Recensione: ROSEBLOOD di A.G. Howard

by - mercoledì, marzo 07, 2018

Buongiorno lettori! Oggi la nostra Arianna vi parla di un romanzo uscito alla fine di Febbraio per la Newton Compton. Lascio direttamente a lei la parola. Buona lettura!



«L’immaginazione di A.G. Howard è sconfinata: ipnotica e affascinante.»
Publishers Weekly
Dall’autrice di Il mio splendido migliore amico
Rune Germaine ha una splendida voce, paragonabile a quella di un angelo, ma è afflitta da una terribile maledizione: quando si esibisce, infatti, si sente malata e stanca, come se la bellezza del suo canto le rubasse ogni volta un po’ di vita. Sua madre, nel tentativo di aiutarla, decide di iscriverla a un conservatorio poco fuori Parigi, convinta che l’arte potrà curare la strana spossatezza di Rune. Poco dopo il suo arrivo nel collegio di RoseBlood, la ragazza si rende conto che c’è qualcosa di soprannaturale nell’aria. Il misterioso ragazzo che vede spesso in cortile, infatti, non frequenta nessuna delle classi a scuola e scompare rapidamente come è apparso, non appena Rune distoglie lo sguardo. Non ci vuole molto perché tra i due nasca un’amicizia segreta. Thor, è questo il nome del ragazzo, indossa abiti che sembrano provenire da un altro secolo e in sua presenza Rune si sente meglio, quasi cominciasse davvero a guarire. Ma tra i corridoi di RoseBlood c’è una terribile minaccia in agguato, e l’amore tra Rune e Thor, che sta sbocciando, verrà messo a dura prova. Dalla scelta di Thor, infatti, potrebbe dipendere la salvezza di Rune o la sua completa distruzione.



Rune ha un dono: quello di sentire la musica come se fosse una persona a parlarle, e dirle in quel momento di cantare. Niente può impedirglielo, nonostante gli sforzi le note riusciranno sempre ad averla vinta. Quando canta incanta, eppure per lei è un vero e proprio tormento, poiché riesce a consumare ogni sua energia.

"È il momento di capire perché la mia insostenibile abilità nel cantare, che un tempo mi dava tante soddisfazioni, mi sta consumando come una malattia. Devo sapere perché sono guasta, così posso ripararmi, in un modo o nell'altro. Forse questo posto può abituarmi a farlo e potrò finalmente pensare al mio futuro. Perché inizio a credere che ci sia qualcosa di più terribile che decidere di affrontare le proprie paure: vivere come se fossi già morta."

Così sua mamma decide di mandarla a Roseblood, una scuola per artisti, a Parigi, da dove ha avuto inizio la leggenda del Fantasma Dell'opera. Per sua mamma è soltanto panico, ma Rune sa che c'è qualcosa in più, qualcosa che va oltre la paura. E saranno molti gli eventi che riusciranno a portarla man mano nelle braccia della verità. 

"Noi due siamo predestinati a essere amanti, Rune. Legati dal filo della nostra anima condivisa attraverso lo spazio e il tempo. Adesso che siamo uniti, non importa dove o quando, né quali eventi si metteranno tra noi. Quel filo si tenderà per mettere tutto a posto flessibile e generoso. Si potrà annodare, ma non si spezzerà mai... Noi saremo sempre legati. Ci ritroveremo sempre... Perché è destino che sia così." 

Ed è proprio lì che incontrerà Thorn, un ragazzo che le sembrerà di aver già conosciuto. Sarà lui a farle luce sulla sua vera natura, su tutti i segreti della sua famiglia e anche del perché le loro vita si sono scontrate. E farà sorgere nella testa di Rune una domanda: e se quel Fantasma dell' Opera fosse ancora vivo? 

Vedendo una copertina così bella è facile essere attratti, eppure prima di questa sono stata conquistata dalla trama originale, dopo la quale non ci ho pensato più di tanto. Questo romanzo dovevo leggerlo. E non c'è cosa più bella di quando inizi le prime pagine e da lì già capisci di esserti immersa nella lettura giusta. Sarà facile apprezzare la protagonista, anche perché è ben caratterizzata e ogni suo stato d'animo è descritto davvero bene. Ma non solo lei, anche l'intera ambientazione, i personaggi secondari e gli eventi che lo animano. E poi Thorn, per lui ci vorrebbero tanti occhi a cuoricino. 

Non si tratta dei soliti bad boy, ma di un ragazzo dal cuore puro e dal passato triste che saprà farvi anche emozionare. Sì, devo ammettere che è una lettura abbastanza travolgente. A tratti inquietante, ma questa è la caratteristica che lo rende alquanto interessante e difficile da lasciar perdere. Insomma, in questo romanzo vi è un concentrato di tante belle sensazioni. Avevo già sentito parlare della scrittura do A.G. Howard grazie alla sua serie precedente, ma non immaginavo fosse così fantastica. Beh, quasi quasi recupero gli altri suoi lavori. 

Vorrei dare il massimo del voto a questo romanzo, però ho sentito dire che si tratta di un autoconclusivo, ma secondo me ci sono ancora delle cose in sospeso e non si lascia mica un lettore così. Che dire, spero tanto che le voci siano sbagliate e che, quindi, vi sarà un continuo di questa storia per chiudere il tutto al cento per cento. 

4 STELLE SU 5 Alla prossima, Arianna!

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