RECENSIONE: Come nessuno al mondo di Amabile Giusti

by - venerdì, luglio 05, 2019

Buongiorno lettori,
la nostra Valentina ci parla di Come nessuno al mondo, il nuovo romanzo di Amabile Giusti, uscito il 2 Luglio.


TITOLO: COME NESSUNO AL MONDO

AUTORE: AMABILE GIUSTI

EDITORE: AMAZON PUBLISHING

SERIE: AUTOCONCLUSIVO

GENERE: NEW ADULT

PREZZO: € 9,99 cartaceo



Lei è dolce e riservata, lui spavaldo fino all’arroganza: è conflitto a prima vista ma l’attrazione è in agguato...

Diane è una ragazza discreta e un po’ timida, alle prese col suo primo anno di università. Ha un rapporto complicato con la madre, un’attrice hard dal temperamento sprezzante. Un giorno, al campus, incontra Derek, ventun anni di sfrontata bellezza e ingestibile strafottenza, che insegna surf sulla spiaggia di Santa Monica e non è certo uno studente modello, nonostante sia il figlio del rettore del college. I due, da subito, non si sopportano: Diane, che scrive racconti ed è segretamente invaghita dell’ineffabile Rupert, suo professore di letteratura, trova Derek ignorante e maleducato, e lui non perde occasione per prendersi gioco di lei e maltrattarla, anche in pubblico. Alcune impreviste circostanze, tuttavia, li fanno avvicinare più di quanto entrambi avrebbero mai creduto possibile, e i due giovani cominciano a guardarsi reciprocamente con occhi diversi. Che la dolce Diane sia più forte e caparbia di quanto appare, e il rude Derek meno insensibile di quanto i suoi modi mostrino?

Sullo sfondo di una splendida Los Angeles, tra corse in moto, feste universitarie e spiagge assolate, Derek e Diane impareranno che le cose non sono mai come sembrano, e che l’amore vero, quando arriva, ti travolge e ti cambia.




Ciao a tutte, oggi vi parlo dell’ultimo romanzo scritto dalla penna di Amabile Giusti. Devo dire che dalla sinossi del romanzo mi sarei aspettata un New Adult abbastanza standard, ma dopo aver letto il romanzo sono rimasta assolutamente, se non fortemente colpita dallo stile di scrittura dell’autrice, capace di narrare le vicende con forte trasporto. 

Diane è una comune ragazza ventenne, come si dice “senza lode e senza infamia”, carina ma non bellissima, a tratti diversamente simpatica, ma soprattutto timida ed introversa. Lo stato di introversione di Diane è maturato dalle conseguenze portate dal lavoro di sua madre - un’immigrata cubana - come famosissima attrice di film hard, per cui l’obiettivo della povera ragazza è quello di interpretare, nel suo mondo sociale, il ruolo di “tappezzeria” senza attirare alcuna attenzione su di sé, nella speranza di non essere ricollegata a sua madre e alla sua professione. 

Dall’altro lato abbiamo Derek - figlio del rettore - dall’indole ribelle, narcisista, menefreghista, con un fascino tale per cui, nonostante l’aspetto trasandato, le donne svengono al suo passaggio, studente di legge sulla carta ma insegnante di surf e artista nella pratica. 



“Non era abituata alla gentilezza, non era abituata a qualcuno che leggeva poesie, non era abituata a piangere, e quella parentesi in cui era accaduto tutto insieme l’aveva sconvolta”



Cornice di questo teatro è la caotica, fuori dalle righe Los Angeles, luogo di perdizione e corruzione, dove restare ancorati ai propri ideali e ai propri sogni è una mera utopia. 

L’incontro tra i due avviene nell’auditorium dell’università in cui Diane pende dalle bocca del suo amato professore /poeta Rupert - il suo sogno proibito - e in quell’occasione Derek si sta occupando di svolgere una profonda visita laringoiatra della “gallinella bionda” di turno. Diane, odiando atteggiamenti così sfacciati – memore dei film della madre - si battibecca con i due speleologi di ugole, attirando così quell’attenzione che tanto odia e rifugge. 

Da questo momento in poi i destini di Diane e Derek, in un modo o in un altro, andranno ad incrociarsi, ad intersecarsi, a sovrapporsi, insomma un po’ con odio o forse magari con un pizzico d’amore il legame che si andrà a instaurare tra i due non sarà così passeggero come forse speravano o pensavano. 


“Sono furibondo per altri motivi e lei mi è soltanto capitata davanti in un momento in cui sono meno disposto a perdonare. Perdonare cosa? Non lo so, ma sento il bisogno forsennato di fargliela pagare. La voglio umiliare, la voglio rendere ridicola, la voglio schiacciare sotto le mie scarpe”


La storia è scritta da entrambi i POV, ma la novità che ho riscontrato in questo romanzo è che mentre il punto di vista di Derek è scritto in prima persona, quello di Diane è narrato in terza persona. La cosa per quanto singolare, devo dire che non mi è dispiaciuta affatto anzi ho apprezzato la novità. 

Per quanto riguarda le impressioni che ho avuto di questa storia, non possono essere più che positive. In differenti circostanze ho odiato profondamente Derek per il suo atteggiamento così “ignorante” nei confronti di Diane, perchè capisco atteggiarsi a superiore o sbruffone, ma non sì denigrano le persone, a maggior ragione in pubblico. 


“Come si permette di tentare di guardarmi? E non soltanto la superficie: lei prova a guardarmi dentro. Lei mi tratta come se fossi una persona, come se le importasse di me qualcosa che va oltre una scopata e una bevuta…”


Ad ogni modo al di là della simpatia o meno nei confronti di Derek, ho percepito così forte il senso di solitudine che accomuna i protagonisti che mi è sembrato come se questo stato fosse palpabile, tangibile, tale da farmi soffrire con loro e per loro. Entrambi i ragazzi, per quanto apparentemente diversi, scoprono diversi lati comuni, difficili da accettare ma che fa accrescere giorno dopo giorno l’intensità di un rapporto che non si vuole accettare. 

Riuscirà Derek a convertire la sua rabbia e frustrazione in felicità e positività? Diane smetterà i panni della principessa delle favole per tirare fuori la tigre che è sepolta in lei? 
Per poter rispondere a queste domande non dovete fare altro che iniziare questa splendida lettura e lasciarvi cullare dalle acque dell’oceano surfando assieme a Derek e Diane.

5 stelle su 5
Alla prossima,
Valentina A.

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