La regina degli scacchiMondadorinarrativaprodottofornitodaMondadorirecensioneReview PartyWalter Tevis
REVIEW PARTY | La regina degli scacchi di Walter Tevis
in occasione del Review party vi parlo del romanzo La regina degli scacchi di Walter Tevis, romanzo da cui è stata tratta l'omonima serie tv.
TITOLO: La regina degli scacchi
AUTORE: Walter Tevis
EDITORE: Mondadori
GENERE: Narrativa
PREZZO: € 7,99 ebook; € 14,00 cartaceo
Finita in orfanotrofio all'età di otto anni, Beth Harmon sembra destinata a una vita grigia come le sottane che è costretta a indossare. Ma scopre presto due vie di fuga: le pillole verdi, distribuite a lei e alle altre ragazzine dell'orfanotrofio, e gli scacchi. Il suo talento prodigioso è subito lampante; una nuova famiglia e tornei sempre più glamour e avvincenti le permettono di intravedere una nuova vita. Se solo riuscisse a resistere alla tentazione di autodistruggersi... Perdere, vincere, cedere, resistere: imparare, grazie al gioco più solitario che ci sia, a chiedere aiuto, e a lasciarselo dare.
Beth Harmon è un orfana che trova negli scacchi la sua ancora di salvezza. Finita in orfanotrofio dopo la morte della madre, la sua vita sembra già segnata ma inaspettatamente Beth trova qualcosa di più: gli scacchi e le pillole verdi. Entrambe, in modi differenti, diventano la sua ossessione.
Giorno dopo giorno, grazie al signor Shaibel, scopre il mondo degli scacchi. Impara il linguaggio tecnico, è la sola cosa cui pensa, è affamata di nozioni e vuole imparare ogni mossa. Ben presto questo gioco diventa l’unica cosa importante della sua vita.
All’interno dell’orfanotrofio la sua vita non è facile, la sola cosa su cui ha il controllo sono proprio gli scacchi e quando distoglie lo sguardo dalla scacchiera diventa difficile gestire le emozioni. Emozioni che riesce a tenere sotto controllo solo grazie alle “pillole” che danno a tutti i bambini e che gli permettono di concentrarsi solo sul gioco, solo sui pedoni che si muovono sulla scacchiera.
Crescendo e cambiando ambiente Beth si troverà a dover fare i conti con il mondo esterno, con le altre persone e dovrà imparare che nella vita le altre persone possono aiutare. Gli sacchi sono un gioco solitario, per Beth sarà molto difficile cercare di aprirsi e sarà proprio grazie ad alcuni personaggi secondari che riuscirà ad affrontare alcune sfide della vita.
La regina degli scacchi non è solo un libro di narrativa, è un libro con un messaggio che si nasconde proprio tra le mosse degli scacchi. Non bisogna fermarsi al primo ostacolo, non bisogna lasciare il gioco al primo impedimento, bisogna continuare e trovare la mossa giusta perché ci sono molte possibilità.
Io non conosco il gioco degli scacchi, ci ho provato una volta però non è andata bene, quindi non posso dirvi molto sulle partite. Quello che posso dirvi è che, nonostante io non sappia giocarci e non conosca il linguaggio tecnico, sono riuscita a seguire abbastanza bene le mosse descritte e il gioco. Sicuramente la lettura risulta semplificata per chi è un giocatore però credo che sia proprio questo uno dei punti di forza del romanzo, cioè essere in grado di rendere accessibili gli scacchi anche a chi non ha mai giocato. Questo non significa che diventerete dei giocatori a una sola lettura, attenti! Probabilmente si sarebbe potuto inserire un glossario così che tutti possano comprendere maggiormente il gergo tecnico.
Beth è in costante lotta con se stessa. È determinata a vincere, a diventare qualcuno, a imparare sempre di più, ma poi ci sono momenti in cui crolla. All’apparenza sembra avere tutto sotto controllo, niente può scalfirla, ma non è così. Ha dei momenti di debolezza, momenti in cui il suo solo rifugio è l’autodistruzione. Non è perfetta come può sembrare e cade presto nelle dipendenze.
Il suo personaggio è insolito per gli anni in cui viene ambientata la storia. La donna non era così emancipata e Beth si mostra più volte molto indipendente e libera. Inoltre, il mondo degli scacchi che viene rappresentato è dominato e regolato dagli uomini. Beth è una donna che si fa spazio mossa dopo mossa, scacco dopo scacco, e diventa molto di più di una ragazza che gioca a scacchi.
La dipendenza di Beth dalle pillole verdi e poi dall’alcool è trattata molto bene. Ci mostra quanto sia facile cadere in una spirale autodistruttiva data dalla dipendenza e ci mostra anche quanto sia difficile e faticoso uscirne.
Vengono messe in contrapposizione due Beth diverse, la Beth scacchista e la Beth adolescente in crescita. C’è una maturazione di quest’ultima che piano piano vede svanire la sua innocenza, la sua ingenuità. Nella giocatrice, invece, notiamo come la sua intelligenza e la sua perfezione apparente entri poi in collisione con il resto della sua vita. Beth, in questo modo, risulta reale e umana agli occhi del lettore.
Il ritmo della narrazione è incalzante e scorrevole. Lo stile dell’autore è lineare ed è coinvolgente. Solo all’inizio del romanzo ci sono delle scene molto distaccate tra loro però credo che sia voluto per dare l’idea di questo tempo scandito. In effetti, descrive attimi diversi della vita di Beth che necessitano questa separazione.
Non aspettatevi un romanzo con una storia d’amore perché questa è la storia di Beth e della sua crescita, del suo gioco, delle sua forza e delle sue debolezze.
4 stelle su 5
A presto,
la vostra Alexia.
0 commenti