Avevo sedici anni quando è arrivato a casa nostra.

Landon Jones, un ragazzo senza niente, venuto dal nulla. Il mio nuovo fratello in affido. Mi aspettavo fosse solo un bambino, invece era tutto fuorché qualcosa di dolce e innocuo.

Ci siamo avvicinati come un fratello e una sorella non dovevano fare. Abbiamo scommesso su di noi e abbiamo perso.

Lui se ne è andato, cacciato dai miei genitori, e una parte di me si è smarrita.

So che il tempo lenisce le ferite, ma nulla può contro i ricordi e rivedere Landon dopo tanti anni, fa riemergere sensazioni che credevo sepolte.

Era la mia sorella affidataria.

La sua casa e la sua famiglia sono stati l’unico rifugio degno di essere considerato tale. Avrei dovuto averne cura, essere più cauto e invece mi sono innamorato di Evie con una facilità disarmante.

L’ho avuta e l’ho persa, ma non mi sono mai rassegnato al destino.

Sapevo che per riaverla indietro avrei dovuto inseguirla e ora sono qui per questo: nel suo stesso ospedale, con un camice come il suo addosso, specializzando in neurochirurgia insieme a lei.

Quando me ne sono andato le ho fatto una promessa: “Un giorno tornerò a trovarti”.

Sono tornato, Evie, e non me ne andrò un’altra volta.

Landon James Jones è un ragazzino intelligente, taciturno e solitario. Ha passato una vita difficile, nelle case-famiglia che lo tenevano in custodia per poco tempo e i “fratelli” dispettosi. Si sente smarrito, abbandonato, e spera solo che la sua nuova famiglia possa essere migliore di quella precedente.

Evelyn Rutherford ha 16 anni e una famiglia molto amorevole. I suoi genitori hanno la vocazione di aiutare gli altri: lavorano in ospedale, dedicano la loro vita a lei e sua sorella e sono genitori affidatari. Evie ha spesso avuto fratelli affidatari e adesso ne aspettano un altro, grande come sua sorella Emmaline.

Ma la burocrazia non è mai perfetta, e per un solo errore di battitura si ritrova un fratello di 17 anni, non di 7. E non è nemmeno un fratello qualunque. Ancora prima di riconoscerlo come tale i loro occhi si incontrano, e per Evie Landon è speciale. Nessuno le ha mai fatto battere così forte il cuore, lo guarda negli occhi ed è come se non volesse più smettere di fissarlo. Landon la pensa allo stesso modo: i penetranti occhi di Evie sembrano tirargli fuori tutte le verità che non ha mai rivelato prima. Quella ragazza sa leggerlo dentro e lui non può far altro che cedere e lasciarla intrufolarsi nel suo cuore. Anche se amarsi, per Landon, vorrebbe dire perdere il suo posto nel mondo e la nuova famiglia. Contemporaneamente, però, non assecondare il sentimento che brucia tra loro è impossibile. 

Elle James usa questo strambo modo di raccontare le cose al presente, come se stessero succedendo qui e ora. Questo presente che ti travolge di sentimenti, che ti lascia sbalordito e ansimante aspettando di leggere una nuova scena e che amplifica le sensazioni che provi. Sai che ti troverai sul baratro da un momento all’altro e dentro di te sei combattut* se continuare a leggere e poi soffrire o se metterlo in stand-by finchè non sarai pront* a continuare. 

Sono rimasta spiazzata dal libro, perchè solitamente queste storie partono dal presente e fanno continui flashback da cui capisci cosa c’è stato prima. La James invece divide il libro in due parti e prima ci racconta la storia di come si sono conosciuti e separati Evelyn e Landon, mentre nella seconda parte di racconta del loro incontro 10 anni dopo. La loro vita è radicalmente cambiata, Landon non è più quel ragazzo arrabbiato con il mondo e deluso dall’abbandono della madre, mentre Evie non è più legata alla sua famiglia come un tempo. Il sentimento che era sbocciato su un campo da calcio e in una vecchia macchina potrebbe rinascere ora nella sala delle ciambelle in un ospedale? 

Questo libro l’ho letto tutto d’un fiato, anche se non mi sono accorta di trattenere il fiato per buona parte della lettura. Non mi sono resa conto che mi era entrato sotto pelle finchè non l’ho finito e sono rimasta quasi in trance per il resto della giornata, come ovattata nella realtà. I sentimenti più forti non li ho provati durante la lettura (a dire il vero mi aspettavo più lacrime), ma ho iniziato a elaborarli sono quando ho letto l’ultima parola. É un libro che racconta di vita vera, di speranza, ed è sincero nelle sue parole.

Lo consiglio a tutti quelli che hanno avuto un’esperienza simile a Landon, a chi non perde mai la speranza, perchè tra queste righe ce n’è parecchia, a chi cerca sempre un’alternativa e a chi la trova. 

4,5 stelle su 5,

Vostra, 

Federica.