RECENSIONE | Gabriel di Tracie Podger

by - lunedì, ottobre 11, 2021

Lettori,
la nostra Manuela vi parla di Gabriel, il romanzo di Tracie Podger edito Hope Edizioni.


TITOLO: Gabriel

AUTORE: Tracie Podger

GENERE: Thriller

EDITORE: Hope Edizioni - Collana Hope Crime

PREZZO: ebook 3.99


Alcuni mesi fa, mia moglie è stata assassinata e ora scoprire il colpevole è diventata la mia missione di vita.
Quando una misteriosa donna si mette in contatto con me, cominciano a emergere piccoli pezzi di una verità che non avrei mai sospettato: la donna che amavo custodiva un terribile segreto che mi ha sempre nascosto.
Non appena i colpevoli si sentono minacciati dalle mie ricerche, cominciano a prendere di mira ciò che resta della mia famiglia, ma io non posso permettermi di perdere altro. E, mentre la verità sul passato di mia moglie si ricompone delineando un tragico quadro fatto di follia e violenze, io mi ritrovo a combattere con tutte le mie forze. Tuttavia, quando non si sa che faccia abbia davvero il proprio nemico, è difficile capire di chi fidarsi.
Mi chiamo Gabriel, avevo una vita perfetta, e ora voglio solo che sia fatta giustizia.



Gabriel è un uomo vicino alla trentina che da un giorno all'altro finisce in un incubo che sembra non aver fine. Qualche settimana prima qualcuno ha ucciso la sua amata moglie lasciando testimone la figlioletta chiusa in bagno. La bambina non parla ed è sotto cura anche da una psicologa è evidente che ha visto o sentito qualcosa che l'ha lasciata sotto choc. Spesso ha incubi ma non spiega mai quello che vede o più probabilmente rivede.

Mentre le giornate proseguono con fatica, Gabriel cerca di concentrarsi sul suo lavoro all'officina meccanica ma la calma apparente viene turbata quando scopre che chi ha ucciso la moglie stava cercando qualcosa, qualcosa che lui pensa di aver trovato con un biglietto e un misterioso numero di telefono di una certa suor Anna. Da quel momento l'uomo suo malgrado è costretto ad affrontare una serie di eventi fuori dal suo controllo che rischiano di mettere in pericolo tutti quelli che ama.

«È diventato tutto così complicato che non so nemmeno cosa pensare in questo momento. Io non ne avevo idea» disse.
«Nessuno di noi ce l’aveva, mamma.»
Le avvolsi un braccio intorno alle spalle, rendendomi conto di quanto fosse diventata pelle e ossa negli ultimi tempi. Non mi ero accorto di quanto fosse dimagrita. Mia madre non era una donna fragile, era forte come un toro e si teneva in forma dando una mano al ranch e lavorando nel suo giardino. Probabilmente non avevo mai davvero pensato che stesse invecchiando.


Gabriel è il thriller che non ti aspetti, perché dalla trama la prima cosa che pensi è che sia implicata in qualche modo un'organizzazione malavitosa ed in un certo senso lo è davvero ma se vi aspettate mafia o simili rimarrete molto delusi. Questa storia sorprendente prende il via come un mistero sulla morte della moglie del protagonista e finisce per coinvolgere uno svariato numero di personaggi più o meno importanti. Voglio davvero focalizzarmi sul protagonista cercando di non svelarvi nulla in assoluto della storia che l'autrice ha abilmente orchestrato per non darvi anticipazioni non richieste.

Un protagonista che ho amato moltissimo, il suo bisogno di sapere, la sua voglia di vendicarsi per la morte della moglie, la difficoltà di essere un padre solo che deve occuparsi di una bimba che non vuole ricordare e che non riesce più a dormire in casa propria. Il rapporto forte con i genitori, un fratello con cui ha un legame quasi inesistente che da anni è lontano da casa per seguire la sua vocazione. Ma la cosa più bella è il rapporto di amicizia con lo sceriffo del paese nonché suo migliore amico, Thomas. L'uomo inizialmente era convinto di aver fatto il possibile per scoprire l'assassino ma quando la verità lentamente viene a galla si sente in colpa per non aver coinvolto l'FBI come avrebbe voluto Gabriel. Un personaggio positivo che farà di tutto per aiutare l'amico a costo di giocarsi la carriera.

Ho apprezzato che il personaggio di Sierra non venga snaturato nel corso della storia, manteneva un doloroso segreto ma questo non la rende mai agli occhi del lettore un personaggio negativo anzi, dopo che viene svelato tutto l'intrigo si è solo più empatici verso di lei perché dopo le cose orribili ha saputo rifarsi una vita e ha trovato la felicità almeno per un po' di tempo, meritava sicuramente un lieto fine.

Mi mancava stare dai miei genitori. Mi mancava avere la possibilità di sedermi in veranda con una birra a chiacchierare. Per due giorni non mi ero allontanato da casa mia e le uniche conversazioni che avevo avuto erano state con una bambina di cinque anni. Per quanto amassi passare del tempo con mia figlia, stavamo impazzendo entrambi. Il giardino era piccolo e riusciva a distrarla solo fino a un certo punto. Avevamo strappato le erbacce e falciato il prato; avevamo piantato dei nuovi semi e inventato storie su alcune fatine che vivevano nel vecchio tronco di un albero.

Come dicevo, una storia sorprendente con un intreccio per nulla banale o scontato. Più e più volte ho pensato di aver capito com'era andata la storia e più volte ho dovuto arrendermi all'evidenza che la trama era molto più articolata di quanto pensavo. In Italia Tracie è una debuttante e al suo attivo l'autrice ha già molti romanzi ma ha dichiarato che questo è stato il suo primo esperimento di romantic suspense, direi che la prova è ampiamente superata. Inizierete a leggere questa storia e non la metterete giù fino al capitolo finale, credetemi, se cercate una lettura che vi tenga incollati alle pagine, l'avete trovata.

5 stelle su 5 
Alla prossima,
Manuela





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