Recensione: Quel che sarà di noi di Marta Savarino

by - mercoledì, giugno 13, 2018

Buon pomeriggio lettori! È uscito ieri il nuovo romanzo di Marta Savarino, il secondo volume della Serie Cuori nelle Highlands, di cui vi parlo in questa recensione.






Alba è arrivata al punto di rottura: dove la porterà il suo viaggio nelle magiche Highlands scozzesi?

Scrittrice, moglie e madre, Alba MacKenzie ha solo trentasei anni e la sensazione di essere sull’orlo dell’abisso. L’ispirazione sembra essere svanita e il marito Andrew la tradisce da anni. Anche Morag, ribelle figlia adolescente, è entrata in guerra con lei.

L’incontro casuale in una caffetteria di Edimburgo con un bellissimo scozzese dagli occhi verdi e i capelli lunghi, sempre accompagnato dal fedele cane Max, le dà lo spunto per scrivere un nuovo romanzo. Ambientato nella Versailles del Re Sole, il protagonista ha le sembianze del misterioso sconosciuto.

I problemi familiari non accennano a diminuire e Alba decide di partire con Morag verso le Highlands. Sarà l’occasione per ricostruire il rapporto con la figlia e concentrarsi sulla scrittura. Ancora una volta il destino l’attende in una caffetteria, dove si imbatte di nuovo in Ramsay, l’affascinante scozzese. L’uomo gestisce con la sorella Catelyn un delizioso e raffinato hotel a North Kessock: madre e figlia si fermano lì per ritrovare l’intesa tra loro. L’amicizia con Ram e Cat si fa sempre più coinvolgente e i tramonti romantici, le visite ai castelli scozzesi e le distese di erba verde brillante sciolgono la penna di Alba.

La vita però non è un romanzo. Alba ha una figlia e un futuro incerto davanti a sé: avrà il coraggio di assecondare la donna che è dentro di lei o metterà i doveri di madre al primo posto?




Alba è seduta in una caffetteria di Edimburgo, davanti al suo computer portatile con un foglio word che la osserva in attesa. È bianco, vuoto, senza neppure un accenno di battuta. Alba è una scrittrice di romanzi storici che dopo molte pubblicazioni alle spalle si trova ad un punto morto. La sua ispirazione sembra svanita, lasciandole un senso di vuoto, la sensazione di essere sul ciglio di un burrone. Un po’ come la sua vita privata. A trentasei anni è separata e sua figlia sembra essere nella classica fase di ribellione adolescenziale.
Mentre sta bevendo il suo caffè un grosso cane le si accuccia accanto sui suoi piedi. Non sa di chi è ma i suoi occhi si posano su un uomo a pochi tavoli di distanza da lei. Sta leggendo e quel particolare cattura la sua attenzione, la incuriosisce e non riesce a smettere di fissarlo. Basta lo scambio di due parole affinché in Alba, una volta tornata a casa, si riaccenda la fiaccola dell’ispirazione.
Un protagonista maschile che somiglia incredibilmente a Ramsay.


Ramsay Scott è un uomo che ha dovuto rivedere le priorità della sua vita. È un uomo che ha vissuto e vive ancora il dolore in prima persona, sul suo corpo, ma stringe i denti. Al fianco del suo fedele amico a quattro zampe Max decide di partire da Edimburgo per stabilirsi nelle Highlands e aiutare sua sorella Cat con la gestione del suo albergo.
Sfortuna vuole però che durante il viaggio, a North Kessock, la sua macchina lo abbandoni, il suo cellulare si scarichi e nessuno sembra intenzionato ad aiutarlo. Nel mezzo del nulla i suoi occhi si incrociano con quelli di una ragazzina dai capelli rossi che gli fa usare il suo telefono. Morag Thomson è uguale a sua madre e Ramsay se ne rende conto quando si trova di fronte ad Alba, la donna incontrata allo Starbucks.
Saranno proprio quelle due donne a dargli un passaggio e a fermarsi per qualche giorno nell’albergo della sorella.


“Forse sono io che sto cambiando. Forse sono questi i luoghi o queste persone. Forse voglio solo lasciarmi andare e godermi questi momenti che mi fanno stare bene.” 


Quel che sarà di noi racconta la storia di una donna che dopo essere caduta ha il coraggio e la forza di rialzarsi, di riprendere in mano la sua vita. Decide di dire basta al suo ex marito, all’uomo che ha amato e l’ha tradita con una donna più giovane, che l’ha fatta vacillare, che ha scombussolato i suoi equilibri, e che ha incrinato i rapporti con sua figlia.
È la storia di un viaggio intrapreso tra quella donna e sua figlia, alla riscoperta del loro rapporto, alla riscoperta di quel legame tra madre e figlia che difficilmente si può incrinare, che è forte e resiste alle intemperie della vita. Morag e Alba torneranno a riconoscersi, nei loro occhi vedranno la figlia senza chili di trucco, senza dei vestiti che simboleggiavano ribellione; e una madre che sorride di nuovo, che scrive, che sorride, che è felice.
Quel che sarà di noi è parla di amore in molte sue sfumature. Non solo quello tra madre e figlia ma anche tra un uomo e una donna che con calma e semplicità impareranno a conoscersi, a raccontare le proprie paure e debolezze, il loro passato.


“Com’è possibile che mi senta così, come se stesse accarezzando la mia pelle nuda, quando ci siamo solo sfiorati e siamo completamente vestiti?” 


Quello che più mi è piaciuto del romanzo di Marta è stata la verità che sono riuscita a cogliere leggendo il suo libro. Non ci sono artefici, non ci sono passi avanti troppo grandi, non ci sono parole esagerate, ma solo dei protagonisti veri, sinceri nei loro difetti e timori. Dei personaggi della porta accanto, che potremmo essere tutti noi. Quel che sarà di noi è uno spaccato di vita quotidiana che non potrete non apprezzare, a cui non potete non dare un’occasione.
I personaggi sono caratterizzati bene e non solo quelli principali ma anche i secondari tra cui spicca Cat, che amerete e l’ex marito di Alba che un po’ odierete. Lo stile di Marta è diretto, arriva al cuore e alla mente, così come questa storia, vi farà riflettere, sorridere e gioire. Consiglio a tutti di leggere questo libro, vi consiglio di vivere le avventure di Alba, di vedere i paesaggi delle Highlands e di farvi cullare delle braccia di Ramsay. Non ve ne pentirete.


4 stelle su 5

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