Lo scrigno delle lettureNon merito il tuo amoreProdottoFornitoDaWordsEdizioniReview Partyromanzo contemporaneoSamantha L'ile
REVIEW PARTY: Non merito il tuo amore di Samantha L'Ile
In occasione del Review Party, la nostra Vienda vi parla di Non merito il tuo amore di Samantha L'Ile, edito Words Edizioni.
TITOLO: Non merito il tuo amore
AUTORE: Samantha L'Ile
EDITORE: Words Edizioni
GENERE: Romanzo contemporaneo
PREZZO: ebook 2.99/cartaceo: 13.99
Camilla è una donna segnata da cicatrici interiori causate da un passato che le ha tolto tutto. Finge una parvenza di serenità solo per il bene dei suoi genitori e, per accontentarli, accetta di partire per una vacanza in un paesino di montagna, dove i pettegolezzi sono all’ordine del giorno e chiunque riceve presto un soprannome. Lì, in una baita isolata, vive Il Fulminato, un misterioso forestiero ustionato dalla scarica di un fulmine. Camilla lo incontra per caso lungo il sentiero dove, spaventata da un branco di lupi e dall’aspetto minaccioso dell’uomo, cade a precipizio. Proprio lui la soccorre e Camilla capisce che Stefano, così si chiama il suo salvatore, è solo un uomo ferito e dall’animo gentile. Attratti l’uno dall’altra, preda di una passione incontenibile, iniziano a frequentarsi scatenando inevitabilmente i pettegolezzi in paese. Fino a quando il passato, sotterrato sotto un cumulo di verità taciute, verrà a galla all’improvviso.
Non merito il tuo amore è una storia intensa e drammaticamente romantica, che mette a nudo due anime ferite, certe di non meritare amore ma del tutto incapaci di resistervi.
Salve a tutte mie care, oggi sono qui per parlarvi del romanzo Non me lo merito il tuo amore di Samantha L’Ile. Questo è il primo libro che leggo di quest’autrice italiana e devo dire che mi ha particolarmente sorpreso, ma procediamo con ordine.
La storia è incentrata su Camilla Ghezzi e Stefano Avati.
Camilla è una donna molto bella, con una lunga chioma e occhi marroni, un fisico minuto e di poche parole, mentre Stefano è un omone di un metro novanta, con due occhi azzurri e capelli neri e, come avete potuto leggere dalla sinossi sopra riportata, Stefano è sfigurato, vittima di un incidente (che non vi svelerò per lasciarvi un po’ di curiosità) e che in un piccolo paesino come Val Badia, dove tutti conoscono tutti, gli procurerà il soprannome del Il Fulminato.
Lui non l’aveva ancora notata, ma Camilla sapeva chi aveva di fronte: era Il Fulminato.
Anche per Camilla però, Val Badia, ha un soprannome. La Vedova Bianca. Il perché di questo nomignolo è molto struggente, in quanto Camilla è l’unica sopravvissuta della sua famiglia, e per chi abita in un piccolo centro, sa che storie come questa sono preziose per i pettegolezzi di paese. Tutti sapevano come il marito e la loro figlioletta, Letizia, fossero morti in un incidente stradale, lasciandola in balia di sé stessa.
Ma facciamo un passo indietro e lasciatemi raccontare tutto con calma.
Stefano è originario di Belluno, ha quarantaquattro anni e insieme ai suoi due soci, Alex e Roger, possiede un allevamento di pastori cecoslovacco, mentre Camilla di anni ne ha trentotto e vive a Ischia, insieme ai genitori, Nicola e Carmen. I due si ritroveranno a Val Badia per una vacanza, in modo da poter staccare la spina e abbandonare i brutti pensieri.
Un loro avvistamento sarebbe stato una fonte enorme di pettegolezzi: La Vedova Bianca e Il Fulminato, un’accoppiata che avrebbe alimentato le chiacchiere per mesi.
Inizialmente la nostra protagonista rimane vittima dei pettegolezzi che girano intorno la figura di Stefano (che lui stesso alimenta per il proprio gusto personale), ma a causa di un piccolo incidente avvenuto in montagna scoprirà di apprezzare sempre di più la compagnia dell’uomo, fino a ritrovare il sorriso, ormai perduto da molti anni.
Camilla sollevò il viso e gli occhi di Stefano incontrarono i suoi, velati di lacrime. […] <<Baciami.>>
Nonostante questo feeling, però Camilla non riesce a essere sincera del tutto il suo nuovo amore per paura che lui possa ripudiarla a causa del suo passato, molto più oscuro di come tutti credono di sapere.
In quegli attimi non esistevano più le cicatrici per Stefano, né segreti del passato per Camilla.
La storia tra i due in un primo momento andrà a gonfie vele, ma non mancheranno gli ostacoli, sopratutto per chi come loro, ha un passato difficile alle spalle, ma non vi svelo altro per non rovinarvi il libro.
Ora, dopo questa breve presentazione, se così la vogliamo chiamare, vorrei soffermarvi con voi su alcune tematiche di questo libro.
La prima riguarda la genitorialità.
Non esiste un libro che spiega come fare il papà o la mamma e ognuno di noi affronta quest’esperienza per quello che sa fare. Sicuramente tutte noi abbiamo sentito parlare delle gioie della gravidanza, di com’è meraviglioso tenere tra le proprie braccia il figlio appena nato. Felicità e amore, ecco di cosa si parla quando si racconta di quest’esperienza. Nessuno parla invece delle difficoltà, dei dolori, del non essere pronti. Ed è proprio su questi aspetti che questo romanzo ci fa riflettere.
Mentre leggevo, mi tornavano in mente le parole della comica Valentina Persia durante una sua intervista, dove raccontava la sua esperienza di mamma e mi colpirono molte alcune sue parole, dove ci fa notare come si tende solo a vedere il bello della gravidanza, mentre lei dopo i primi mesi dal parto si sentiva inadatta, descrivendo con parole dure, ma giuste, di come una donna possa sentirsi sopraffatta da tutti quei cambiamenti.
Non si parla mai di depressione post-partum, nessuno racconta mai quest’altro lato dell’essere genitori, come se entrare in crisi fosse una cosa blasfema. Come se il non essere in grado e sentirsi spaventati e stanchi fosse una cosa vergognosa, da tenere nascosta.
Un’altra tematica altrettanto importante di questo romanzo è la considerazione di noi stessi basata soltanto sull’aspetto fisico. Come abbiamo già detto Stefano rimane sfigurato a causa di un incidente e, se prima lui si considerava un uomo nella media, adesso quando si guarda allo specchio si vede solo come un mostro. Le stesse persone che lo circondano lo vedono come un mostro, non andando mai oltre.
Questo modo di fare ormai è sempre di più radicato nella società odierna, basti pensare, ad esempio, com’è facile etichettare le persone secondo il loro modo di vestire o di apparire, come se indossare uno smoking facesse di noi una persona colta e benestante o come se essere diversi sotto alcuni aspetti, ci rendesse degli esseri repellenti, indegni dell’affetto umano. La cosa grave però è come tali comportamenti portano a cambiare l’opinione che abbiamo di noi stessi, perdendo di vista chi davvero noi siamo per diventare ciò che gli altri credono di vedere.
E per ultima, ma non per questo meno importante, viene toccata la tematica delle seconde possibilità. Entrambi i nostri protagonisti hanno il loro bagaglio di vissuto non proprio facile alle spalle e a volte è più facile credere che non si è degni di amore che provare a rimettersi in discussione per paura di non essere accettati per quello che si è e per quello che si è stati, dopotutto è molto più facile incolparsi che assolversi.
Non posso cancellare quello che è stato.
Avevo solo diciassette anni, non posso accettare che da allora la mia vita non conti più un cazzo.
Se una persona commette un errore madornale quando è giovane deve credere di poter rimediare, di meritare una seconda occasione. Altrimenti la sua vita sarà inutile, qualsiasi cosa faccia.
Nel complesso devo dire che questo romanzo mi è piaciuto davvero molto, la scrittrice ha un modo fluido di narrare le vicende ed è riuscita a trattare argomenti davvero pesanti con una delicatezza davvero straordinaria.
Tutti i personaggi sono stati ben delineati caratterialmente (personalmente ho adorato Ninì e Cicci, i genitori di Carmen).
La trama è ben strutturata e, come ho già detto, lo stile narrativo è fluido, cosa che ti porta a leggere il libro davvero con piacere e trasporto. La storia è narrata prevalentemente dal punto di vista femminile, ma non mancano capitoli secondo il punto di vista di Stefano e di altri personaggi, che ci regalano un quadro completo di tutte l vicende narrate.
Mi sento di consigliarlo vivamente, ma occhio allo stato d’animo perché di sicuro qualche lacrimuccia scappa.
4.5 stelle su 5
A presto
Vienda
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