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RECENSIONE: Resti perfetti di Helen Fields

by - martedì, maggio 07, 2019

Buon martedì lettori,
la nostra Manuela si è cimentata con la lettura di un thriller, Resti perfetti di Helen Fields, uscito il 1 Maggio per la Newton Compton.


Titolo: Resti Perfetti

Autore: Helen Fields

Serie: D.I. Callanach #1

Genere: Thriller

Editore: Newton Compton Editori



Tra le remote montagne delle Highlands, il corpo di Elaine Buxton sta bruciando. Tutto quello che rimarrà per identificare la donna, un brillante avvocato scozzese, sono i suoi denti e un frammento di vestiario. Intanto, nella stanza nascosta sul retro di una casa di Edimburgo, la vera Elaine Buxton urla nel buio. L’ispettore Luc Callanach ha appena messo piede nel suo nuovo ufficio e subito il caso di una donna scomparsa si trasforma in un’indagine per omicidio. Dopo aver lasciato una promettente carriera all’Interpol, Callanach è impaziente di mettersi alla prova con la sua nuova squadra. Ma l’indagine che lo aspetta è molto diversa da qualunque sfida abbia mai affrontato prima d’ora, perché l’assassino ha coperto le sue tracce con cura meticolosa. Quando un’altra donna di successo viene rapita, è chiaro che si tratta di una disperata corsa contro il tempo per impedire al gioco perverso di una mente criminale di mietere altre vittime.




Il protagonista principale è Luc Callanach, un ex agente dell'Interpol che ha visto la sua promettente carriera andare in fumo per colpa di una pietosa bugia ed è costretto a tornare in terra natia per provare ad andare avanti, diventando ispettore nella città del padre. Il primo giorno non fa in tempo a presentarsi ai colleghi che si ritrova con un caso di omicidio e poco dopo un caso di scomparsa di un'altra donna. La caratteristica delle vittime è di essere donne single, caratterialmente toste e con una grande intelligenza, figure importanti e brave nel loro lavoro che attraggono il serial killer e lo convincono a rapirle e farle credere morte per averle tutte per se.

Luc Callanach viene travolto dagli eventi inoltre il suo carattere difficile e poco socievole si scontra subito con un suo sottoposto che complica le cose. Mentre è impegnato in una caccia all'uomo aiuta la collega Ava Turner in un caso di neonati abbandonati, destinati alla morte. Ava è un tipo alla mano, una grande professionista, empatica e gentile e nonostante questo anche lei non ha molti amici sul lavoro. Non si ferma alle apparenze e non ha il vizio di giudicare le persone, una boccata d'aria fresca per Luc che fa fatica a relazionarsi con l'altro sesso. Luc cerca di trovare l'assassino mentre è costretto a subire le interferenze di un luminare in pensione, un ex profiler tanto amico della donna scomparsa. Le cose precipitano quando un'amica di Ava riceve delle minacce dal serial killer, il suo curriculum combacia quello delle donne uccise e mentre Ava viene sospesa dal servizio, Luc fa del suo meglio per tenere l'amica al sicuro ignaro che le cose stanno per peggiorare.

«Sono l’ispettrice Turner, Ava, visto che abbiamo lo stesso grado». Gli rivolse un bel sorriso: al contrario di Salter, non aveva nessun problema a guardarlo negli occhi. Era magra e alta circa un metro e sessantacinque. Aveva capelli castani e ricci tenuti a bada da una coda di cavallo. Non era bellissima, almeno non secondo i moderni canoni delle pubblicità, ma definirla carina sarebbe stato un insulto. Aveva i lineamenti delicati, gli occhi grigi e distanti.

Il protagonista maschile, almeno per questo primo libro è solo Luc Callanach, un ex modello, uomo dai lineamenti definiti, occhi castani penetranti e capelli scuri, fisico statuario, più che un ispettore sembra uscito da un catalogo di moda maschile e quello lo penalizza come figura autoritaria. Il suo ex capo si è assicurato che Luc ottenesse il posto e i motivi misteriosi del suo allontanamento dall'Interpol non fanno che alimentare voci incontrollate sul vero motivo per cui si sia trasferito. 

Ho apprezzato il suo carattere difficile, poco incline all'incontrare nuove persone e a fare amicizia. Ha un passato che si scopre poco alla volta e l'alone di mistero lo ha reso ancora più interessante. Un protagonista vero e onesto, a volte sottovalutato, con una mente fuori dagli schemi che mi ha convinto in pieno. Ho amato moltissimo le sue interazioni con Ava e con l'amica di lei Natasha perché entrambe hanno reso il protagonista più sensibile e umano di quanto voglia mostrare.

L'autrice ha uno stile semplice, intrigante e lo sviluppo della storia è molto ben congegnato. In genere nei thriller l'assassino lo scopri solo verso la fine ma in questo caso lo conosci sin dal principio perché la trama è raccontata in terza persona alternata tra Luc e il serial killer. Ammetto che le seconde parti le ho un po' patite perché è un soggetto davvero disturbato, perverso e totalmente fuori dalla realtà e con il passare dei capitoli mi è salita l'ansia, tanto che mi sono letta l'ultimo quarto di libro in un pomeriggio, dovevo sapere.

«Biondo, occhi azzurri», disse lei. «Il mio tipo». 

Callanach si diede un’occhiata allo specchio nel corridoio mentre andava in cucina. 

«Steve McQueen», borbottò, passandosi una mano tra i capelli. «Non penso proprio». 

Questo il primo di una serie di libri scritti dalla Fields con lo stesso protagonista che dai prossimi volumi non sarà l'unica voce narrante, dei thriller ben congegnati e con dei protagonisti interessanti e ben descritti. Un accenno a dei personaggi secondari che avranno forse spazio con le prossime avventure, tra gli altri cito Tripp e Salter, i due giovani agenti che da subito lavorano per Luc con l'entusiasmo dei loro vent'anni o poco più. Quattro stelle e mezzo per questa novità di cui ho divorato le pagine in pochi giorni e di cui spero di avere al più presto i seguiti.


4.5 stelle su 5
Alla prossima,
Manuela.

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