Recensione: Petite, la perla del Moulin Rouge di Anna Bonacina

by - venerdì, aprile 20, 2018

Buongiorno lettori, la nostra Arianna vi parla di Petite, la perla del Moulin Rouge. Pronti a scoprire la sua opinione?




Nella Parigi degli Anni Venti essere donna è la fortuna più grande che possa capitare!

Francia, 1920-1926.

La sera in cui prende il treno, l'aria odora di mosto e di frutti troppo maturi. Ma Juliette, con le gambe tremanti e i riccioli sfacciati dei suoi diciassette anni, non sente altro che il profumo della libertà. E come spesso accade a chi ha la sfrontatezza di osare, per Juliette si spalanca un mondo dorato dove fortuna e bellezza si mescolano indissolubilmente. In poco tempo non solo la sua vita cambia ma è lei stessa a cambiare la vita del mondo che la circonda. E dall'istante in cui approda al Moulin Rouge con il suo audace tango, Parigi non è più la stessa!





Fin da piccola, Juliette, è stata viziata da suo padre e quindi ad avere tutto quello che desiderava. In questo modo, crescendo, ha intuito che avrebbe potuto avere tutto ammaliando gli uomini nsl modo giusto. Eppure, la cosa che più vuole è quella di poter scappare dal suo villaggio e andare, finalmente, a Parigi. 

"Era perfetto. Il peso di un filo di perle sul collo e quello di un uomo contro il petto. Era questa la vita che era venuta a cercare." 

Quando niente più le impediva di fare quel passo, Juliette si decide a realizzare il suo sogno. Fin dal primo momento ogni suo capriccio viene soddisfatto grazie alla potente seduzione di cui è munita, capace di far cadere ogni uomo ai suoi piedi. Soprattutto dopo essere stata battezzata come "Petite: la perla del Moulin Rouge". 

"Petite rimaneva sveglia a lungo domandandosi come mai fosse possibile che un solo, unico, isolato errore potesse cambiare così tanto la vita di una persona." 

Ma a volere tutto e a prendere troppo, non sempre è un bene. Specialmente quando si ha a che fare con uomini che non condividono la sua libertà. Per sua fortuna, però, nonostante la sua testa dura, c'è qualcuno sempre disposto ad aiutarla e a metterla in guardia da ogni pericolo. Ma la Petite Juliette è un essere assai difficile da tenere a bada. Sono sempre rimasta affascinata da romanzi ambientati in epoche passate. Proprio per questo, leggendo la trama, ho deciso di dedicarmi a questa storia. 

C'è chi ha timore di annoiarsi durante letture del genere, ma posso garantirvi che con una protagonista che si ritrova in questo romanzo, capirete fin dal principio che non sarà così. Certo, inizialmente dal modo in cui viene caratterizzata l'ho trovata alquanto insopportabile, troppo egoista e priva di qualsiasi sentimento. Infatti Juliette è una di quelle protagoniste che o si amano o si odiano. Andando avanti i miei pensieri nei suoi confronti sono cambiati, poiché, pensandoci, ho capito che non mi ritrovavo davanti una di quelle sottomesse che siamo spesso abituate a leggere, qui la dominatrice è lei. Ma, attenzione, non mi riferisco in ambito sessuale, ma nella sua vita. Lei è così, è abituata ad avere tutto. E questa sua caratteristica mi ha portata ad apprezzarla. Anche perché si rivela poi anche un tantino fragile. Insomma, una vera forza. 
Ma oltre a lei c'è anche qualcun'altro che è riuscito ad entrarmi nel cuore, l'unico capace di farle perdere le staffe, l'unico che per quanto affascinato da lei è riuscito a non essere uno dei tanti. La sua ironia ha portato quel di più alla storia. 

Una fantastica storia ambientata nella Parigi degli anni 30, l'epoca del Moulin Rouge, dello scandalo. Tutto il contesto è stato descritto davvero per bene, senza l'aggiunta di dettagli superflui per poi renderlo noioso. Anzi, questo è stato uno di quei romanzi che ti fanno dire solo un altro capitolo e poi se ne susseguono altri senza sosta. Beh, sembra proprio che io sia stata catturata dalla penna di Anna Bonacina. 
Frizzante e a tratti romantica. Quel giusto per far appassionare una sdolcinata come me. E, proprio per questo, il finale, per quanto originale, mi ha lasciato quel sapore dolce - amaro. Dopo aver aspettato tanto mi meritavo molto altro. 


VOTO: 4 stelle su 5 
Alla prossima, Arianna




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