Uscire con un uomo il cui volto è spesso presente sulle copertine delle riviste e molto utilizzato in campagne pubblicitarie non è facile e Anna Scott sta per scoprirlo a sue spese. Dopo aver lasciato il rugby all’età di trentatré anni, infortunato e annoiato, Nick ha l’occasione di diventare un modello ed entrare così a far parte del mondo della moda. Tuttavia, dietro la facciata scintillante, si nasconde un’oscura realtà: droghe, alcol, peccati inconfessabili e persone disposte a tutto pur di farsi strada e arrivare in alto. Inizia a essere difficile coltivare una relazione, perché ciò che è fatto di glamour e lustrini non lascia spazio a passi falsi ed errori di alcun tipo. Per questo Nick dovrà fare una scelta, se mettere a repentaglio i suoi affetti oppure dedicarsi alla strada che ha deciso di intraprendere. Un ex giocatore di rugby non può mollare, né darsi per vinto, e lui in particolare disprezza il fallimento. 

Una storia potente ambientata nel mondo in costante evoluzione dei modelli di fama internazionale.

Prima di parlarvi del romanzo premetto che non ci saranno spoiler sulla storia però consiglio la lettura della recensione solo dopo aver letto Invincibile, il prequel. 

In Idolo troviamo Nick e Anna insieme, legati da un amore forte e passionale che però viene messo a dura prova dalla vita, dal futuro incerto che li aspetta. Nick si è ritirato, ha giocato per l’ultima volta e detto addio alla carriera da rugbista tanto amata e voluta. La sua vita subisce un cambiamento a cui è difficile adattarsi e leggiamo proprio di questo. Anna è sempre al suo fianco pronta a sostenerlo in ogni sua scelta e ad amarlo in ogni momento, anche nel più buio e difficile.

Rispetto al precedente volume, Invincibile, la parte sportiva è meno presente e dal mio punto di vista è un bene perché Idolo è incentrato sul percorso di Nick dopo il rugby, sulla persona che è al di fuori dello sport. Non ho trovato neanche così tanto presente e protagonista il mondo della moda come mi aspettavo dalla trama. Ci viene solo presentato un mondo che sembra affascinante e perfetto che nasconde molte più insidie di quanto pensiamo. Tuttavia, questo non ha penalizzato più di molto il romanzo. Anzi, mi è piaciuto assistere al viaggio di Nick e Anna. 

Nick ha abbandonato il professionismo e ha perso sé stesso. Si è smarrito e sta cercando di capire chi essere ora che non può più essere “Nick, il giocatore di rugby”. Il suo è un percorso difficile e tortuoso. Come già sappiamo dal precedente capitolo della storia, era già stato sottoposto a una pressione psicologica oltre che fisica e, nonostante l’aiuto di Anna, si porta dietro ancora adesso le ferite. È diviso tra la voglia di dimostrare il suo valore e il volersi lasciar trasportare dal suo dolore. 

Non sono una sportiva quindi non posso comprendere a pieno il mondo che si cela dietro il professionismo però ho sentito molte storie su sportivi che una volta ritirati perdono una parte di loro e non sanno come continuare. Ed è quello che accade a Nick nel momento in cui deve mettere finire alla sua carriera. È stato doloroso leggere le sue paure, le sue fragilità. 

Anna è un personaggio che ho apprezzato molto, anche se a tratti rimane anche in disparte. Ha un ruolo importante nella guarigione di Nick, nel suo percorso e dal suo comportamento traspare tutto l’amore che prova per lui. Sa benissimo che Nick deve ritrovare la strada da solo, deve capire chi vuole essere e cosa può fare nella sua vita. È una donna forte e determinata a sostenere il suo uomo anche a costo di fare un passo indietro e aspettare che lui trovi la sua strada per poi tornare da lei. Provo dei sentimenti contrastanti verso la sua scelta, ma l’ho capita. 

La relazione tra Nick e Anna è messa a dura prova da nuovi ostacoli. Ci saranno incomprensioni, mancanze, dubbi e distanze sia fisiche che mentali. Nel corso tempo sono cambiati entrambi e devono ritrovare il loro equilibrio, un compromesso.

Rispetto al primo libro ho trovato la scrittura a due mani più uniforme e in grado di fondersi meglio. Nick e Anna sono due personaggi ben caratterizzati e la componente psicologica è quella che più mi ha catturato e affascinato. L’autore, Stuart, ci ha reso partecipi di un pezzo della sua vita in quanto anche lui è passato dallo sport al mondo della moda e la transizione non deve essere stata facile. Si viene facilmente catturati dalle vicende del romanzo, dai sentimenti di Anna e Nick, dalle loro fragilità e dalle loro paure. 

Idolo ci insegna a risollevarci, a combattere e a trovare il nostro posto nel mondo. Ma ci insegna anche ad ascoltare, a parlare e quanto è importante la comunicazione in un rapporto. Anna e Nick ci portano nel loro rapporto e ci mostrano com’è la vita di coppia, quali sono le difficoltà e qual è la felicità. 

4 stelle su 5 

A presto, 

la vostra Alexia.