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RECENSIONE: Crazy di Kylie Scott

by - martedì, febbraio 11, 2020

Lettori, eccoci con una nuova recensione. La nostra Vienda infatti ci parla di Crazy, il nuovo romanzo di Kylie Scott, edito Newton Compton.


TITOLO: Crazy
AUTORE: Kylie Scott
SERIE: Dive Bar Series #3
EDITORE: Newton Compton
GENERE: Contemporary Romance
PREZZO: ebook 2.99/cartaceo 9.90

Eric ce l’ha messa davvero tutta per meritarsi la fama di donnaiolo insensibile e superficiale. Non vuole che le ragazze si facciano strane idee, con lui: apprezza le avventure di una notte con donne bellissime, ma non è un tipo da relazioni a lungo termine. Quando Jean entra per la prima volta nel locale in cui Eric lavora come bartender, però, tutte le sue certezze cominciano a vacillare. Specialmente perché Jean non è intenzionata a cedere a nessuno dei suoi complimenti. Possibile che sia immune al suo fascino? Jean ha tutt’altro per la testa: aspetta un bambino e ha deciso di cambiare città per dedicare tutta sé stessa alla nuova vita che porta in grembo. Di sicuro non ha alcuna intenzione di perdere tempo dietro al donnaiolo di turno, anche se… 



Crazy è il terzo romanzo della serie Dive Bar di Kylie Scott. Sinceramente ho letto questo libro senza sapere che facesse parte di una trilogia e, il non aver letto i precedenti romanzi, non ha influito durante la storia. Diciamo solo che mi sono spoilerata la fine per quanto riguarda le due coppie precedenti.
Ma torniamo a noi.

A differenza delle mie passate recensioni, non vorrei soffermarmi troppo sui personaggi e sulla trama perché mi farebbe piacere che provaste a leggere questo libro scoprendolo pagina per pagina, anche perché, come ormai tutte di voi sapete, sopra queste mie poche righe troverete la sinossi del libro, di per sé davvero intrigante. 

La storia nel suo complesso è di una semplicità strabiliante ed è proprio per questo che si rivela essere un capolavoro, in quanto le vicende di Eric Collins e di Jean Antal potrebbero tranquillamente essere vissute dal nostro vicino di casa, essere la nostra vita.
Per la prima volta il tutto è visto esclusivamente dal punto di vista maschile e ne converrete con me nel ritenerlo un evento straordinario. Intendiamoci adoro quando i libri sono narrati da entrambi le parti in causa, creando così un punto di vista alternato, ma di solito si dà maggiormente spazio alla visione femminile. Tutto ciò a volte fa pensare a come noi donne siamo più portate al rimuginare, al crearci mille paranoie e film mentali, che manco un regista potrebbe competere con noi, ma ci dimentichiamo come anche gli uomini siano fragili sotto molti punti di vista.

Mi passai la mano tra i capelli con un gemito. “Cavolo. Credo di essere nervoso”. […] “Mi sento… Cazzo”, dissi, stringendo i pugni. “In ansia. Sì. Cristo. È terribile. Che significa?” 

Come leggiamo dalla trama, il nostro protagonista ha la fama di essere un puttaniere, un uomo che gioca con le donne, senza mai rispettarle, anche se lui stesso è il primo a mettere le cose in chiaro fin da subito, ma ciò non ha importanza. È più facile giudicarlo e basta. E sono proprio questi giudizi che rendono possibile questo libro perché il tutto parte da una frase detta dalla migliore amica di Eric, per poi essere ribadita da molte altre persone importanti per il nostro protagonista, che innescano in lui tutta una serie pensieri che lo porteranno a raggiungere delle consapevolezze. Questo è un altro aspetto fondamentale di questo romanzo, in quanto questa storia ci fa riflettere su come i giudizi di coloro che amiamo siano estremamente importanti per noi, a volte senza neanche rendercene conto, e di come siamo disposti a cambiare pur di compiacere le persone a noi care. 

“Ma, insomma… giusto per curiosità”, iniziai. “Pensate che sia un donnaiolo senza il minimo senso di responsabilità, che usi le donne perché non saprei come impegnarmi neanche se me lo chiedeste con un disegnino?”. […] Alex aprì la bocca, ma non disse nulla. Idem mio fratello. “Giusto?”, ripetei, aggrottando le sopracciglia. 
Ancora nulla.
Porca troia. 

Questo libro è straordinario anche per un ultimo, piccolo aspetto ed è quello di saper narrare la vita di tutti i giorni come se fosse un’avventura. Per la prima volta non assistiamo a grandi colpi di scena, a intrighi e tradimenti, che ci lasciano con il fiato sospeso e che rendono le sorti dei protagonisti incerte, ma leggiamo come le scelte di tutti i giorni possano essere difficili. Di come il “diventare adulti” possa fare paura, perché crescere fa davvero paura e non tutti sono disposti a farlo. 

Qualcuno mi chiamò e Joe sospirò, ma fanculo a tutti. Mi serviva spazio. 

La traduzione è fatta davvero bene, riuscendo a ricreare quel clima che credo l’autrice volesse dare a questo romanzo, come anche i personaggi sono ben definiti, a partire da quelli principali fino ad arrivare alle comparse.
Spero che queste mie poche righe vi abbiamo fatto venire voglia di leggere questa storia perché davvero la vita quotidiana può essere un’avventura meravigliosa e merita di essere vissuta. 

Avevo le mie ragazze, la mia famiglia, il mio bar.
Era tutto bellissimo.

5 stelle su 5
Alla prossima,
Vienda!

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