Hold Me. Qui. Kathinka EngelLo scrigno delle lettureProdottofornitodaSperling&Kupferrecensioneromance
RECENSIONE: Hold me. Qui - 2 di Kathinka Engel
Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di Hold Me. Qui di Kathinka Engel. Dopo aver conosciuto Rhys e Tamsin eccomi qui a darvi la mia opinione su Zelda e Malik.
TITOLO: Hold Me. Qui
AUTORE: Kathinka Engel
EDITORE: Sperling & Kupfer
GENERE: Romance
PREZZO: ebook: 8.99/cartaceo: 17.90
«Non mi interessa se nel suo passato sono accadute cose che potrebbero spaventarmi, né se proveniamo da mondi molto diversi. Non ora. Non qui. Non mentre mi sciolgo davanti al suo sguardo.»
Erede di una ricca dinastia, ogni fine settimana Zelda è costretta a tornare a casa dai genitori che, determinati a combinarle un matrimonio di convenienza, le presentano un pretendente dietro l'altro nella speranza che si sistemi con un rampollo dell'alta società. Finito il supplizio, torna a Pearley, dove studia e si diverte con gli amici. Tramite la sua compagna di corso e il ragazzo di lei, conosce Malik, che proviene da una numerosa famiglia afroamericana, affettuosa ma modesta, e che ha appena iniziato il tirocinio per diventare chef, la sua grande occasione dopo la detenzione in riformatorio.
Anche se è evidente che Malik non rientra per nulla nei canoni dei genitori, Zelda perde la testa per lui e la felicità che il ragazzo le dona fa passare in secondo piano ogni dubbio e preoccupazione. Con il trascorrere del tempo, però, i due si troveranno costretti a combattere contro tutto e tutti per realizzare i loro sogni e soprattutto per difendere il loro amore.
Con il secondo capitolo della sua trilogia bestseller, Kathinka Engel, grande promessa del New Adult, descrive con meravigliosa delicatezza le emozioni dell'amore, conquistando il cuore di ogni lettrice.
Studentessa universitaria, ragazza vispa e allegra con i capelli rosa, le lentiggini e lo smalto sgargiante sulle unghie, durante la settimana e figlia modello, con una parrucca per nascondere il colore e troppo trucco sul viso, nel fine settimana. Zelda ha una doppia vita, è una costante alla quale non si può sottrarre per il bene dei suoi studi e del suo futuro. Sì, perché spera che l’università le permetta di scoprire cosa vuole dalla vita e per continuarla ha bisogno dei soldi dei suoi genitori. Un padre e una madre da cui non è accettata per quello che è, che la vorrebbero sempre in tiro, perfetta agli occhi della società in cui è nata, cresciuta, e che cercano disperatamente di trovarle un buon partito da sposare. Uno del loro rango. Uno ricco. Uno che non li faccia sfigurare.
Malik è il coinquilino di Rhys, l’abbiamo conosciuto nel precedente volume, e come lui è stato in riformatorio ben due volte. In prigione ha scoperto la passione per la cucina, tenere le mani occupate gli ha permesso di non pensare, di rimettere in ordine i pensieri nella sua testa, e una volta uscito è determinato a continuare a fare ciò che gli piace. Una grande famiglia alle spalle, dei genitori che lo amano e vogliono il meglio per lui, delle sorelle su cui può sempre contare. Sa bene che il colore della sua pelle, il luogo da cui proviene – la zona sud di Pearley, chiamata Poorley – è visto da molto persone in maniera negativa, ma lui è ben consapevole che non determina chi è, e non permetterà a nessuno di metterlo in dubbio.
“C’è qualcosa di familiare in questo inestricabile caos di sentimenti, confusione e meraviglioso desiderio. Qualcosa a cui aggrapparsi.”
L’attrazione tra Malik e Zelda esplode come un fulmine a ciel sereno, all’improvviso, senza che nessuno dei due la veda arrivare o cerchi di fermarla. Complice un week end insieme ai loro migliori amici, Zelda e Malik si ritroveranno a continuare un gioco della verità iniziato per passare il tempo, e lo faranno senza nessuna remora, senza nascondere niente. Sarà un bacio, una notte abbracciati a parlare, lo svegliarsi insieme e decidere di scoprire cosa significa quello che sentono, a far scattare quel meccanismo intricato e complicato che chiamiamo amore.
Non sarà facile per loro farsi spazio in un mondo che non è pronto a vederli insieme. Se Zelda nasconde la sua storia alla famiglia perché sa come reagiranno, Malik non si fa scrupoli, si getta a capofitto, scontrandosi con la realtà. Nella bolla del loro sentimento sono al sicuro, forti e determinati, ma fuori è diverso, le certezze si sgretolano, portando a galla dubbi e incertezze.
“A te”, dice, “e al fatto che mi togli il fiato.”
“A te, perché ho proprio voglia di insegnarti a vivere senza respirare.”
Ho amato alla follia, fin dalle prime righe di questo romanzo, i protagonisti. Malik e Zelda sono complicati e semplici allo stesso tempo, sono pieni di sfaccettature, risplendono di bianco e nero e di mille colori. Hanno un mondo dentro, un dolore e un passato che li rendono umani, reali. Da soli mi hanno conquistato ma insieme sono una forza della natura. L’autrice ha creato due personaggi diversi, come è diverso il mondo da cui provengono, ma che si incastrano come pezzi di puzzle. Insieme combattono, insieme si arrabbiano, insieme prendono le decisioni, anche quelli più difficili. E sempre insieme ce la fanno.
Malik è uno di quei bravi ragazzi che è difficile trovare, è attento ai bisogno di Zelda, è interessato a conoscere davvero quella ragazza che gli toglie il fiato e al tempo stesso è la boccata di ossigeno che lo fa respirare. Sincero e leale verso i suoi amici e la sua famiglia, è un protagonista che si fa amare, senza nessuna remora. E il fatto che sappia cucinare, è un valore aggiunto, credetemi!
Se nel precedente volume mi ero fatta un’idea di Zelda, in questo l’ho assolutamente confermata. Spigliata, divertente, con la battuta sempre pronta e un’energia che non la fa stare ferma, è una ragazza che ha bisogno di trovare la sua strada, e lo farà, con Malik. Se tutti i suoi lati positivi me l’hanno fatta amare, ci sono stati dei momenti in cui avrei voluto scuoterla e urlarle di dire la verità, di non nascondersi, e di lottare.
“Prima non c’era niente e poi all’improvviso…”
“All’improvviso c’è tutto.”
Romantico e divertente, Hold Me. Qui, porta alla luce la bellezza del primo amore, il voler dare tutto, il buttarsi a capofitto senza pensare troppo alle conseguenze. Le paure, i sogni e desideri di un ragazzo e una ragazza che tentano di farcela. Ma fa anche riflettere, con semplicità e senza appesantire l’argomento, sul razzismo, su quello che un ragazzo giovane a volte vive, senza poter fare nulla, contando solo su sé stesso e sulla sua forza interiore.
Ed è proprio a chi vuole ancora sognare, a chi non ha mai smesso di farlo, che consiglio questo romanzo, e anche il primo.
Con una scrittura fluida, attenta e scorrevole, la Engel mi ha conquistata per la seconda volta in poche settimane. Ecco, se devo trovare un piccolo difetto, posso dire che ho trovato il capitolo della sorella di Rhys davvero troppo frettoloso. È stato inserito alla fine del romanzo e non gli ho trovato un vero senso, che a questo punto spero di scoprire nel terzo.
4.5 stelle su 5
Alla prossima,
Elena
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