Recensione: First Time di Abigail Barnette

by - martedì, marzo 06, 2018

Scrigno,
la nostra Francesca vi parla di First Time di Abigail Barnette, autrice della serie The boss che ha ricevuto pareri contrastanti. Questo romanzo, invece, sarà riuscito a conquistarla?


TITOLO: First Time - Per la prima volta

AUTORE: Abigail Barnette

EDITORE: Newton Compton Editori 

SERIE: First Time Series #1

PREZZO: € 4,99

Ian Pratchett ha appena divorziato e ha perso ogni speranza nei confronti dell’amore. Non riesce a capire come si sia ritrovato incastrato con Penny Parker. Instancabile ottimista, fortemente superstiziosa e priva di esperienza sotto le lenzuola, Penny è tutto ciò che Ian non è. Ma quando tra di loro scocca la scintilla, Ian intravede la possibilità di una vita a cui pensava di aver rinunciato per sempre... con una donna che non si sarebbe mai aspettato.




Soffermandomi sul pensiero che ho letto romanzi di cento pagine, o poco più, di un’intensità tale che le emozioni mi sopraffacevano, direi che un buon romanzo, per essere tale, non si quantifica in base alle pagine scritte. Non è la prima volta che mi trovo nella lettura di questa autrice e sebbene il suo stile sia lineare e non annoia la lettura, la scelta dei personaggi, per quanto mi riguarda, diventa un’arma a doppio taglio.

Aveva già raccontato di una storia tra un uomo maturo e una ragazza molto più giovane di lui nella serie “The boss” e speravo di trovarmi, in questo nuovo romanzo, una dinamica diversa. Invece, la differenza di età resta il punto cruciale della storia a tal punto da fare venire i complessi al nostro protagonista che, lasciatemelo dire, noioso come lui non ne ho mai visti.

Non ci sono giochini erotici e scambi di coppia come nella trilogia precedente, e questo mette sicuramente un punto a favore della storia, che come detto prima sarebbe anche carina e anticonvenzionale se non fosse per i personaggi. Non mi sono proprio piaciuti dato che a mio parere potevano essere molto più briosi e invece sono banali e piatti. C’è stato qualche sprazzo di brio in alcuni punti della vicenda, ma nell’insieme non mi hanno catturato.

“Penny…” non aveva senso girare attorno a quello che volevo chiederle. “Posso baciarti?”.

Il suo petto si sollevò, sospeso per l’aria che aveva inspirato e che stava trattenenedo. Annuì lentamente. “Si, per favore.”

L’unica cosa che ha suscitato il mio interesse è stato il passato di Penny, la protagonista. Al contrario di Ian, l’ho trovata molto dolce, insicura e accondiscendente, sebbene abbia idee abbastanza chiare di ciò che davvero vuole e non si fa remore a mettere in chiaro le sue opinioni. Insomma, ne è uscito un personaggio ben caratterizzato, esattamente come una ragazza della sua età.

Mi è piaciuta la sua stravaganza, il suo credere nel destino e nei biscotti della fortuna. Mi è piaciuta la sua totale mancanza di malizia a limite dell’incredibile. A tal punto che ti chiedi dove abbia vissuto finora, tuttavia questo non ha assolutamente svalutato la lettura, anzi ne ha aggiunto un valore in più. Ho amato la sua semplicità e il suo essere ragazzina in alcuni momenti e successivamente donna.

La nota che stona è proprio Ian, non c’è niente da fare. Penso che se l’autrice avesse iniziato il romanzo con il pov di Penny, avrebbe avuto decisamente più successo. Non ho amato il fatto che l’ultima parte del romanzo, quella che riguarda il racconto visto con gli occhi di lei, sia esattamente la stessa storia che racconta lui. Avrebbe potuto eliminare il pov di Ian e lasciare semplicemente il pov di Penny o magari alternare i due punti di vista. Questo, avrebbe sicuramente alleggerito il romanzo e sarebbe stato molto più facile portare avanti la lettura senza intoppi.

Quindi in sostanza, bocciata la prima parte del romanzo, promossa la seconda. Peccato, perché dietro ad una storia che non è riuscita a prendermi completamente si nasconde un’autrice che ha del potenziale e un tipo di scrittura che non annoia. Spero che in futuro possa riuscire a leggere una sua storia che mi coinvolga pienamente!

3 stelle su 5

A presto,

Francesca.


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