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RECENSIONE: Un'estate da ricordare di Sue Moorcroft

by - giovedì, luglio 09, 2020

Scrigno,
oggi la nostra Valentina ci parla di Un'estate da ricordare, il romanzo di Sue Moorcroft edito Newton Compton.



TITOLO: UN’ESTATE DA RICORDARE 
AUTORE: SUE MOORCROFT 
EDITORE: NEWTON COMPTON
SERIE: AUTOCONCLUSIVO 
GENERE: CONTEMPORARY ROMANCE 
PREZZO: € 5,99 EBOOK

La vita di Clancy ha appena preso una svolta inaspettata: dopo aver scoperto di essere stata tradita, si è ritrovata senza casa e senza lavoro. Non ha nessuna intenzione, infatti, di continuare a investire il suo talento finanziario nella startup fondata insieme all’uomo che le ha spezzato il cuore. E così ha deciso di farsi avanti per prendersi cura, durante la stagione estiva, dei cottage in riva al mare di sua cugina Alice, in uno sperduto paesino della costa. Senza connessione a internet e lontanissima dalla città, cosa potrebbe andare storto? Clancy si getta nella nuova avventura con entusiasmo, certa che lunghe passeggiate sulle spiagge e cieli azzurri siano il migliore antidoto contro la tristezza. E se anche il passato dovesse tornare a riaffacciarsi, i magnetici occhi scuri di una vecchia conoscenza potrebbero essere la migliore delle distrazioni...



Ciao a tutte, oggi torno per parlarvi dell’ultimo romanzo scritto da Sue Moorcroft. 

Clancy è una giovane brillante donne in carriera, che vive il peggior incubo di ogni donna, ovvero assistere al tradimento del suo fidanzato Will letteralmente indiretta. Purtroppo il fedifrago oltre a essere il suo promesso sposo, è anche uno dei soci fondatori della start up che Clancy ha fondato con lui e i loro amici. 
Non potendo più sopportare la presenza del traditore, il quale ha dichiarato d’essere da sempre innamorato della sua amante, decide di mollare tutto e tutti, Londra e la sua brillante carriera, per ricercare sé stessa in una landa desolata del Norfolk settentrionale e andare a fare la custode dei cottage di sua cugina Alice. 

L’accoglienza ricevuta da parte degli abitanti di questa micro cittadina non è delle migliori; Clancy, in quanto parente di “Alice la Terribile”, a causa della fuga di quest’ultima prima dal suo matrimonio con Lee, ha creando un astio profondo nel cuore di chi è stato vicino al povero sposo abbandonato all’altare, portando a diffidare di chiunque orbiti attorno alla sfera familiare della fuggitiva. 






“Respirando l’aria salmastra fu pervasa da una sensazione di armonia con quel posto, quasi di appartenenza. O era solo un desiderio di appartenenza”



Un’inaspettata sorpresa coglie Clancy, ossia il nuovo socio dell’attività di Alice è il fratello di Lee - Aaron - che dopo il fattaccio ha deciso di rilevare la quota del fratello in modo da proteggerlo da qualsiasi contatto con la sua ex non moglie. 
Tra Clancy e Aaron, durante l’organizzazione del matrimonio tra Alice e Lee c’era stato un principio di liaison, andando poi a finire in niente come lo sposalizio. 


“Aaron non capiva le città e come la gente potesse scegliere di vivere ammassata come in un alveare o in un nido. Ma quando aveva conosciuto Clancy, era rimasto affascinato dalla sua aura metropolitana, delle cosa dei cui parlava.”


Per entrambi i ragazzi, dopo anni ritrovarsi così di punto in bianco li destabilizza, poichè ognuno è incentrato sui propri problemi - Clancy nell’elaborare il lutto della separazione e Aaron a convivere con la cugina della sposa sfuggente - li distoglie da quella che era la passione che un tempo avevano provato. 

Chissà se il tempo e la pace di questo paesino sperduto tra le scogliere inglesi e l’assenza di qualsiasi forma di civiltà tecnologia, aiuteranno Clancy a ricucire le sue ferite emotive e chissà se Aaron riuscirà a vedere Clancy con delle lenti non fuorviate da un passato di cui la povera ragazza non ha alcuna responsabilità. 


“Aaron era più forte, più affidabile e più interessato di Will a rendere migliore il mondo attorno a lui”



In questo romanzo devo dire che non abbiamo solo 2 protagonisti, o meglio la storia ruota attorno ad Aaron e Clancy, ma nelle loro dinamiche relazionali interverrà tutto il villaggio - cane fido compreso - andando a mettere del filo da torcere a quello che potrebbe essere una bella storia d’amore. 

Malelingue, gelosia, invidia, passatemi il termine - un po’ di ignoranza campagnola - sono tutti gli elementi che si intersecano in questa vicenda, senza contare tutti quei freni inibitori che i nostri protagonisti hanno nello lasciarsi andare. 
La storia è narrata in terza persona, una modalità di scrittura ad oggi sempre meno utilizzata; personalmente non mi dispiace, l’unica cosa è che tale stile deve essere ben utilizzato altrimenti sì rischia di confondere il lettore nelle varie scene. 


“Proprio come la sera prima lei e Aaron si erano rifugiati di corsa a casa di Aaron per ripararsi dalla pioggia battente e da tuoni e fulmini che imperversavano, lei si era rifugiata nel villaggio per ripararsi da una vita in tempesta”


Le premesse per un ottimo romanzo ci sono tutte, purtroppo però l’ho trovato alquanto piatto, non ci sono dei momenti di pathos emotivo da far battere il cuore al lettore; ho aspettato fino alla fine di emozionarmi per qualcosa, ma mi sono sentita anestetizzata come Clancy a inizio libro nella sua elaborazione del tradimento. 
Nemmeno la passione di Clancy con Aaron è stata particolarmente coinvolgente, scritto in modo assolutamente fluido e chiaro ma con scarso trasporto. 

Inoltre ho ritrovato certe descrizioni dei luoghi alquanto ridondanti; la storia è narrata in un paesino sperduto del Norfolk, ma sottolineare costantemente i nomi delle vie attraversate dai protagonisti, non credo che possano aver donato un valore aggiunto alla storia, ma l’hanno solamente resa più pesante a discapito di un maggior trasporto emotivo. 

Alla luce delle mie considerazioni, se siete fragili di cuore e non volete esporvi troppo, ma siete alla ricerca un libro che vi possa far innamorare del suo paesaggio e della natura, allora non posso che consigliarvi la lettura di “Un’estate da ricordare”.

3.5 Stelle su 5
Alla prossima,
Valentina

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