ContemporaryRomanceKarina HalleLo scrigno delle lettureMi fido solo di teProdottoFornitoDaNewtonComptonrecensione
RECENSIONE | Mi fido solo di te di Karina Halle
Lettori,
la nostra Valentina vi parla di Mi fido solo di te, secondo volume della The Dumont Series di Karina Halle edito Newton Compton.
TITOLO: Mi fido solo di te
AUTORE: Karina Halle
EDITORE: Newton Compton Editori
SERIE: The Dumont Series #2
GENERE: Contemporary Romance
PREZZO: € 5,99 ebook - € 11,40 cartaceo
Seraphine Dumont sembra avere tutto: è bellissima, brillante e appartiene a una delle dinastie più illustri di Francia. Ma dietro la facciata, Seraphine fa fatica a non scomporsi. Oltre a soffrire per la morte improvvisa e sospetta del padre adottivo, deve condividere il suo precario ruolo negli affari di famiglia con il cugino (solo di nome) Blaise. Anche se la loro storia è piuttosto tumultuosa, potrebbe essere l’unico membro della disonesta famiglia Dumont di cui si può fidare.
Seraphine è una tentazione a cui Blaise non sa resistere. La fiamma che porta dentro di sé da anni continua a bruciare. È il suo segreto. Una silenziosa ossessione che cova sotto la cenere. Almeno finché suo fratello non gli ordina di spiare Seraphine, che suo padre considera un membro dei Dumont del tutto superfluo. Ma più Blaise la osserva da vicino, più capisce che Seraphine fa benissimo a essere diffidente. E potrebbe essere in pericolo, costretta a doversi guardare dalla sua stessa famiglia.
La situazione si fa incandescente, e i cuori cedono al sentimento. Seraphine e Blaise possono contare solo l’uno sull’altra. Ma il loro amore riuscirà a sopravvivere ai segreti che stanno per essere svelati?
Ciao a tutte, oggi vi parlo del secondo volume della serie “The Dumont”: Mi fido solo di te
Seraphine Dumont apparentemente sembra una ragazza sicura di sé, forse anche un po’ troppo. È ricca, lavora nella prestigiosa casa di moda di famiglia ma tutto ciò sembra non bastarle mai. Ha un passato che le condiziona il presente e il futuro; di origine indiana e dalla pelle color onice, è stata abbandonata dai suoi genitori biologici ed ha passato la sua infanzia da una famiglia affidataria all’altra, fino a quando i Dumont non hanno deciso di adottarla e di portarla con loro a Parigi.
La ragazza, non solo ha dovuto apprendere una lingua nuova, ma ha dovuto anche cercare di far di tutto per farsi ben volere dall’entourage familiare dei Dumont, in quanto sin da subito si sentiva completamente differente da loro. Rapportarsi con i suoi fratelli adottivi non è stato complicato, ma relazionarsi con gli zii - dalla parte del padre - si è rivelata cosa ben diversa.
“A questo punto dovrei essermi abituata al rifiuto. E’ ciò a cui un bambino adottato torna sempre: il rifiuto”
Questo ramo della famiglia si è sempre contraddistinto con atteggiamenti malevoli ed ostili nei confronti di Seraphine e dei suoi genitori adottivi, forse l’unica persona che poteva - anche in minima parte - discostarsi da tale atteggiamento era Blaise, suo cugino, con il quale da ragazzina aveva iniziato ad avere una relazione amichevole. O forse ben di più.
La vita di Seraphine è sempre stata caratterizzata da delusioni, e purtroppo anche con Blaise ha avuto un suo sconforto, sedotta e abbandonata si è sentita raggirata e nonostante lui professasse d’essere diverso dal padre e dal fratello, nei suoi confronti si è comportato allo stesso modo.
Il punto di rottura con l’altro ramo della famiglia avviene con la morte del padre di Seraphine, che si ritrova di nuovo orfana, senza l’appoggio e l’amore di nessuno. Con i fratelli lontani, l’unica persona con la quale poter minimamente provare ad avere uno straccio di comunicazione è proprio colui che l’ha ferita - Blaise - ma è anche l’unico cu cui può far veramente affidamento per far luce sulla verità della morte del padre.
“Ti ho visto e ho capto che eravamo simili. Che eri come me. Sola al mondo. Alla deriva. In cerca di qualcosa. Una famiglia”
Blaise, è da sempre attratto da Seraphine ma per proteggerla dal fratello e dal padre ha dovuto prendere la distanze da lei, correndo anche il rischio di farsi odiare, cosa che alla fine è accaduto. Fortuiti o sfortunati avvenimenti hanno fatto sì che Blaise e Seraphine si riavvicinassero, andando a chiarire quel passato così tormentato che li ha tenuti separati.
Entrambi i protagonisti hanno in comune il tratto della solitudine, Seraphine in qualità di orfana non ha fatto altro che conoscere l’elemosina affettiva e non appena si è conquistata quell’amore così agognato, eventi tragici gliel’hanno tolto. Dall’altro lato abbiamo Blaise, se vogliamo possiamo definirlo come la pecora nera - o meglio bianca - della famiglia, si è sempre discostato dal fare losco del padre, dagli atteggiamenti maligni e proprio per questo è sempre stato considerato come l’anello debole della stirpe.
“Probabilmente non sarò mai più la stessa, ma è ovvio che per lui è come se il bacio non ci fosse mai stato. Forse è meglio così. Dio, spero di riuscire anche io a fingere che nono sia mai accaduto”
La narrazione svolta da entrambi i punti di vista è perfetta per venire a conoscenza di tutti i retroscena della vicenda, rendendo assolutamente avvincente la storia. Ho così amato questo romanzo che rimpiango di non aver letto il primo libro, nonostante questo sia parte di una serie, la storia è autoconclusiva e l’ho apprezzata per il fatto che non si è reso necessario leggere il capitolo precedente, rendendolo assolutamente indipendente.
Lo stile di scrittura dell’autrice è stato fantastico, ha reso coinvolgente e avvincente una storia d’amore ma inserendola in una trama dalle tinte di gialle, impendendo al lettore di prevedere un suo ipotetico epilogo. L’unica nota di rammarico è in merito al finale della storia, troppo frettoloso e poco intrigante, peccato perché tutta la storia mi è piaciuta tantissimo e a questo punto non vedo l’ora di leggere il terzo ed ultimo capitolo della serie.
Se siete alla ricerca di un romanzo che vi travolga da un turbinio di emozioni, allora non perdetevi “Mi fido solo di te”.
4.5 stelle su 5
Alla prossima,
Vale
Vale
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