RECENSIONE | Il duca ed io di Julia Quinn

by - venerdì, settembre 11, 2020

Scrigno,
diamo il benvenuto a Federica che inizia la sua avventura con noi parlandoci del romanzo Il duca ed io di Julia Quinn, primo volume della serie Bridgerton. 


TITOLO: Il duca ed io 

AUTORE: Julia Quinn 

EDITORE: Mondadori

SERIE: Bridgerton #1 

GENERE: Romance storico 

PREZZO: € 6,99 ebook, € 14,50 cartaceo



Londra, 1813. Simon Arthur Henry Fitzranulph Basset, nuovo duca di Hastings ed erede di uno dei titoli più antichi e prestigiosi d'Inghilterra, è uno scapolo assai desiderato.

A dire il vero, è letteralmente perseguitato da schiere di madri dell'alta società che farebbero di tutto pur di combinare un buon matrimonio per le loro fanciulle in età da marito.

E Simon, sempre alquanto riluttante, è in cima alla lista dei loro interessi.

Anche la madre di Daphne Bridgerton è indaffaratissima e intende trovare il marito perfetto per la maggiore delle sue figlie femmine, che ha già debuttato in società da un paio d'anni e che rischia di rimanere - Dio non voglia! - zitella.

Assillati ciascuno a suo modo dalle ferree leggi del "mercato matrimoniale", Daphne e Simon, vecchio amico di suo fratello Anthony, escogitano un piano: si fingeranno fidanzati e così saranno lasciati finalmente in pace.

Ciò che non hanno messo in conto è che, ballo dopo ballo, conversazione dopo conversazione, ricordarsi che quanto li lega è solo finzione diventerà sempre più difficile. Quella che era iniziata come una recita sembra proprio trasformarsi in realtà.

Una realtà tremendamente ricca di passione e coinvolgimento…


Ciao lettori, 
sono Federica, e oggi vi parlo de Il duca e io, un romanzo rosa di genere storico scritto da Julia Quinn. È il primo della serie Bridgerton, in cui ogni libro è dedicato a uno degli otto fratelli e figli di un visconte. Questo primo volume tratta della storia di Daphne, la prima figlia femmina del visconte Bridgerton, e del conte di Hastings, Simon Basset. 

1813, Londra.

Simon Basset, conte di Clyvedon e futuro duca di Hastings, è tornato a Londra solo dopo essersi assicurato che il padre fosse morto. Ora che il titolo è suo tutte le madri della società lo considerano lo scapolo d’oro e cercano ogni modo per fargli conoscere le proprie figlie. Eppure, a causa del brutto rapporto che Simon aveva con il padre, il conte non vuole saperne di sposarsi, né di avere una famiglia.

Daphne Bridgerton è la quarta di otto fratelli e prima femmina della famiglia. Lei non è come le altre signorine aristocratiche: cresciuta con tre fratelli maschi, i suoi modi pur essendo femminili sono taglienti, spudorati e impertinenti. È alla sua seconda stagione a Londra per trovare marito e sua madre vorrebbe vederla accasata con un buon aristocratico, ma dubita che i modi della figlia possano aiutarla, mentre Daphne spera solo che il marito, pur non amandola, apprezzi il suo essere diversa dalle altre ragazze dell'alta società.

I due, completamente differenti da come la società li vorrebbe, attraverso un patto che potrebbe portare vantaggi a entrambi finiscono con il passare gran parte del tempo insieme. Non sarebbe un problema se, improvvisamente, la forza di volontà del conte non fosse messa a dura prova dalla giovane Daphne. 

Ed ecco che l’impossibile diventa un danno irreparabile perché con un patto innocente le situazioni dei nostri protagonisti cambieranno. 

“Finalmente quando Daphne temeva di averlo perduto, lui la guardò con occhi lucidi. - Voglio essere felice - bisbigliò.”
Ho iniziato a leggere Julia Quinn su consiglio, avevo bisogno di qualche lettura che non fosse volgare ma appassionata, una storia che sapesse rapirmi e travolgermi. Una storia di altri tempi.

La Quinn riesce a dare un’impronta personale in tutta la serie con alcuni segni che si distinguono chiaramente, come la libertà di queste donne che vengono sempre prese in considerazione come tali e mai come oggetti senza diritto di parola. Oppure l’amore della famiglia, che è sempre presente e che si sostiene in ogni occasione. 

Forse grazie al passato dell’autrice e ai suoi sogni di bambina che si sono trasformati in realtà ogni libro riflette una donna che vuole farsi sentire, un amore che tutto può e problemi quotidiani che si possono risolvere solo con la determinazione dei protagonisti. 

Il modo di scrivere, in terza persona, dà al libro un’aria formale, proprio come se fossimo all’interno di una sala da ballo ottocentesca. Quando smetti di leggere è come se tu stessa stessi vivendo in quell’epoca: in ogni momento sembra di poter incontrare un servitore in livrea, o il maggiordomo di casa aprirti la porta e darti il benvenuto nella tua tenuta. 

La gentilezza e i modi cortesi dei primi dell'Ottocento lasciano ammaliati. Eppure in questi modi di fare completamente estranei alla maggior parte di noi, vengono introdotte scene passionali, talvolta sinceramente innocenti dovute al velo di oscurità che avvolgeva l'atto sessuale per le donne. La Quinn riesce, però, a riportarci alla nostra realtà grazie all’atto più antico del mondo e soprattutto a renderci più accessibili i personaggi, con i loro sbagli e paure, che non sono cambiate in duecento anni di storia. Le stesse passioni e gli stessi timori che presentano i protagonisti potrebbero capitare anche a noi, anche se presentandosi in situazioni diverse.

Lo consiglio vivamente a chi vuole sfuggire dalla nostra epoca e rifugiarsi in un Ottocento con luci e ombre, passioni e amore, famiglia e affetto. A chi vuole conoscere le tradizioni, i modi di fare e il buon costume del mondo passato attraverso storie romantiche. A chi ha bisogno di trarre forza e determinazione da imprese di altre donne e uomini con un’enorme volontà. 

5 stelle su 5

un bacio, 
Federica

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