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RECENSIONE | Sabbia bianca di Pitti Duchamp
Lettori,
oggi Manuela ci parla di Sabbia Bianca, il nuovo romanzo di Pitti Duchamp, edito Words Edizioni.
oggi Manuela ci parla di Sabbia Bianca, il nuovo romanzo di Pitti Duchamp, edito Words Edizioni.
Titolo: Sabbia bianca
Autore: Pitti Duchamp
Serie: I Giganti del Calcio Storico #1
Genere: contemporaneo, sportivo
Editore: Words Edizioni
Prezzo: ebook 2.99
La perfezione, ecco cosa pretende l’avvocato Leopoldo Carsini dalla vita. Quando conosce Olimpia, quello a cui mira in ogni cosa che fa si concretizza nell’azzurro intenso dei suoi occhi. Lei ha tutte le carte in regola per stargli accanto e lui la vuole, spinto da un desiderio razionale distante da ogni sentimentalismo. Ma la complessità di Olimpia si svela a poco a poco, durante la ricerca di un fratello sparito nel nulla, mentre riaffiorano dispiaceri e solitudine da un passato familiare sofferto. E così, il cuore di Leo, impantanato nella sabbia di piazza Santa Croce, là dove le partite del calcio storico fiorentino danno vita a leggendari scontri tra gladiatori moderni, comincia a battere più forte. Una storia d’amore e di cambiamento con tre protagonisti: un avvocato dalla doppia faccia, una ragazza di buoni sentimenti e una Firenze sospesa tra il presente e un passato attualissimo, vissuta, graffiata, leccata e amata.
Leopoldo detto Leo, è un uomo che sa sempre quello che vuole, punta sempre al meglio e nel suo lavoro di avvocato è uno dei migliori sulla piazza. Una sera dopo l'ennesima giornata pesante, vorrebbe mandare via l'ultima cliente ma la giovane è già arrivata, per cui a malincuore la fa accomodare. Non appena vede Olimpia, è irrimediabilmente attratto da lei. Olimpia è una bella ragazza di ventisette anni, una lunga cascata di capelli lisci neri, due occhi azzurri di cui rimanere incantati, un fisico da urlo, impossibile non notarla.
Leo è affascinato, accetta di aiutarla a ritrovare il fratello scomparso e a disbrigarsi nella burocrazia per ottenere l'eredità del defunto padre ma non disdegna un insistente corteggiamento. Mentre la trama gialla si ingarbuglia e del fratello non c'è traccia Leo convince Olimpia a convivere, la ragazza è titubante vista la fama di donnaiolo di Leo e le sembra di bruciare le tappe troppo in fretta ma complice anche un episodio di furto al suo alloggio è costretta ad accettare.
«Ho un’idea migliore: vogliamo parlarne a cena? Non ci intenderemo se non calmiamo io la mia fame e lei i suoi nervi.»
«Solo per parlare della mia situazione, vero?» rispose Olimpia, all’improvviso perplessa. Quella nota di diffidenza nella voce sofisticata, così squisitamente femminile, fu il guanto di sfida lanciato sulla scrivania ordinata.
«Certo, signorina. Per cos’altro?»
«Va bene» capitolò lei.
Leo è un uomo estremamente affascinante, sicuro di sé anche troppo, determinato, non si è mai fermato a cercare una donna che potesse attirare per più di una notte la sua attenzione ma l'arrivo di Olimpia scardina tutte le sue abitudini e le sue certezze. L'amore per la sua Firenze e le sue tradizioni, la passione smodata per uno sport così diverso dal suo apparire, ci sono tante cose da conoscere in Leonardo, un personaggio che mi è piaciuto parecchio anche se ammetto che nei primi capitoli, così sfrontato e così pieno di se mi ha un po' irritato. Leo riesce ad essere un avvocato determinato e rispettabile e un giocatore in uno sport così basato sulla fisicità e il darsele di santa ragione, una dualità che si è rivelata vincente.
Olimpia è una donna davvero meravigliosa, una giovane che si è dovuta trovare un suo posto nel mondo, poco apprezzata da una madre che si interessava solo del figlio maschio, quasi in modo possessivo e un po' malato. Una ragazzina che è dovuta crescere senza una figura femminile a cui rivolgersi per i suoi problemi, un padre un po' distratto e sempre pieno di lavoro, un fratello che le vuole bene ma che non ha mai avuto modo di legare con lei come dovrebbero fare due fratelli. Nel proseguire del romanzo, conosciamo meglio la forza d'animo di una giovane donna che non vuole dipendere da nessuno, vuole solo ereditare il lavoro del padre e portarlo avanti con orgoglio e passione, pur essendo legata a Leo ha sempre il timore che lui possa stancarsi della situazione e lasciarla da sola, così non si gode la relazione come dovrebbe e rischia di diventare la peggior nemica di se stessa.
Olimpia tifava, i capelli stretti in una treccia alta che le arrivava fino alla vita. Caldo ed emozione, il cuore a duemila mentre il suo uomo giocava a farsi rompere tutte le ossa. Tesa, preoccupata, ma eccitata dalla violenza e dalla sensualità di quello spettacolo leggendario. Era vero quello che diceva Leo, la piazza era una droga e l’orgoglio di colore era una cosa potente. Lo sentiva scivolare viscido a renderle più denso il sangue, quell’esaltazione insana che la portava a gridare al suo uomo di correre più veloce, di picchiare più forte anziché piangere perché si ritirasse da quel giochino troppo pericoloso.
Pitti è nota per i suoi romanzi storici, in questo caso però si è cimentata con un contemporaneo e devo dire che mi è piaciuto molto. Due personaggi principali ricchi di sfaccettature, dei personaggi secondari tutt'altro che sole comparse, ammetto che ho già una preferenza sul prossimo protagonista, chissà se avrò ragione. Una lettura scorrevole, ricca di dettagli, dove traspare al meglio l'amore dell'autrice per la sua Firenze e per uno sport che non è per tutti. Complimenti alla parte gialle e ai suoi sviluppi, non ci sarei mai arrivata. Inoltre non perdetevi l'epilogo, semplicemente perfetto!
4.5 stelle su 5
Alla prossima,
Manuela
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