rovinarvi la lettura. Quello che la trama lascia intendere basta per farvi un’idea e non voglio aggiungere nient’altro.
Ne Il re delle cicatrici seguiamo Nikolai attraverso il suo percorso che lo vede alle prese con i nemici di Ravka e con la sua personale battaglia. Conosciamo il re affascinante che riesce ad ammaliare ogni persona, amica o nemica che sia, e conosciamo l’uomo che piano piano viene logorato dalla lunga ed estenuante lotta contro sé stesso. Lo vediamo agire con sicurezza e arroganza per assicurare il meglio a Ravka e, allo stesso tempo, sbirciamo in quella parte di lui dove alberga paura e incertezza per il suo futuro. Ritroviamo un Nikolai diverso rispetto a quello conosciuto nella trilogia, più maturo e consapevole del suo ruolo. Mi era piaciuto prima e mi è piaciuto adesso, non posso negarlo.
Zoya, già conosciuta nella precedente trilogia, in questo romanzo ha lo spazio che si merita. Devo ammettere che non è un personaggio che apprezzavo, ma sono rimasta piacevolmente sorpresa e mi sono innamorata di lei. Amo la sua forza, la sua determinazione, la sua paura e il suo poco sentimentalismo. Zoya ha eretto un muro per proteggersi e si nasconde al suo interno da così tanto tempo che è difficile buttarlo giù in un colpo solo. Inizia a intraprendere un percorso che la porterà a guardarsi dentro e trovare la vera Zoya, quella forte e fiera, quella che sa amare e non si deve vergognare di avere paura. Inoltre, dovrà anche affrontare quello che è successo con l’Oscuro, e anche se le sue ferite non sono visibili sono profonde e dolorose.
Il legame tra Zoya e Nikolai mi è piaciuto davvero tanto. È un legame di fiducia che va oltre a quello tra re e generale, è un legame che li porta a contare uno sull’altro. Spero in un evoluzione del loro rapporto? Ovviamente, ma ammetto che sono anche molto soddisfatta di come la loro amicizia, il loro rispetto reciproco, viene narrato.
Oltre a Zoya e Nikolai, c’è Nina Zenik. Io non credo che lei abbia bisogno di tante presentazione, è uno dei personaggi più amati del Grishaverse e continua ad essere così. Nina è una delle spie di Ravka e nelle terre del Nord lotta per proteggere i Grisha. Oltre a questo, però, deve imparare a convivere con il suo nuovo potere e accettare chi è diventata. Il suo cuore è ancora lacerato e prova un dolore costane che le ricorda chi ha perso. Leggere alcuni passaggi è stato dolce amaro, si sente la mancanza e credo che non riuscirò mai a perdonare l'autrice.
I capitoli come avrete intuito sono narrati dal punto di vista di Nikolai, Zoya e Nina, più un nuovo personaggio. Tra le pagine incontriamo di nuovo volti conosciuti come David, Genya, Tolya e Tamar, che avranno un ruolo importante nelle vicende di palazzo e saranno una presenza confortante.
Devo confessare che alcune volte ho trovato Nikolai oscurato da Zoya e Nina. Mi aspettavo che la sua figura fosse più predominante, essendo la dilogia a lui dedicata. Il suo personaggio è molto interessante e sembra che in questo volume sia stato poco sviluppato, ma c’è ancora tanto da dire. Accade il contrario con Zoya e Nina che vengono messe in risalto più volte. A questo punto spero che nel secondo volume ci siamo un maggiore equilibrio.
Sullo stile della Bardugo non posso dire niente, riesce sempre a conquistarmi. Ha messo all’interno di questo volume parecchie cose, ha intrecciato diversi fili che non sono ben sicura di dove porteranno. Sono indubbiamente curiosa di scoprire come deciderà di districare la trama. Il colpo di scena finale è una scelta audace. La prima cosa che ho pensato quando l’ho letto è “era proprio necessario?” Non so come l’’autrice deciderà di usare tutto questo, ma spero proprio che non si ricada in una versione sbiadita di eventi già letti.
4 stelle su 5
A presto,
la vostra Alexia.
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