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RECENSIONE | La saga dei Dumont. Non ti riconosco più di Karina Halle

by - mercoledì, luglio 07, 2021

Lettori,
la nostra Giovanna vi parla di Non ti riconosco più, ultimo capitolo della Saga dei Dumont, di Karina Halle edito Newton Compton.


TITOLO: Non ti riconosco più

AUTRICE: Karina Halle

GENERE: Romance

SERIE: La saga dei Dumont

EDITORE: Newton Compton Editori

PAGINE: 224

PREZZO: ebook 5,99



Nella dinastia a capo di un imponente impero della moda, i Dumont, nessun erede ha una reputazione peggiore di quella di Pascal. Ogni trasgressione, per lui, è un piacere indecente. Ogni donna, una conquista. Ma nessuna conquista si è mai rivelata più impegnativa della sua nuova assistente personale, Gabrielle Caron. È brillante, bellissima e rappresenta un mistero che Pascal non vede l'ora di risolvere.
Gabrielle, figlia della governante di casa Dumont, è tornata all'improvviso dopo essere sparita otto anni prima. Non è più l'adolescente goffa di un tempo: ha accumulato una buona dose di determinazione e si è fatta assumere dal Pascal, decisa a farsi valere. Ma non osa rivelare la vera ragione per cui è tornata.
Con il passare del tempo, le notti si fanno più intime e Gabrielle si rende conto che Pascal non è così inaffidabile come credeva. E così comincia a confidargli i suoi segreti. Segreti in grado di insegnare a entrambi che innamorarsi potrebbe significare una speranza di redenzione. Come anche salvare la vita stessa di Gabrielle, minacciata dai pericoli di un passato oscuro e scandaloso…



Salve Scrigno, oggi sono qui per parlarvi del terzo volume de La saga dei Dumont di Karina Halle.
Questo capitolo vede protagonisti Pascal Dumont, l’erede con la peggior reputazione, e Gabrielle Caron, una ragazza brillante e bellissima, a servizio della famiglia Dumont assieme alla madre sin dall'adolescenza che scompare per otto anni per poi ritornare sulla scena.
Sin da subito si capisce che Gabrielle cela un grande mistero che Pascal vuole assolutamente scoprire.


“Non sono merce avariata", sussurra, fissandomi negli occhi con tale intensità che non oso muovermi. "Sono solo un po’ rotta. Forse ho bisogno che tu mi rimetta insieme. Non può far male provare, no?"


Vi dirò, nonostante il libro tratti di temi delicati, ciò che non mi ha entusiasmata è la superficialità con cui l’autrice sviluppa tali tematiche. Nelle pagine impiegate dalla Halle, lo sviluppo della storia è molto veloce, non si riesce ad entrare in empatia con i protagonisti, soprattutto con Gabrielle, colei che ha un passato difficile, non mi ha trasmesso nulla. Ed è un vero peccato!

Pascal Dumont richiama il classico playboy, è convinto che tutto gli è concesso e non accetta rifiuti. Per questo si impunta nel voler Gabrielle come sua assistente. Gabrielle d’altro canto è tornata in città per un solo motivo ed è intenzionata a portare a termine la sua “missione" a tutti i costi, nonostante Pascal.
Ciò che accade tra i due, avviene tutto velocemente. Dalla conoscenza al mettersi insieme è un attimo.

Così come lo sviluppo della storia, anche quello dei protagonisti è quasi assente. Dall’inizio alla fine, l’unico protagonista in cui ho notato una parvenza di cambiamento è Pascal. Il suo non è stato uno sviluppo radicale, più che altro, grazie a Gabrielle, capisce che ormai non è più un bambino, ma un uomo, con delle responsabilità e dei doveri.

Gabrielle è la mia chiave.
La chiave per diventare un uomo migliore.
Lei è quella che ne vale la pena.

Altra cosa che non mi ha entusiasmata è la madre di Gabrielle. Una donna con problemi evidenti, soprattutto dal punto di vista psichico, è stata abbandonata a sé stessa. La sua situazione non viene approfondita più di tanto, ma accennata di tanto in tanto.
Il romanzo è narrato in prima persona ed è dal punto di vista di entrambi i protagonisti. È un libro che ho divorato in poco, davvero molto scorrevole, un po’ come tutti i libri della Halle.
Se dovessi consigliarvi questa serie, vi direi di leggere solo il primo, che è quello più carino. Gli altri due, questo compreso, mi hanno un po’ delusa.


3 stelle su 5
Alla prossima,
Giovanna

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