Come vivono i morti di Derek Raymond

by - lunedì, ottobre 10, 2016



“Come vivono i morti è il più chandleriano dei romanzi di Derek Raymond.

Amaro e meraviglioso.”

Non solo noir




Il terzo volume della serie Factory, un caposaldo della letteratura noir.


Thornhill, dintorni di Londra. Marianne Mardy, un’affascinante e talentuosa cantante francese, è scomparsa lasciando dietro di sé un alone d’inquietudine. A occuparsi del caso è il sergente del dipartimento più malvisto della polizia londinese, la sezione Delitti irrisolti, un uomo naturalmente incline all’empatia ma forgiato dalla strada, dove l’unico insegnamento che vale la pena di seguire è quello di tenersi il più lontano possibile da ogni coinvolgimento. Guidato da un innato senso della giustizia che, nel suo caso, non significa necessariamente rispetto per la legge, il sergente ricostruisce i ruoli nella vicenda, a cominciare da quello del dottor William Mardy, il marito di Marianne, un uomo eccentrico che piange la scomparsa di sua moglie rintanato in una casa che sembra un set di un film horror. Passo dopo passo, entrando in profondità in uno schema fatto di crimini sordidi e spregevoli, il sergente solleva il velo di polvere che impedisce di veder chiaro sui fatti, portando a galla una storia torva di amore deviato e crimine, sullo sfondo di una provincia inglese degradata e violenta, teatro delle più basse meschinità.

Derek Raymond approfondisce la dissoluzione del poliziesco classico per regalarci un noir metafisico, intriso, ancora una volta, del dolore delle vittime.




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