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RECENSIONE | Volevo solo sfiorare il cielo di Silvia Ciompi

by - lunedì, marzo 29, 2021

Scrigno, 

oggi vi parlo del nuovo romanzo di Silvia Ciompi dal titolo Volevo solo sfiorare il cielo edito Speling & Kupfer. 


TITOLO: Volevo solo sfiorare il cielo 

AUTORE: Silvia Ciompi 

GENERE: Narrativa

EDITORE: Sperling & Kupfer 

PREZZO: € 9,99 ebook/ € 17,90 cartaceo


Dopo la morte della madre Emma, Clelia ha smesso di vivere. Nasconde le cicatrici sotto il trucco pesante e le magliette scure troppo lunghe, con il silenzio unico compagno delle sue giornate, da cui la musica, tanto amata da Emma, è bandita. Il giorno del suo compleanno, quando la nonna le consegna la chiave di uno scantinato che le aveva comprato la madre per allestire una web radio, Clelia all'inizio non ne vuole sapere, poi la curiosità di scoprire il suo ultimo piano ha la meglio.

Ed è proprio fuori dallo scantinato, sotto il sole cocente di giugno, che conosce Lorenzo, appena arrivato all'Isola d'Elba da Roma, con i suoi ricci ribelli, la faccia da schiaffi e un sorriso arrogante.

Tra i due prima è guerra aperta, poi tregua armata, infine pace che assomiglia tanto all'amore.

E all'improvviso, mentre l'estate infuria e l'afa diventa sempre più opprimente, Clelia non si nasconde più e la musica torna a fare da colonna sonora ai suoi giorni.

Ma la ragazza non sa che Lorenzo è in fuga da tutto, soprattutto da se stesso, e si porta dentro un terribile dolore. Una volta che i segreti di entrambi verranno svelati, la loro storia sopravvivrà ai contraccolpi della vita?

Dopo il successo di Tutto il buio dei miei giorni e Tutto il mare è nei tuoi occhi, romanzi amatissimi dalle lettrici, Silvia Ciompi ci consegna una nuova storia d'amore spaccacuore e una nuova coppia di protagonisti di cui innamorarci.



Clelia e Lorenzo hanno diciotto anni, sono due ragazzi che dovrebbero prendere a morsi la vita e godersi gli anni più belli. Invece, sono due ragazzi perseguitati dal dolore e la vita ha dato loro più dolori che gioie.

Clelia è l’ombra di se stessa da quando ha perso sua madre, Emma. Si trascina giorno dopo giorno annegando nella sofferenza e si rifugia tra le forti mura che si è costruita intorno. Si nasconde anche da se stessa e la musica, l’unica passione che la lega alla sua mamma, è diventata la sua nemica. Tuttavia, sua nonna non si arrende e continua a volerla tirare fuori dal suo guscio.

Un paio di chiavi, uno scantinato, i vinili, le pareti nere, tutto questo arriva con forza nella vita di Clelia insieme a Lorenzo, un ragazzo pieno di rabbia, scappato da Roma che in realtà sta scappando dal dolore e dalla sua famiglia. Ma sappiamo tutti che non siamo in grado di correre più veloce della vita.

Il rapporto tra Lorenzo e Clelia è intenso, è costellato da silenzi e piccoli gesti d’amore. Sono due ragazzi che si nascondono, che sfuggono al dolore, che provano a sopravvivere a quella che è la vita. Insieme, Lorenzo e Clelia, si ritrovano a cullare l’uno il dolore dell’altro. Riescono a costruirsi la loro bolla di serenità, fatta di litigi, scherzi e baci dove non c’è spazio per la verità ingombrante che Lorenzo custodisce.

A Lorenzo e Clelia si aggiunge un terzo personaggio, Ahmed. Sono tre persone completamente diverse tra loro, sembrano fuori posto l’uno vicino all’altro. Eppure, loro tre diventano molto di più e quei tre ragazzi non sono più soli.

La musica è centrale per tutto il romanzo, accompagna i nostri protagonisti nei momenti più belli e più tristi. È un mix di cantanti moderni con quelli più famosi e conosciuti da tempo, d’altronde i due protagonisti hanno gusti diversi. Tutte le canzoni che vengono citate nella storia ci vengono riportate all’inizio nelle due playlist. Alcuni brani li conosco, li canticchiavo anche durante la lettura, mentre altri sono stati una piacevole scoperta.

Un libro intenso e profondo che nasconde dentro di sé molteplici significati. È un libro che va assaporato parola dopo parola, ogni frase riesce a colpire il cuore del lettre che si ritrova inevitabilmente a sottolineare tantissime frasi e magari a sentirle sue.

Non possono non citare le email di Lorenzo, profonde e piene di significati, che portano il lettore a riflettere. Nella lettura di alcune frasi sentivo la forza delle parole e le sentivo mie. Mi hanno emozionato e ci insegnano qualcosa.

Il romanzo è scritto in terza persona e, nonostante io non ami molto questa narrazione, ho apprezzato ogni singola parola. All’interno è stato inserito anche del dialetto e Silvia è stata bravissima a inserirlo nei contesti giusti senza italianizzarlo e senza renderlo troppo ingombrante. Oserei dire che Silvia ha uno stile quasi poetico che risultante incalzante e lento allo stesso tempo. La narrazione non è noiosa, semplicemente si prende il tempo di raccontarci di Lorenzo e di Clelia, del primo amore, dei primi dolori, della sofferenza, della speranza e dell’amore. Solo all’inizio, se devo essere pignola, ho fatto un po’ di difficoltà ad andare nella storia però questo non ha penalizzato di molto il romanzo.

Questo libro non è solo la storia di Lorenzo e di Clelia. Tra le pagine di Volevo solo sfiorare il cielo c’è dolore, perdita, speranza e amore. C’è un mix di emozioni che vi faranno sentire sopraffatti e arrivati all’ultima pagina vi sentirete un po’ persi.

Questo è il primo romanzo di Silvia che leggo e me ne sono innamorata lentamente, pagina dopo pagina. Sono stata trasportata all’Isola d’Elba e ho vissuto la storia di Lorenzo e di Clelia. Cosa posso dire di altro se non consigliarvi questa lettura? Prendete questo romanzo, respirata l’aria dell’isola, innamoratevi e soffrite un pochettino anche voi perché ne vale pena.

4,5 stelle su 5

A presto,
la vostra Alexia.


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