Recensione: Rise of the Damned di Mya McKenzie

by - martedì, aprile 25, 2017


Buongiorno lettori e buon 25 Aprile. Torno con una nuova recensione, un libro che come sempre ho avuto il piacere di leggere in anteprima, in uscita domani.

Da quando ho finito il primo non vedevo l'ora di leggere questo, morivo dalla voglia e dalla curiosità di scoprire cosa sarebbe accaduto ai protagonisti e, diciamocelo, sono contenta di non aver aspettato troppo.

Non mi resta quindi che augurarvi buona lettura!



Per tutta la vita Jack ha cercato risposta all’unica domanda che contasse davvero, senza però rendersi conto di essere impreparato ad affrontarne le conseguenze. La verità che ha scoperto è stata così devastante da spingerlo ad abbandonare la propria casa, l’università e l’unica donna che l’abbia mai amato.

Quando è fuggito da Tampa era un ragazzo stravolto, confuso e ferito.

Ora è un uomo che ha trovato la propria strada, ha intrapreso una nuova carriera e si è prefissato nuovi traguardi.

Eppure in Florida ha lasciato una buona fetta di sé, una parte così importante che gli risulta impossibile ricominciare davvero. Perciò, quando la vita gli offre l’opportunità di chiudere i conti con il passato, Jack non si tira indietro.

Fa ritorno nella sua vecchia città, da coloro che si è lasciato alle spalle.

Con l’obiettivo di ottenere giustizia.

Con l’intenzione di chiedere perdono.

Con l’illusione di poter avere una seconda occasione.


Mettetevi comodi. Facciamo un passo indietro. Abbiamo lasciato Jack ad una svolta importante della sua vita. Dopo essere stato tradito dalla ragazza di cui si era innamorato, ingannato dalla vita, e dopo aver tradito la donna con cui stava e che aveva sempre sottovalutato, doveva reagire. Doveva ritrovare il senso della sua esistenza.
E l'ha trovato.

Già dall'inizio del romanzo troviamo un uomo cambiato, maturato, con un lavoro rispettabile e uno scopo nella vita. Il ladro che era si è trasformato in un agente ligio al dovere, dedito alla sua professione.
Non cambia donna ogni sera, non è più tormentato dal suo passato, ha fatto pace con sua madre. E per quanto sembri difficile comprenderlo è cambiato davvero.
Sono stata la prima a non credere fosse possibile e invece mi sbagliavo.

Jack è maturato e lo dimostra nel momento esatto in cui incontra di nuovo Gwen. Nel momento in cui l'uomo che lo credeva un fallito entra a far parte della sua precaria famiglia, quando si ritrova a dover camminare su un filo sospeso in un burrone.
Più volte Jack, in più circostanze, dovrà mantenere l'equilibrio, tenere il sangue freddo, e continuare il suo cammino.
Jack è l'uomo che cerca di riconquistare Gwen, che cerca di ricordarle quanto l'amore che li univa – amore in cui lui per primo non ha creduto – è forte, vero. Potente. In grado di resistere ai temporali, ai tradimenti, al passato. E alla morte.

“Voglio soltanto riprendermi ciò che era mio.”


“E se non fosse possibile?”

“Ho bisogno di credere che lo sia.”


Le vite di Jack e Gwen vengono sconvolte, il dolore entra sotto la loro pelle, li stravolge e tenta di annientarli. Ma due cuori, un grande amore, e una casa dove richiudersi per qualche giorno, riusciranno a salvarli?

Non vi farò spoiler, non vi dirò se avranno il loro lieto fine o meno, ma vi posso dire che è un libro che va letto, assaporato e compreso.

Jack si dimostra il Protagonista con la P maiuscola, uno di quei personaggi che si evolve, cresce, affronta, soffre e ama con tutto se stesso. Una volta superato il muro non ce n'è per nessuno, nemmeno per Gwen. Lei si conferma il personaggio per eccellenza, conferma l'opinione che mi ero fatta nel primo libro, in questo addirittura la supera.
Gwen è una donna che nel dolore di entrambi dimentica il suo per stare vicino all'uomo che, pur avendola fatta soffrire, pur avendola tradita, ama. Perché il vero amore è questo, è anche perdonare, inconsapevolmente, anche quando si cerca di dimenticare. Di rimpiazzarlo con un altro.

Confermo la stima per la scrittura dell'autrice, per come ha saputo mescolare il thriller, la suspance e l'erotismo in un libro non facile da scrivere. C'è l'equilibrio e non è una cosa da poco.


Ora lo so, me l'hai detto, hai finito di scrivere il terzo. Sbrigati a pubblicarlo perché io non posso stare in ansia troppo a lungo!



5 stelle su 5







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