REVIEW PARTY | La città di Ottone di S. A. Chakraborty

by - lunedì, giugno 15, 2020


Scrigno, 
oggi vi parlo del romanzo La città di ottone, primo volume della trilogia Daevabad di S.A. Chakraborty. 


TITOLO: La città di Ottone 

AUTORE: S. A. Chakraborty

EDITORE: Oscar Mondadori 

SERIE: Trilogia Daevabad #1

GENERE: fantasy 

PREZZO: € 9,99 ebook, € 22,00 cartaceo


EGITTO, XVIII SECOLO. Nahri non ha mai creduto davvero nella magia, anche se millanta poteri straordinari, legge il destino scritto nelle mani, sostiene di essere un'abile guaritrice e di saper condurre l'antico rito della zar. Ma è solo una piccola truffatrice di talento: i suoi sono tutti giochetti per spillare soldi ai nobili ottomani, un modo come un altro per sbarcare il lunario in attesa di tempi migliori.

Quando però la sua strada si incrocia accidentalmente con quella di Dara, un misterioso jinn guerriero, la ragazza deve rivedere le sue convinzioni. Costretta a fuggire dal Cairo, insieme a Dara attraversa sabbie calde e spazzate dal vento che pullulano di creature di fuoco, fiumi in cui dormono i mitici marid, rovine di città un tempo maestose e montagne popolate di uccelli rapaci che non sono ciò che sembrano. Oltre tutto ciò si trova Daevabad, la leggendaria città di ottone. Nahri non lo sa ancora, ma il suo destino è indissolubilmente legato a quello di Daevabad, una città in cui, all'interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia. Dietro le Porte delle sei tribù di jinn, vecchi risentimenti ribollono in profondità e attendono solo di poter emergere. L'arrivo di Nahri in questo mondo rischia di scatenare una guerra che era stata tenuta a freno per molti secoli.



Nahri è un’abile truffratrice e guaritrice in Egitto. Riesce a sentire le malattie e i mali che avvolgono le persone, riesce a guarire le sue ferite molto velocemente e conosce ogni lingua parlata. Ci viene presentata così, una ragazza senza famiglia e senza affetti che si guadagna la giornata con le sue solo capacità. Quest’ultime le tiene ben nascoste, le sfrutta unicamente per guadagnare e cerca di non attirare troppo l’attenzione su di lei. Eppure, nonostante la massima attenzione, la poca conoscenza dei suoi poteri la porta, durante un rito, ad evocare un Jjnn dal nome Dara. Nahri intraprenderà proprio con lui un viaggio in cui imparerà a conoscersi meglio e scoprirà nuove verità che la riguardano arrivando all’antica leggendaria Daevabad. 

Alizayd al Qahtani, detto Ali, è il terzo figlio del re che regna ormai da secoli sulla Città di Ottone. È diviso tra il suo ideale di giustizia e la sua lealtà verso la famiglia. Questo suo dibattito interiore lo caratterizza particolarmente, le sue stesse azioni ne saranno più volte influenzate. È un personaggio che ho trovato abbastanza volubile, poco determinato, per poi cambiare continuamente idea. È vissuto nella Cittadella, è affascinato gli umani ed è stato cresciuto per restare all’ombra di suo fratello, erede al trono. 

Tutti i personaggi, il romanzo stesso in realtà, sono un insieme di molteplici verità. Ognuno di loro ha una sua convinzione, una propria certezza, che rende così difficile anche al lettore capire quale sia la verità “universale”. Se ci pensiamo bene, ogni storia è diversa in base a chi la racconta ed è proprio quello che accade anche qui. 

Il romanzo è narrato dal punto di vista di due personaggi, Ali e Nahri. I capitoli dal punto di vista di Nahri li ho trovati subito molto scorrevoli e intriganti. Invece, i capitoli di Ali li ho trovati più lenti e poco chiari, almeno fino alle metà del libro quando tutto sembra acquisire un senso. La storia di tutti questi personaggi, perché ne sono presenti diversi, mi ha incuriosito sin da subito. 

Nahiri è una protagonista che mi è piaciuta molto. È spiritosa, con la battuta sempre pronta e determinata. In un mondo in cui la donna non ha alcun potere, lei risalta con la caparbietà e forza. Dara è il personaggio che più mi ha affascinato, un essere di fuoco senza battito che riesce a risultare più umano degli umani stessi. Ali è un personaggio che ho fatto un po’ difficoltà a capire ed apprezzare. È molto diverso da chi gli sta intorno, risulta ingenuo e innocente quando è soltanto un ragazzo intelligente a cui stanno a cuore gli indifesi. 

L’ambientazione creata mi ha affascinato, è abbastanza ricca di dettagli da garantire un’ampia conoscenza di essa e si viene avvolti dall’atmosfera del romanzo. L’autrice ha portato in scena la magia intrecciata al mondo mediorientale e ne è uscito un mix attraente che sa sedurre il lettore. Daevabad è una città tutta da scoprire 

La trama ha diversi snodi, tutti da gustare, e mi ha catturato subito portandomi a sfogliare pagina dopo pagina per scoprire cosa mi aspettasse. Ho iniziato il libro senza sapere bene cosa aspettarmi, avevo un po’ paura di rimanerne delusa e forse queste poche aspettative mi hanno fatto apprezzare di più il libro perché mi ha davvero affascinato. Per la prima parte del libro abbiamo un’introduzione ai personaggi, alle vicende e risulta più descrittiva e informativa. Dalla seconda metà in poi, invece, abbiamo l’azione risultando più scorrevole e ricca. 

La città di Ottone, quindi, è consigliato a tutti gli amanti del fantasy che vogliono leggere una storia avvincente che si muove sinuosa tra le dune dell’Egitto fino ad arrivare ad una città magica piena di sorprese. 

4 stelle su 5 

A presto, 
la vostra Alexia.

You May Also Like

0 commenti

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.

Lo scrigno delle letture partecipa al Programma Affiliazione Amazon, percependo una commissione pubblicitaria per ogni acquisto idoneo.

VIETATO COPIARE i contenuti del blog senza citare la fonte.